Startup, biotech e green al centro dell’innovazione in Abruzzo

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Puntano sulle energie sostenibili e sul biotech le startup abruzzesi del mondo universitario. Una vera e propria vocazione nella regione verde del centro Italia, che punta su innovazione ed energia per promuovere lo sviluppo del territorio, caratterizzato da un lato da una presenza capillare di centri di formazione accademica, ma dall’altro dalla contemporanea emigrazione di “cervelli in fuga”.

Eppure qualcosa si muove, i momenti di crisi – che dal greco significa “separare” – rappresentano quelli più fecondi per un cambio di passo. Dunque è il momento di mettersi alla prova e di trovare il coraggio di cimentarsi in nuovi progetti sia per i giovani talenti, ma anche per gli imprenditori che possono attingere ad un importante serbatoio di creatività per le loro aziende.

La conferma del trend arriva da StartCup Abruzzo 2020, competizione tra startup e spin off provenienti dal mondo universitario e della ricerca, che ha l’obiettivo di favorire la nascita di nuove imprese, selezionando e accelerando i migliori progetti ad alto contenuto tecnologico, che ha visto vincitori due progetti particolarmente interessanti per questi difficili tempi di pandemia da Covid-19, dimostrando ancora una volta come la tecnologia possa tutelare la salute, e soprattutto quanto sia necessario dare fiducia alle giovani leve e alle nuove idee.

Tra le idee finaliste, si sono aggiudicate il podio Asteria Healthcare O.S.T. Test  (un test rapido di soglia olfattiva che in meno di due minuti permette di capire se un soggetto percepisce gli odori) e Adal – Automatic Detection of Abattoir Lesions – di Farm4Trade, un sistema di diagnostica di intelligenza artificiale utilizzato per classificare automaticamente le malattie respiratorie nei suini macellati che, tra le altre cose, consente anche di ridurre il contatto delle persone nel macello con analisi delle immagini anche in smart working.

«I premi riconosciuti in questa edizione di StartCup Abruzzo arrivano a coronamento di un assiduo lavoro di collaborazione con le realtà del territorio abruzzese e di investimento in tecnologie innovative, in cui Farm4Trade ha sempre creduto, per rivoluzionare il settore dell’industria zootecnica» si legge sul blog di Farm4Trade, con sede a Chieti (e una in Namibia), che già un anno fa aveva ricevuto proprio per Adal anche la certificazione di eccellenza “Seal of Excellence” da parte dell’Unione Europea, per la qualità e l’innovatività del progetto proposto per accedere al programma Horizon 2020 destinato alle Pmi.

«Abbiamo avuto la prova della vivacità del tessuto universitario abruzzese – spiega ad Alley Oop Federico Fioriti, managing director di Innovalley, la piattaforma open innovation nata nel 2019 della Val di Sangro, in provincia di Chieti, la più grande area industriale del centro-sud Italia – un quinto delle startup nella nostra regione proviene dalle università che è il luogo della ricerca per eccellenza e lo scorso gennaio è nato anche il primo hub abruzzese (composto tra gli altri da Fondazione Digital Valley, Parco Scientifico e Tecnologico d’Abruzzo e centro di trasferimento tecnologico di Hiteco spa)  per sostenerle nel loro percorso di crescita e di promozione, confrontandosi col mercato».

«Con StartCup Abruzzo, che ha visto la partecipazione di 31 startup e 11 spin off, abbiamo dimostrato – ha aggiunto Fioriti – che c’è un ecosistema dell’innovazione regionale capace di mettere insieme istituzioni, industrie, associazioni di categoria, università, centri di ricerca e le startup, tutti insieme con più di 1.000 persone connesse, per visionare, valutare e premiare i progetti che vengono dal territorio». L’iniziativa, organizzata dalla camera di commercio di Chieti- Pescara, con la sua agenzia di sviluppo, dalla Regione Abruzzo, da PoliHub – innovation park & startup accelerator del Politecnico di Milano e dall’associazione Innovalley, ha coinvolto tutti gli atenei abruzzesi: l’università degli studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, l’università degli studi dell’Aquila, l’università degli studi di Teramo, il Gran Sasso Science Institute e l’istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” hanno aderito a questo partenariato per rafforzare le relazioni tra enti di ricerca, istituzioni e realtà imprenditoriali.

«Cresce l’interesse del mondo imprenditoriale – prosegue Fioriti – intorno a queste nuove proposte e lo dimostra la raccolta del capitale privato degli ultimi mesi, a sostegno delle iniziative lanciate, e per questo puntiamo a rinsaldare le sinergie già avviate. Inoltre nel weekend del 19 e del 20 marzo prossimi daremo vita ad una due giorni che sarà il local event dell’area adriatica nell’ambito degli EU Industry Days. Si chiama “The Green Factory – un nuovo ecosistema dell’innovazione con l’ambiente al centro”, un evento di open innovation sulle politiche UE e le innovazioni green da implementare nei territori con l’obiettivo di far nascere nuovi ecosistemi industriali».

La spinta all’innovazione al digitale in questo territorio è testimoniata anche dal progetto della Digital Valley d’Abruzzo, presentato con la programmazione 2021/2027 della Regione Abruzzo, un polo digitale con un campus tecnologico capace di attrarre giovani talenti e tutta la più innovativa tecnologia che sorgerà a Pescara, città da sempre vocata alla crescita del settore dei servizi che oggi virano decisamente verso il digitale.

La Digital Valley è promossa da una filiera che opera sul territorio con la passione di sviluppare il «digitale e tecnologie innovative» ed è composta da startup, imprese, università, istituti tecnici e PoliHub con l’obiettivo di accogliere i “nomadi del digitale”, di avvicinare l’Abruzzo – ideale per le sue dimensioni e per i collegamenti – agli ecosistemi nazionali e internazionali dell’innovazione.

«La mission è quella di creare un ecosistema digitale, e quindi un circolo virtuoso che supporti la creazione di startup digitali innovative partendo dalla formazione degli studenti – afferma Gianluca D’Arcangelo Ceo e fondatore del Digital Soft e della Digital Valley – attraendo talenti, la creazione di un Campus tecnologico ci aiuterà a dare fisicità tangibile, a dare uno spazio operativo ai ‘nomadi del digitale’, duplicando una sorta di Silicon Valley e la possibilità alle aziende di creare lavoro a Pescara e, agli studenti di informatica che si laureano a L’Aquila, di lavorare nella propria regione».