Natalità, un progetto a Roma per sostenere i neogenitori

La maternità e la paternità, non rappresentano mai un viaggio semplice. Prevedono il superamento degli egocentrismi; la sperimentazione della solitudine davanti alle preoccupazioni e alle ansie che, in minor o maggior misura, accompagnano l’arrivo di una nuova vita; le eventuali difficoltà economiche che passano anche attraverso la mancanza di infrastrutture e di una rete adeguata di sostegno.  Di fronte a tutto ciò, c’è chi rinuncia alla maternità, alla paternità, al desiderio di diventare genitori.

Secondo l’ultimo rapporto sulle nascite dell’Istat nel 2021 l’Italia ha registrato ancora un record negativo per la natalità: i nati sono scesi a 400.249, facendo registrare un calo dell’1,1% sull’anno precedente (-4.643). La denatalità è proseguita anche nel 2022: secondo i dati provvisori di gennaio-settembre le nascite sono circa 6 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2021. Il numero medio di figli per donna, per il complesso delle residenti, risale lievemente a 1,25 rispetto al 2020 (1,24). Negli anni 2008-2010 era a 1,44.

Inoltre in Italia le donne partoriscono dopo i 30 anni, in media a 33: siamo in Europa la nazione con l’età più elevata. La media europea, infatti, è di 29,5 anni e noi contribuiamo a notevolmente ad aumentarla.

Per tutte queste ragioni, per rendere il diventare genitori un diritto e non un obbligo o una rinuncia, è partito il “Viaggio nella libera scelta di maternità. Né obbligo, né destino, né  rinuncia”, un’iniziativa del Nono Municipio di Roma, presieduto da Titti Di Salvo. Il primo incontro si è tenuto nella cornice della Vaccheria, nuovo spazio culturale dell’Eur, e il progetto ha l’obiettivo, attraverso varie tappe, di individuare le scelte concrete che a livello municipale possono essere realizzate per consentire appunto quella libera scelta.

Il desiderio di metter al mondo dei figli è doppio rispetto alla realtà

Al primo incontro sul ruolo della Pubblica amministrazione hanno partecipato, tra gli altri, oltre alla presidente del Municipio, l’ex ministra della Pa, Valeria Fedeli, Tommaso Nanninici, professore all’università Bocconi, già sottosegretario alla presidenza del Consiglio, la scrittrice Tea Ranno.  Sono poi previsti incontri sul lavoro, sulle infrastrutture sociali, sulla città di prossimità e la rigenerazione urbana.

C’è stata – racconta Di Salvo – una caduta delle nascite particolarmente rilevante a Roma e nel Lazio. A Roma negli ultimi 10 anni sono nati 7mila bambini in meno circa, arrotondando per difetto. Il centro del Paese e del Lazio è uno dei territori che più mostra questo trend. Il tema della natalità riguarda il futuro dell’Italia e quindi, occorre accendere un faro per capire le cause e trovare le soluzioni L’argomento è la libera scelta di maternità che non deve essere né destino né obbligo ma neppure rinuncia. Se non può succedere che una donna, o un uomo, abbia obbligo di diventare genitore per essere riconosciuto socialmente, è pur vero che oggi, la libertà della maternità e paternità non c’è. Il tema, anzi, è quello della rinuncia. E il desiderio di aver figli è il doppio rispetto alla realtà”.

Cosa può fare la Pa per i genitori?

Le difficoltà di essere genitori in una grande città senza rete di sostegno è stata raccontata dalla scrittrice siciliana Tea Ranno: “Sono arrivata a Roma 27 anni fa, a Spinaceto, ero una forestiera senza amici, senza punti di riferimento, il primo luogo che mi ha dato il senso di casa è stato la biblioteca; lì, tra i libri e le storie, ho intessuto i primi rapporti con quelli che poi sarebbero diventati amici importanti” ma “solo dopo aver avuto le figlie sono entrata in una rete di relazioni tra mamme che sono diventate ‘amiche sorelle’, sostegno al momento del bisogno in una reciprocità che è, molto spesso, salvifica”.

In questo contesto “la Pa – secondo Ranno, che scrive molto di donne e di maternità, passando anche dalle sue esperienze personali – può andare incontro alle madri e ai padri creando le strutture necessarie a non farli sentire soli in mezzo alle difficoltà legate alla crescita, all’accudimento e all’educazione di un figlio, soprattutto in un tempo di precarietà come quello che stiamo vivendo. La solitudine, uno dei problemi più grossi delle giovani coppie (che spesso non hanno alle spalle il supporto delle famiglie d’origine), perché impedisce di condividere con gli altri i pesi che  rendono difficile la libera scelta di fare un figlio.  La Pa può intervenire soprattutto in quest’ambito  con le strutture adeguate”.

La legge sull’informativa ai neogenitori

Nonostante le difficoltà, anche economiche, che incontrano i neogenitori, già negli anni scorsi non sono risultate utilizzate tutte le risorse messe in campo per neopapà e neomamme. Ciò vuol dire che i neogenitori non sono stati sufficientemente informati. Per aumentare  il grado di conoscenza dei neogenitori, nella legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione numero 124 del 2015, dunque,  sono stati previsti due elementi.

In primo luogo, la creazione di una piattaforma Inps contenente tutte le informazioni sulle prestazioni legislative, contrattuali ed economiche, per i neogenitori sulla base della loro collocazione nel mercato del lavoro. In secondo luogo, il diritto dei neogenitori a essere informati su tutte le misure esistenti. L’informazione deve avvenire al momento della denuncia della nascita dei bambini allo sportello dell’anagrafe – in ospedale o nel comune di residenza- attraverso la consegna ai neogenitori delle modalità di accesso alla piattaforma Inps. Mentre la piattaforma Inps è diventata operativa già dal 2016, si è rivelato più lungo l’iter per l’applicazione del diritto di informazione all’anagrafe poiché, essendo la denuncia all’anagrafe possibile sia in ospedale sia in Comune, è stato necessario il coinvolgimento di due ministeri – quello della Salute e quello della Pubblica amministrazione – e le disposizioni della Conferenza unificata, che ha emanato la circolare il 24 novembre 2017.

“A Roma questa norma, che non costa nulla, non è mai stata applicata. Da gennaio, dunque, – ha affermato Titti Di Salvo, presentando l’iniziativa del Municipio da lei presieduto – applicheremo nel nostro Municipio la legge sulla informativa ai neogenitori, sarebbe bello farlo in modo coordinato in tutti i Municipi”, ha aggiunto Di Salvo, aggiungendo che  “si tratta di una norma  efficace che rompe la solitudine dei neogenitori”.

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