Già dalla fine di ottobre le decorazioni natalizie sono allestite nei negozi, le melodie festive risuonano da tutti gli altoparlanti, eppure come ogni anno molti di noi si riducono all’ultimo momento per pensare ai regali per familiari e amici. Anche per i più organizzati c’è sempre un regalo dell’ultimo minuto da impacchettare, una dedica fugace, il desiderio di dire a qualcuno che gli abbiamo dedicato un pensiero, senza voler essere troppo ingombranti.
In ogni caso, il dono di un libro è un’opzione sicura. Fa contenti sempre e comunque i book addicted e può sorprendere piacevolmente i meno avvezzi alla lettura, perché se c’è una cosa certa è che i libri possono mettere tutti d’accordo. E poi dalla pandemia in Italia si legge di più anche se dopo i dati record del 2021, la lettura per gli italiani ha registrato un rallentamento. Nei primi undici mesi del 2022 l’editoria italiana di varia, ovvero romanzi e saggi venduti nelle librerie fisiche e online e nella grande distribuzione, è in flessione del 2% a numero di copie rispetto ai primi undici mesi del 2021. Resta, però, il salto fatto rispetto al periodo di pre pandemia: se confrontiamo i dati di quest’anno con quelli dei primi undici mesi del 2019, le vendite sono in crescita del 14,5% a numero di copie, ovvero 11,0 milioni di copie in più rispetto al periodo corrispondente del 2019, secondo i dati rielaborati dall’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) su rilevazioni di Nielsen BookScan, aggiornati mensilmente e disponibili online nella pagina Studi e ricerche del sito AIE.
Se regaliamo un libro, però, dobbiamo abbinare il titolo giusto alla persona giusta. Ma con così tanti titoli là fuori, può essere difficile scegliere. La redazione di Alley Oop ha preparato alcune proposte, abbiamo raccolto i migliori libri da acquistare per la tua famiglia e i tuoi amici, con qualche suggerimento specifico per fare l’abbinamento giusto. Ecco le nostre proposte.
Si è scritto molto sulle donne artiste negli ultimi cinquant’anni, ma il più delle volte si è trattato di ricostruzioni biografiche. Il libro di Melania G. Mazzucco sceglie di partire dalle opere: è un viaggio attraverso trentasei artiste (da Artemisia Gentileschi a Plautilla Briccia “l’architettrice”, da Frida Kahlo a Georgia O’Keeffe, fino a Carol Rama, Louise Bourgeois e Marlene Dumas), in cui l’autrice pur non tralasciando le vite, dedica ciascun capitolo a un dipinto o a una scultura, di fronte a cui accompagna con sensibilità critica. Sono creature spesso rimaste all’ombra, figlie e mogli di artisti più riconosciuti di loro, oppure vite perdute e spese per una vocazione che si è rivelata anche una maledizione. Mazzucco parla dei loro artefatti per farci vedere cosa succede dentro le loro opere, dimostrando come sia esistito uno specifico femminile spesso reputato di secondo piano.
A chi regalarlo? A tutte le giovani che cercano le loro maestre e a tutte le donne.
Melania G. Mazzucco, “Self-Portrait. Il museo del mondo delle donne”, Einaudi, 2022, 30€
Consigliato da: Filomena Spolaor
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“Le vie dell’Eden” è l’ultimo romanzo di Eshkol Nevo, lo scrittore israeliano già autore di “La
simmetria dei desideri” e “Tre piani”. La numerologia torna in questo libro: tre storie, slegate ma intimamente connesse come l’umanità sa essere. La trama è una tessitura meticolosa e fitta. Una scrittura densa che però scorre spigliata. I personaggi sono tratteggiati come al carboncino. Luci e ombre si alternano. Si svelano a tre a tre. Disegnano altrettanti copioni, sono dapprima estranei ma si ritrovano presto impigliati gli uni nella vita degli altri: Omri incrocia Ronan e la moglie Mor; il dottor Caro, poco dopo aver perso Neva, finisce travolto dalla specializzanda Liat. E infine c’è Ofer che si perderà appena entrato nel frutteto e costringerà Heli alla ricerca, spingendola fino a ripensare il suo altro rapporto con Dan. Quelli di Nevo sono uomini e donne sotto accusa, inquadrati nel momento esatto in cui provano a discolparsi. La narrazione è limpida ed evocativa. Il ritmo è sostenuto e perciò mai banale. Le prime pagine sembrano condurre lo sguardo del lettore tra scenari piani ma lo inabissano, d’un tratto, a un certo punto del percorso. Dal giardino dell’Eden parte lo scavo che porta fin dentro gli incavi più insondabili delle relazioni umane. E produce domande.
A chi regalarlo? A chi non si accontenta e continua a cercare risposte.
Eshkol Nevo, “Le vie dell’Eden”, Neri Pozza 2022, 18€
Consigliato da: Maria Concetta Tringali
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Un romanzo sulla crescita e l’identità. La storia di Marta: bambina, adolescente, giovane adulta. Il rapporto con la nonna, il primo amore, le nuove scoperte. Una voce narrante inaspettata, quella di Belaundia Fu, amica immaginaria e compagnia fedele. Un libro che trascina in torridi estati, in rapporti familiari e di amicizia, alla scoperta di sé e della vita.
A chi regalarlo? A chi ha voglia di farsi cullare in una prosa che sembra poesia.
Marta Jimenez Serrano, “I nomi propri”, Giulio Perrone Editore 2022, 20€
Consigliato da: Biancamaria Cavallini
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“Sentivo che era mio compito far qualche cosa per le donne, dovevo farlo, a costo di annullarmi”.
La scrittrice e partigiana Alba de Céspedes decide di farlo riscrivendo la storia italiana – a cavallo tra fascismo, Resistenza e ricostruzione – rigorosamente “dalla parte di lei”. Attraverso la voce della protagonista Alessandra Corteggiani, l’autrice solleva il velo della Storia per mostrare gli spazi segreti del mondo femminile: de Céspedes ambisce a donare voce a “una ragazza come ce ne sono tante”, silenziate da una società patriarcale che vede nel matrimonio non il riconoscimento sociale di un amore, ma un atto di cessione di proprietà della donna dal padre al marito. Perfino l’amore più sincero – come quello per il professore antifascista Francesco Minelli – marcisce e si confonde con il dovere. Il mondo raccontato da Alessandra è soprattutto un microcosmo fatto di spazi chiusi popolati da donne e, da questi mondi protetti, la rivolta di genere prende forma culminando in un finale inaspettato. L’esplorazione della psicologia femminile e della sua rappresentazione raccoglie il non detto di tutte le donne che non hanno mai avuto la possibilità di vivere liberamente la propria identità lontano dai doveri attribuiti dal patriarcato. Per questo, il titolo del romanzo, è una scelta di campo precisa che parte dalle parole: al silenzio e alla censura dell’isolamento contrappone l’intenzione politica del restituire una voce.
A chi regalarlo? A chi automaticamente apparecchierà e sparecchierà la tavola a Natale.
Alba de Cèspedes, “Dalla parte di lei”, Mondadori 2021, 15€
Consigliato da: Nicoletta Labarile
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Negli ultimi anni l’interesse per il mondo dei colori è esploso come argomento di discussione anche fra i non addetti ai lavori (basti pensare al colore dell’anno eletto annualmente da Pantone, all’armocromia o alle numerose pubblicazioni a riguardo). Il colore è diventato “mainstream” ma quello che fa la differenza è sapere cosa c’è al di là delle mode del momento e l’autorità a riguardo è indubbiamente il francese Michel Pastoureau, riconosciuto a livello internazionale come il massimo esperto di storia dei colori (già intervistato da Alley Oop). Il libro che dedica al colore bianco – sesto e ultimo volume di una serie cominciata più di vent’anni fa che analizza la storia dei singoli colori blu, nero, verde, rosso e giallo – è un compendio preciso e puntuale, ricchissimo non solo di un racconto sul bianco dalle origini ai giorni nostri ma di grandi immagini provenienti dalla storia dell’arte, ognuna accompagnata da didascalie ricchissime di informazioni e curiosità che valgono da sole la lettura. Perché a tennis si giocava in bianco? Il bianco è per il lutto o il matrimonio? Sapevate che il bianco è il colore del sonno? Un colore tutto da scoprire.
A chi regalarlo? Alle persone curiose e a chi ama il bianco, l’arte e la storia.
Michel Pastoureau, “Bianco. Storia di un colore”, Ponte alle Grazie, 2022, euro 32.
Consigliato da: Ilaria Defilippo
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Decine di migliaia di abitazioni, con finestre cieche e cancelli di ingresso chiusi: barriere per lo sguardo, dietro cui ogni giorno succedono le cose più pazze e più normali del mondo. Siamo in Iran e Stephan Orth, autore e giornalista pluripremiato, ci porta proprio dietro quelle finestre, dentro quelle abitazioni. Lo fa con un viaggio di sessantadue giorni e oltre novemila chilometri, la maggior parte dei quali vissuti cercando alloggio nelle case private. Una pratica illegale nella repubblica islamica, ma che meglio di ogni altra modalità di viaggio, racconta la vera essenza del Paese e dei suoi contrasti. Dall’ospitalità insuperabile alla rigida teocrazia, dai tentativi privati di ricercare ed esercitare le libertà alle stringenti regole ufficiali.
A chi regalarlo? A chi vuole andare a fondo delle cose, a chi, nell’anno delle rivolte innescate dalla morte della ventiduenne Mahsa Amini e dell’arresto della viaggiatrice italiana Alessia Piperno, vuole conoscere qualcosa in più sull’identità di un Paese in bilico. Tra il medioevo e i social network. Una delle società più chiuse del mondo di cui, andando oltre pregiudizi e apparenze, si scopre un’anima inedita, rivelatrice di una generazione che chiede, insistentemente, di cambiare.
Stephan Orth, “L’Iran dietro le porte chiuse”, 2022, Keller Editore, 18,50 euro
Consigliato da: Silvia Pagliuca
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C’è un motivo se Finlandia, Danimarca, Norvegia, Islanda e Svezia si classificano costantemente tra i paesi più felici della terra. Sì, certo, avere i sistemi di welfare migliori al mondo aiuta. Ma c’è anche altro. Secoli di saggezza nordica attraversano questi confini geografici, e periodicamente qualcuno prova a raccontare in un libro che cosa significano termini come Lykke (qualcosa come la felicità è tutta intorno a te, Danimarca); Lagom (ovvero la serenità della giusta misura – non troppo, non troppo poco, Svezia); Hygge (quell’intimità confortevole che troppo spesso viene cercata in costosissimi oggetti di design, ma non è colpa della Danimarca se il concetto è stato frainteso). Ecco, a tutti questi modi di cercare la felicità quotidiana, si aggiunge un nuovo termine, che questa volta arriva dalla Finlandia: è Sisu, parola intraducibile che indica una forma di coraggio quotidiano, grinta, determinazione, agire razionalmente di fronte alle avversità, ma senza strafare.
Un popolo abituato a vivere gran parte dell’anno al buio e svariati gradi sotto zero, ne sa certamente qualcosa di avversità. Lo racconta la giornalista canadese Katja Pantzar, che in pieno burnout lavorativo è andata a riscoprire le proprie origini finlandesi, per trovare un nuovo stile di vita che l’ha cambiata per sempre. È l’ennesimo libro che promette felicità con retorici consigli su uno stile di vita sano? Teniamo presente che la Finlandia ha una parola per esprimere l’arte di rilassarsi in solitudine, in pigiama o biancheria intima, sorseggiando alcolici sul divano di casa propria. Sì, tutto questo si può dire con una sola parola: Kalsarikänni. E teniamo anche presente che la Finlandia si è piazzata per il quinto anno consecutivo prima in classifica nel World Happiness Report. Hyvä sisu!
A chi regalarlo? A chi deve smettere di dire “Non ce la faccio” e a chi deve imparare a dire basta.
Katja Pantzar, “Sisu. La via finlandese al coraggio, al benessere e alla felicità”, Sonzogno 2018, 16€
Consigliato da: Letizia Giangualano
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Gli amori, come gli esami, non finiscono mai. “Oh non sia sulla mano già finita/la linea dell’amore della vita”. Un wapp si sogna sempre, “oggi un sorr/ domani un iso/ il paradiso”. Ma attenzione, perché “mai un bell’albero in fiore una fogliolina gialla guarderà”. A volte che sollievo “il fascino discreto degli amori non corrisposti”, il “mai lasciata essendo mai stata avvistata”. E che bellezza scoprirsi ad amare tutto: la famiglia, i nipoti, gli animali, i treni e il tempo, il cinematografo, la poesia e sé stessi naturalmente (“io sono autobiografica” / “io non sono morta, io sono nata”). A 76 anni, la poetessa milanese Vivian Lamarque si dona, presente e passato, in una raccolta di poesie che assomigliano a refoli freschi, sorsi d’ossigeno, rapidi tuffi in mare. La vita sgorga da ogni verso, tra fidanzati e agrifogli, betulle e fiori azzurri, “mattini da mettere in banca”.
A chi regalarlo? Alle nonne e alle nipoti, alle donne in viaggio, a chi ha paura del tempo che passa. “Se sul treno ti siedi al contrario/con la testa girata di là/ vedi meno la vita che viene/ vedi meglio la vita che va”. E ti godi lo spettacolo.
Vivian Lamarque, “L’amore da vecchia”, Mondadori-Lo Specchio, 2022, 18€
Consigliato da: Manuela Perrone
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Una terra, “quattro pietre”, che può diventare un castello. Anzi, una “castidda”, perché la terra è femmina. È il sogno di Luisa, che in quella terra appartenuta alla sua famiglia e amata da suo nonno ritrova slancio, forza e desiderio. In un racconto in cui i fili si ricompongono pian piano, in cui i personaggi diventano a poco a poco familiari, si sentono gli odori, i sapori e i rumori della Sicilia di non troppi anni fa. La storia di Luisa è la storia di una rinascita, di una donna che impara a decidere per sé, che riscopre il suo valore e il suo desiderio, che combatte contro la mafia e non si spaventa. E che trae la sua forza e il suo coraggio dalla terra, che è origini, famiglia e radici, e dalle amiche, che le fanno da scudo e da sostegno, con cui condivide, ama e lavora nel ristorante da loro creato e portato al successo. “Gioia mia” è stata una scoperta, una di quelle letture che vorresti non finissero mai, che ho amato per le atmosfere, la sicilianità, la passione e le emozioni. E che mi ha fatto scoprire “l’amurusanza – titolo del romanzo precedente di Tea Ranno -: quella parte di bene che alberga in ognuno di noi e che se messo insieme a quello degli altri può cambiare il mondo“.
Tea Ranno, “Gioia mia”, Mondadori, 2022, 19,50€
Consigliato da: Chiara Di Cristofaro
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