Scuola, l’arte del dibattito per formare i cittadini di domani

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Vietare i social ai minori di 14 anni. Il gruppo Pro si posizioni alla mia destra e il gruppo Contro alla mia sinistra. Avete 8 minuti a testa per gli interventi e 4 per la replica finale”. Inizia così il Debate in classe, una nuova forma di metodologia didattica di tipo attivo dove lo studente è posto al centro del processo educativo, contrariamente a quanto accade tradizionalmente nella lezione frontale (didattica passiva).

Cos’è il Debate? Si può forse considerare il Debate come un’attività evoluta e meglio strutturata del lontano parente “Lavoro di gruppo”. Come spiega Lorenza Alessandri, docente di Lingua e letteratura italiana e storia in un istituto tecnico, nel volume  “Il Debate e la didattica: un laboratorio di democrazia”: “Un Debate si prepara in squadra, si gioca in squadra, si vince in squadra. Un lavoro di squadra, non un lavoro di gruppo”.

Il Debate consiste in una competizione di dibattito strutturato su un argomento tra due gruppi di studenti con tempi di intervento definiti a priori e una giuria che dichiara un vincitore. Una delle due squadre sostiene la tesi a favore dell’affermazione data, l’altra quella contraria. La parte di preparazione è tanto importante quanto quella espositiva e stimola gli studenti al confronto con le fonti, all’attenta scelta delle notizie e alla formazione di un pensiero critico e diverso dal proprio. La preparazione di un Debate mette infatti in discussione le opinioni personali e allena a costruire ragionamenti convincenti fondati non sul sentito dire ma su ricerche serie e documentate.

Nelle scuole, nei college e nelle università americane e inglesi il Debate è una pratica da tempo consolidata e disciplina di curricolo. Negli ultimi anni questa metodologia si è diffusa anche in altri paesi europei e in Italia. Oggi è presente in 50 stati, dove sono impegnate in tutto circa 500 società di dibattito. In Italia arricchisce il PTOF di molti istituti, divenendo parte integrante del progetto didattico educativo della scuola.

Negli ultimi anni gli studenti italiani hanno potuto sperimentare questa novità metodologica che ha suscitato grande interesse, un modo nuovo di vivere la scuola che, da luogo di pura trasmissione dei contenuti, diventa sempre più luogo dove si può cambiare la prospettiva didattica, cambiando gli strumenti usati da sempre dai docenti.

La scuola deve diventare sempre più un luogo dove insegnare come approcciare un argomento in modo critico e dove, oltre a formare studenti e studentesse più preparati, offrire le competenze affinché gli studenti di oggi possano essere cittadini e cittadine consapevoli del mondo che li accoglierà dopo la scuola.

Il Debate ben si inserisce in questa nuova visione di scuola, diventando uno strumento e un metodo per indagare la verità nell’era della post verità.  In un momento storico come quello che stanno vivendo i giovani, dove le informazioni arrivano veloci e senza che ci sia il tempo di verificarne la veridicità, serve uno strumento che insegni loro come approcciare un argomento in modo critico.

Il metodo d’insegnamento

Nel suo libro, Lorenza Alessandri descrive il metodo per applicare efficacemente il Debate all’interno di una classe, riuscendo a portare il lettore ad un ragionamento più ampio sul mondo dei giovani studenti e sulle loro nuove necessità didattiche e aprendo una finestra sul mondo dei giovani com’è e come, auspicabilmente, dovrebbe essere.

Le nuove generazioni hanno bisogno di informazioni ma ancor più hanno bisogno di essere formati per capirle, gestirle e argomentarle in modo approfondito. L’obiettivo della scuola oggi deve essere la formazioni di attori consapevoli all’interno di una società sempre più veloce e complessa.

In cosa consiste il Debate e quali sono le sue potenzialità sono ben descritte nel testo di apertura  di Alessandri: “Il Debate è una molteplice varietà di metodi che consistono nel mettere in atto un dibattito sui temi più vari che vanno da tematiche disciplinari a fatti di attualità. Il Debate è anche una gara, un confronto argomentativi preparato grazie a studio e ricerche, una sfida di capacità logiche, un confronto fondato sul ragionamento ed eloquenza, un momento formativo in cui si alternano momenti pianificati e momentino improvvisati”.

Il punto di partenza della costruzione del Debate è la ricerca e la conoscenza delle fonti.  Sapere cosa e dove cercare e come interpretare ciò che si trova in rete è la strada non solo per costruire dibattiti di qualità, ma anche per fornire ai ragazzi e alle ragazze gli strumenti per sviluppare la cittadinanza digitale. L’alfabetizzazione dei giovani su un uso consapevole e critico della rete deve iniziare dalla scuola.

Attraverso il Debate gli studenti e le studentesse esercitano inoltre anche un altro fondamentale aspetto che sarà utile nella loro vita fuori dalle mura scolastiche: l’uso del linguaggio. “L’uso quotidiano che facciamo delle parole – parliamo sempre e scriviamo tantissimo – ci ha abituato a dare per scontato il significato delle parole che utilizziamo più spesso” scrive Alessandri. Il Debate si presenta quindi come un ottimo strumento per uscire dalle solite parole e per responsabilizzarci su ciò che diciamo, insegnando ai giovani la differenza tra “parlare in pubblico” e “parlare al pubblico”, tra “parlare” e “farci ascoltare e farci capire”. Dove alla tecnica di un buon public speaking si affiancano le soft skills e l’empatia tra speaker e pubblico.

Il Debate è quindi una metafora di quello che dovrebbe essere il bagaglio scolastico che gli studenti apprendono e fanno proprio prima del loro ingresso nella vita adulta. Un Debate dove si preparano studenti e studentesse ad avere un pensiero critico, ad approfondire, a non attaccare, ad ascoltare, a saper argomentare, a ragionare, ad usare il fair play. A diventare attori del loro futuro in modo consapevole, capaci di costruire regole migliori e metterle in pratica nel mondo adulto.

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Titolo: “Il Debate e la didattica: un laboratorio di democrazia”
Autrice: Lorenza Alessandri
Prefazione: Vera Gheno
Editore: Blonk Editore
Prezzo: € 14,00

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