Primo Maggio, tre libri per raccontare il lavoro ai più piccoli

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Il Primo Maggio è la Festa dei Lavoratori. Un appuntamento “rosso” sul calendario, una festa civile (ma anche religiosa perché si celebra San Giuseppe lavoratore, nella sua dimensione “terrena” di falegname e artigiano). Celebrata in moltissimi Paesi del mondo, questa ricorrenza ricorda le lotte portate avanti dai lavoratori sin dalla fine dell’Ottocento, quando scoppiò con tutta la sua forza la seconda rivoluzione industriale che, in molti casi, schiacciava la vita e la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici con orari lunghissimi e paghe miserrime.

E oggi? Che valore ha? La nostra Costituzione, non a caso definita una delle più belle del mondo, contempla il lavoro come un principio fondamentale già nel suo primo articolo (e lo riprende nel quarto) e per questo si pone sin da subito a difesa e a salvaguardia di quella che è considerata una delle principali attività umane. Ed è importante ricordare la storia e il percorso realizzato fin qui alle giovani generazioni che, se da un lato possono fruire dei risultati delle rivendicazioni dei decenni passati, dall’altro patiscono la precarietà o si vedono costretti a emigrare all’estero per cercare ruoli e retribuzioni più soddisfacenti. E già che ci siamo anche il gender pay gap è all’ordine del giorno fra le questioni da discutere, senza dimenticare quelle parti del mondo dove tutte queste conquiste non sono affatto una certezza, con le piaghe del lavoro minorile e dello sfruttamento della manodopera.

E allora per una Repubblica fondata sul lavoro, ecco alcune proposte di lettura perché le giovani generazioni possano realmente riappropriarsi e riscoprire questo valore: non solo come sogno per la costruzione di un avvenire, ma come pilastro per una società equa e rispettosa di tutti e di tutte e delle loro professionalità.

Barbara Ferraro ci porta nella Calabria rurale degli anni Trenta con “Gli zoccoli delle castagne” (Read Red Road), con le meravigliose illustrazioni di Sonia Luce Possentini.

«Se una bambina l’ha potuto vivere, i bambini di oggi lo possono leggere. Bambine come mia nonna hanno diritto a essere ricordate». La protagonista è l’undicenne Lina, primogenita di una famiglia numerosa. Il padre è un mezzadro. A casa c’è poco da mangiare: le giornate di Lina sono scandite dal lavoro in casa per aiutare la mamma e a ottobre insieme alla famiglia partecipa alla raccolta delle castagne, nei boschi. Un lavoro duro, faticoso e malpagato: lo intuisce anche dalle smorfie del padre e dello zio che contrattano condizioni che a malapena ripagano lo sforzo, dalle labbra serrate che vorrebbero urlare parole di sdegno e di rabbia contro quello sfruttamento infame. Ma bisogna stringere i denti e i pugni se si vuole avere qualcosa da portare in tavola. E così lavorano nei boschi, tra la pioggia, il freddo e l’umidità che fa marcire le ossa. Per oltre un mese. Ma dopo tanta fatica, il ritorno a casa sarà ricco di gioia, Lina potrà indossare le scarpe della festa e tornare a essere una ragazzina.

Il racconto è un affresco dolcissimo che nasce da una storia vera, una storia come tante eppure così carica di significato da assurgere all’universalità, oltre a contenere tantissimi elementi di stringente attualità. Una storia per ricordarci chi siamo e da quale Paese veniamo. Quanti bambini ancora oggi sono costretti a lavorare nel mondo? L’Agenda Onu 2030 pone all’obiettivo 4 quello dell’istruzione perché ancora milioni di bambini e bambine non hanno accesso all’istruzione o a un’istruzione di qualità. Mentre noi, da questa parte del mondo, soffriamo giustamente per la didattica a distanza, con i suoi pregi e difetti, nella fascia Sud-Sahariana o nell’Asia centrale c’è chi non conosce affatto la scuola.

Con la Festa del Primo Maggio, sarà forse il caso di (ri)leggere la Costituzione? Valerio Onida e Roberto Piumini spiegano i primi 12 articoli della legge fondamentale dello Stato Italiano in un volume dal titolo essenziale ed esplicativo “Il Libro della Costituzione” (Edizioni Sonda). Ogni articolo, tradotto in dodici lingue (albanese, arabo, cinese, ebraico, francese, inglese, portoghese, rumeno, russo, spagnolo, tedesco e italiano), viene illustrato con le tavole di Emanuele Luzzati e le poesie di Roberto Piumini, andando al cuore del principio racchiuso in ognuno di essi, con un linguaggio accessibile e diretto.

Questa nuova edizione, ampliata e aggiornata, di un classico dell’educazione civile, dove Eliana Cocca firma una sezione dedicata alle attività didattiche, dalla comprensione del testo ai giochi creativi e cooperativi, dimostra quanto i nostri padri costituenti siano stati lungimiranti nell’elaborare una sintesi di valori inviolabili e ancora oggi estremamente attuali. «La grande casa è stata costruita da uomini e donne, lentamente: non è fondata su qualche potere, ma sul lavoro di tutta la gente» si legge a proposito del tema del lavoro, un diritto-dovere di ogni cittadino e cittadina che è alla base della nostra società. E affinché i cittadini del domani possano agire e operare con senso civico devono poter comprendere bene oggi: «Chi è vivo non rimane mani in mano, ma pensa, cerca, trova, prova, unisce, cambia le cose con il suo lavoro: le mani fanno e la mente capisce».

Molto interessante, infine, è la testimonianza di Elisabeth Arquinigo Pardo “Italiani si Diventa” del Movimento Italiani Senza Cittadinanza, perché la Costituzione si rivolge a tutti e tanti vorrebbero “abbracciarla” da cittadini: «Fu il mio primo incontro con la Costituzione che mi aiutò a comprendere i valori fondamentali, i diritti e i doveri di tutti i membri della comunità: accadde nel corso del laboratorio pomeridiano Dentro la Costituzione, quando frequentavo le scuole medie. Lo aveva fortemente voluto la mia insegnante di storia e geografia, che amava ripetere: “Chi non conosce la nostra storia e la nostra Costituzione non può considerarsi un cittadino italiano”. All’epoca avevo dodici anni e non vedevo l’ora di sentirmi “più italiana”. Partecipai a ogni incontro e alla fine mi fu tutto chiaro: l’unico modo per diventare cittadini italiani era conoscere ed abbracciare i valori, i diritti e i doveri della nostra Costituzione».

Il rapporto con il lavoro implica anche il rapporto con i soldi, la gestione dei primi guadagni. Chi non ricorda che cosa ha comprato con i primi soldi?. Una guida per rispondere alle tante domande dei ragazzi su questo tema è “Economia (A cosa servono i soldi?)” (Il Castoro), scritto da Pierdomenico Baccalario, Federico Taddia con Simona Paravani-Mellinghoff, nel primo volume di una collana dedicata. Da dove viene la parola “lavoro”? Tutti dobbiamo lavorare? E quali sono i lavori più belli al mondo? Che cosa faccio con un contratto? Tante risposte (illustrate da Gud) godibilissime e appassionanti per spiegare ai ragazzi e alle ragazze anche i problemi che affliggono il mondo del lavoro, come la disoccupazione, il fenomeno dei Neet (Not Employing, Education and Training), il gender pay gap, il lavoro nero, con l’auspicio che le generazioni a venire li leggano solo sui libri di storia.

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Titolo: “Gli zoccoli delle castagne”
Autrice: Barbara Ferraro
Illustrazioni: Sonia Maria Luce Possentini
Editore: Read Red Road
Prezzo: € 14

Titolo: “Il Libro della Costituzione”
Autori: Valerio Onida e Roberto Piumini
Illustrazioni: Emanuele Luzzati
Editore: Sonda
Prezzo: € 15

Titolo: “A cosa servono i soldi?”
Autori: Pierdomenico Baccalario, Federico Taddia con Simona Paravani-Mellinghoff
Illustrazioni: Gud
Editore: Il Castoro
Prezzo: €15

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