Un terzo delle imprese attivo sulla parità di genere

African and european girls looking at computer screen while blonde lady reading documents. Indoor portrait of asian student in glasses talking with female friends in uniersity.

Meno di un manager su tre ancora oggi è una donna (28%) e l’incremento annuo è solamente dello 0,3% in più negli ultimi 10 anni. C’ è ancora tanto da fare per aumentare l’occupazione femminile e  la parità di genere nel mondo del lavoro, ma le aziende sono pronte a fare la loro parte, secondo i dati di 4.Manager, l’associazione costituita da Confindustria e Federmanager, diffusi pochi giorni fa.

Il gap retributivo e il miglioramento dei tempi di vita e lavoro sono le aree di intervento che richiedono maggiore urgenza nel nostro Paese – ha spiegato  Stefano Cuzzilla, presidente 4.Manager e Federmanager, durante il workshop “Politiche di genere per imprese e manager. Azioni e strumenti” organizzato da 4.Manager, dove era presenta anche la Ministra Elena Bonetti – . L’attuale crisi bellica ed energetica ha acuito i divari economici e sociali emersi durante la Pandemia, escludendo ancor più le donne dal mondo del lavoro con effetti negativi su tutto il settore economico e produttivo”.

“Promossa” quindi il  la Strategia nazionale 2021-2026 di Palazzo Chigi che, in linea con il Pnrr,  ha stanziato 10 milioni di euro per la Certificazione della Parità di Genere – di cui anche noi ci siamo già occupati – con l’obiettivo di incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere.

In base ai dati dell’Osservatorio 4.Manager circa un terzo (31%) delle imprese sta già adottando strategie organizzative per la parità di genere, in particolare a sostegno della genitorialità (15,7%),  attraverso la formazione (13,9%) e l’equità nella promozione ai ruoli apicali (13%). Ancora poche le azioni invece a favore della parità salariale ( 8,3%).

Intervistate dall’Osservatorio, quasi la metà delle imprese è già a conoscenza della Certificazione della parità di genere e tra i benefici riconosce prima di tutto una migliore reputazione aziendale (nel 65% dei casi) e un miglior clima aziendale (59%), oltre alla riduzione del divario di genere nell’impresa (42%). La questione fiscale (22%) e i benefici nella partecipazione a gare d’appalto (11%) hanno la loro rilevanza, ma è il tema organizzativo a prevalere.

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