Una donna su cinque soffre di ansia o depressione. Lo stesso dato riportato sugli uomini scende a uno su otto. Non è un caso: le ricerche ci mostrano infatti che le differenze sociali e di ruolo, nonché quelle relative a status e potere, interagiscono con quelle biologiche, contribuendo a diversificare il quadro con cui le problematiche legate alla salute mentale si esprimono e vengono gestite e affrontate. Lungo tutto il corso della vita.
È dunque necessario adottare uno sguardo di genere al benessere psicologico. La salute mentale delle donne, infatti, viene profondamente influenzata da almeno tre elementi che ne caratterizzano l’esperienza: aspettative e pressioni di genere, discriminazioni, molestie e violenze e, infine, ciclo di vita femminile. Vediamoli nel dettaglio.
Aspettative e pressioni di genere
Una donna è bella se magra. Un leitmotiv che solo ultimamente si sta cominciando a combattere con più forza, ma che ancora incombe sulla nostra società. Non sorprende, dunque, se durante l’adolescenza l’incidenza di disturbi del comportamento alimentare sia molto più alta tra le ragazze rispetto ai ragazzi.
Una donna è attraente se è misurata. Un’altra ragione che spinge ad educare bambine e ragazze a una compostezza emotiva che rischia solo di far loro reprimere quei vissuti che vorrebbero poter esprimere. Anche in questo caso, non stupisce se il 26% delle ragazze tra i 16 e i 24 anni dichiara di aver compiuto atti autolesionistici contro un 9% maschile.
Una donna è tale se si prende cura. Ulteriore elemento che compromette il benessere psicologico della popolazione femminile, caricandola – spesso lasciandola sola – dei ruoli di cura. Dentro e fuori la famiglia. Un impegno e un carico giornaliero che, se non condiviso, mina l’equilibrio e la salute.
Discriminazioni, molestie e violenze
Si stima che un terzo delle donne abbia vissuto, nel corso della propria vita, un qualche tipo di violenza fisica o sessuale. Se a questo dato aggiungiamo molestie e discriminazioni, il quadro non può che farsi più drammatico. Quanto incide tutto ciò sulla salute della popolazione femminile? Molto. Alcune stime evidenziano infatti come il 53% delle donne che hanno problemi di salute mentale abbia subito abusi. Ancora, oltre un terzo (36%) delle donne che ha subito violenze fisiche e sessuali estese tanto nell’infanzia quanto nell’età adulta, ha tentato il suicidio.
È inoltre opportuno ricordare che il benessere psicologico delle donne è compromesso anche senza arrivare a violenze così drammatiche e ripetute.
Il solo fatto di poter essere vittima di molestie, discriminazioni o abusi, può infatti porre il genere femminile in costante stato di allerta. Viene a mancare la tranquillità e si possono generare effetti negativi sulla fiducia in sé stesse e l’autostima, la qualità del sonno, la capacità di concentrazione e così via.
Ciclo di vita femminile
Il ciclo di vita femminile è intrinsecamente e indissolubilmente legato a quello mestruale e alla relativa capacità riproduttiva. Due elementi che possono avere un impatto negativo sul benessere psicologico. La genetica, la biochimica e gli ormoni sono infatti in grado di contribuire all’insorgenza di difficoltà psicologiche. Se non di veri e propri problemi di salute mentale.
Sebbene sia un aspetto dibattuto, va ad esempio sottolineato che nel DSM – il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – sono inseriti sia la Sindrome Premestruale, che il Disturbo disforico premestruale. A questi, si aggiunge la depressione post partum e, più in generale, il carico emotivo e psicologico che può avere una gravidanza. Sia per quanto riguarda la ridefinizione identitaria della donna, sia per quanto concerne l’impatto sul suo corpo e sulla sua vita.
Infine, il ruolo della menopausa, il cui effetto sull’equilibrio psico-fisico è ampiamente riconosciuto in medicina. Se una donna è soggetta a depressione o ansia, ad esempio, il cambiamento nei livelli ormonali che caratterizza questa fase, può riattivarne i sintomi.
Ecco allora che in maniera trasversale e sistemica è essenziale e opportuno porre attenzione e cura agli elementi – strettamente correlati al genere – che concorrono a determinare un pieno stato di benessere psicologico. Nella Giornata internazionale dei diritti della donna, è infatti necessario ricordare che il primo e più importante diritto dev’essere quello alla salute.
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