Solo pari si cresce: storie di donne che non si arrendono

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Una cultura di genere condivisa. È un sogno da costruire insieme, che affiora in #ledonnesidannodeltu raccontate da Valentina Picca Bianchi, donne viste in una dimensione di “sorellanza digitale”. È un’opportunità per il futuro, un obiettivo economico da realizzare che emerge anche in uno studio curato da Laura Zoboli, professoressa in European Economic Law all’Università di Varsavia, che insieme a Caterina Luciani, presidente di TTWS (“The Thinking Watermill Society”), affronta il lavoro delle donne ai tempi del Covid. Il raggiungimento di un’effettiva parità di genere attraversa il percorso di lettura dei due libri.

Donne tenaci, determinate, curiose della vita, orgogliose, antifragili, sono la sostanza della conversazione al femminile di #ledonnesidannodeltu. Valentina Picca è la presidente nazionale delle Donne Imprenditrici Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), l’associazione del settore della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo. Grazie a una trasposizione letteraria di una chat Whatsapp, il libro interseca la vita di un gruppo di donne che ha trasformato uno spazio virtuale in un “rifugio” capace di accogliere i dubbi e le incertezze di ognuna nel nome di un’inclusiva sorellanza durante il 2020, uno degli anni più bui a causa della pandemia.

Venti sono le protagoniste “estratte” da questa chat, rappresentative di diverse regioni italiane e della realtà dei pubblici esercizi, che parla il linguaggio dell’ospitalità e dell’accoglienza. Sono donne imprenditrici che non si arrendono, non hanno paura di lottare, gridano anche quando la loro voce è rotta dalla fatica. Con il digitale, capace di unire persone agli angoli del mondo, il trovarsi tutte insieme dietro a uno schermo diventa come ogni altra conversazione tra amiche, l’occasione per darsi del tu.

Al centro del racconto c’è la scelta di condividere passo dopo passo una rete al femminile, un’esperienza digitale per legare le imprenditrici di uno dei settori maggiormente colpiti dal Covid: con il fine di supportarsi, aiutarsi e condividere problemi nella valorizzazione delle imprese. La chat su Whatsapp è un lungo viaggio dove prendersi per mano, dove il darsi del tu diventa impegno al confronto e all’ascolto. Uno scambio di esperienze come è stato nel rapporto con la famiglia, gli anziani, il cibo, durante il lockdown, unite nell’idea di essere antifragili, fiduciose nella ripresa.

Condividere ricordi e conoscenze porta a crescere e a combattere per le donne.
Tra ironia e riflessioni, la lettura del libro conduce il lettore alla considerazione che la sorellanza fisica o digitale è un valore, e alla fine di questo viaggio ci appartiene di più.

Una riflessione sull’attuale condizione lavorativa delle donne è raccolta nel libro
“Il lavoro delle donne ai tempi del Covid: una battuta d’arresto e un’opportunità per il futuro”, lo studio a cura di Laura Zoboli e di Caterina Luciani per “The Thinking Watermill Society”, organizzazione senza scopo di lucro che promuove il dibattito e lo scambio di idee sui cambiamenti in atto nel panorama economico, culturale e sociale, e iDEE (Associazione donne del Credito Cooperativo). Il volume si muove nel solco tracciato da un webinar del settembre 2020 svoltosi durante il “Festival dello Sviluppo Sostenibile”, nell’ambito del quale si è discussa l’evoluzione della condizione lavorativa delle donne in Italia.

La pandemia, con la crisi economica e sociale che ne è seguita, si è tradotta in una nuova battuta di arresto nel percorso verso la parità di genere in ambito lavorativo. La prima parte del volume è dedicata alle testimonianze di figure che, ricoprendo posizioni di rilievo in realtà operanti in diversi settori, commentano la situazione, sulla base della loro esperienza. Tra i temi cruciali si richiamano la parità di genere nei ruoli di leadership e l’importanza di una governance plurale; la difficoltà a conciliare vita privata e professionale nella gestione da parte delle imprese delle risorse femminili, durante e dopo il lockdown; lo smartworking come possibile strumento correttivo della disparità di genere sul luogo di lavoro; il percorso lavorativo delle donne nell’ambito della libera professione.

“Un aspetto importante per rompere il soffitto di cristallo e raggiungere una seria e vera parità penso sia per noi donne il credere in noi stesse”, scrive Emanuela Pozzi nel suo contributo su “Parità e differenze di genere”.

Nella seconda parte, il volume contiene testimonianze di realtà imprenditoriali che contribuiscono attivamente alla riduzione del gender gap, assegnando alla questione un ruolo centrale nel loro piano strategico. Nell’esperienza di Serena Porcari, raccontata in “Donne e lavoro: una sfida aperta”, la Ceo di Dynamo Academy afferma che “essere davvero inclusivi rispetto alla diversità permette di creare ambienti organizzativi più flessibili, più innovativi nella ricerca di soluzioni e più performanti”.

Uno spazio è  dedicato al contributo di quattro giovani studentesse che, interessate all’evoluzione della questione di genere nel mondo del lavoro, commentano la dura sfida innescata dalla pandemia e la lezione conseguente: non soffermarsi esclusivamente sul futuro, ma assicurarsi di poter contare su una preparazione capace di fronteggiare ogni tipo di provocazione. “Siamo state esposte a una realtà della quale non eravamo a conoscenza, ma essendo nate e cresciute in un’era altamente tecnologica, ci siamo pienamente adattate alle nuove abitudini a noi imposte, evolvendoci con esse e guardando il futuro con occhi pieni di speranza”, scrivono le studentesse.

Nel volume è inclusa l’analisi comparata condotta da “The Thinking Watermill Society” sulle principali misure di genere adottate dai governi di un campione selezionato di Paesi da marzo a ottobre 2020 in reazione al Covid-19. I dati per l’Italia sono aggiornati al 2021 e comprendono anche una disamina delle misure previste dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Dal rapporto risulta che gli organi politici si sono trovati a dover rispondere con tempestività agli ostacoli crescenti nel percorso verso il raggiungimento della parità di genere.

Come scrive Arianna Paoletti, la diversità di genere dovrebbe essere considerata un valore anche economico all’interno dei gruppi di lavoro aziendali, perché consente una miglior resa dei progetti: “Permetterebbe alle donne di rivelare il proprio potenziale, ad oggi inespresso, anche a causa di un continuo confronto con obiettivi e schemi valoriali tipicamente maschili”. La realizzazione di tale obiettivo può essere più vicino, se davvero si attuerà il Pnrr, che considera la parità di genere un asse strategico e un target trasversale alle sei “missioni”, dall’ambiente alla sanità.

Il raggiungimento di una effettiva parità di genere – è il messaggio di fondo – non è più soltanto un tema etico e sociale, una questione di equità: assume, invece, carattere economico. Non solo è giusto che le donne abbiano eguali diritti ed eguali salari rispetto agli uomini, ma è anche economicamente vantaggioso per l’intera società, per le aziende pubbliche e private, per le amministrazioni. La parità è un fattore di crescita per il Paese.

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Titolo: #ledonnesidannodeltu
Autrice: Valentina Picca Bianchi
Editore: DFG Lab
Prezzo: 16,62 euro

Titolo: Il lavoro delle donne ai tempi del Covid: una battuta d’arresto e un’opportunità per il futuro”
Autrici: Laura Zoboli e Caterina Luciani
Editore: Dike Giuridica Editrice
Prezzo: 15,20 euro

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