Quando il cristallo non è più la scarpetta di Cenerentola ma il soffitto da sfondare

livigni

Da piccola, quando sentivo la parola “cristallo”, mi veniva in mente solo la scarpetta, quel simbolo di felicità e di obbiettivo raggiunto. La fiaba di Cenerentola ha fatto sognare le bambine di tutto il mondo: una ragazza povera, che lotta contro la matrigna e le sorellastre, contro l’invidia e la gelosia, per arrivare al gran finale. Indossare la scarpetta di cristallo e sposare il principe e vivere felici e contenti.

Se ci avessero raccontato una fiaba diversa? Una fiaba dove la povera Cinderella, invece di convolare a nozze, avesse potuto emanciparsi in modo diverso, autoaffermandosi, costruendo la sua vita dal nulla, riuscendo a trovare un lavoro, a costruire la sua casa e la sua carriera, mandando all’aria l’idea del castello e del principe?

Lo so, è solo un racconto, è solo fantasia, eppure, quante storie, quante immagini, quanti pregiudizi abbiamo visto e ascoltato, pensando ingenuamente che sì, forse è il giusto finale PER UNA DONNA. Forse il traguardo più auspicabile è davvero quella scarpetta, quel castello e quel principe.

Oggi, però, spetta a noi raccontare una storia nuova alle bambine e ai bambini, alle ragazze, soprattutto. Il cristallo non è da cercare in terra, ma occorre guardare verso l’alto, puntare lo sguardo in su. Perché oggi, se sento la parola “cristallo”, non penso più ad una scarpa, ma ad un soffitto. Quello che simboleggia la barriera invisibile che le donne faticano a raggiungere e ad incrinare per affermarsi nel mondo del lavoro, alla pari degli uomini.

In Italia, però, qualcosa sta cambiando, si sta lentamente definendo la mappa di un nuovo potere femminile”. A raccontarcelo è l’avvocata Ilaria Li Vigni, esperta di politiche di genere, formatrice in corsi su diritto antidiscriminatorio e diversity, giornalista pubblicista, cultrice della materia presso l’Università degli Studi di Milano. Una donna che si occupa di diritto penale e che ha sentito forte la spinta di impegnarsi anche sul tema della diversity, ascoltando le storie di donne che ce l’hanno fatta, che hanno raggiunto il soffitto di cristallo, “donne che ai posti di comando, danno forza a una classe dirigente più moderna, libera da vecchi schemi e gruppi ristretti di potere”.

Il suo libro “Donne e potere di fare” è un’analisi precisa della situazione della presenza e dell’azione femminile in Italia oggi. Non solo: è un incontro di esperienze a confronto.
Le tematiche trattate mi hanno convinto che fosse importante e necessario sentire, dalla voce di alcune protagoniste, il loro pensiero, in relazione alle esperienze vissute”.
Quindi conversazioni, spunti di analisi, punti di vista, indicazioni. Il libro dell’avvocata è una specie di tavola rotonda che porta i lettori e le lettrici a scoprire le progressioni di carriera e le prospettive future.

Parla di necessità, l’avvocata Li Vigni, perché sa quanto sia urgente questo tema e quanto possa servire a tutte le donne ascoltare, leggere la realtà di alcune professioniste rappresentanti delle varie realtà sociali e lavorative, dalle quali emergono interessanti suggestioni sull’attualità dello status professionale, riflessioni sulla questione di genere e, soprattutto, consigli alle nuove generazioni.

Tutto diventa necessario, anche l’attenzione al linguaggio. Da lì si parte perché ad esso “viene riconosciuto un ruolo fondamentale nella costruzione sociale della realtà e, quindi, anche dell’identità di genere; diventa importante che sia usato in modo non sessista, che non privilegi più il genere maschile attraverso un principio linguistico ‘androcentico’”.

Mai, prima degli ultimi anni, si è avuta la forza di creare parole nuove per sottolineare la parità di genere, obiettivo attuale nel mondo del lavoro” sottolinea Li Vigni. La forza del cambiamento, dunque, parte anche dalle parole e continua nelle storie che si susseguono, di donne e professioniste che collocano il lavoro dentro la vita, la arricchiscono di esperienza, “dell’idea di potere come possibilità e questo consente loro di spostare e allargare sempre più in là il confine dei limiti”.

Il potere come possibilità, il potere come responsabilità anche. Perché l’avvocata ne è sicura e lo afferma con forza: “tanto ancora c’è da fare ma la posizione al vertice delle donne può essere una determinante leva sociale solo se aprirà a scelte libere e se saprà accelerare mutamenti significativi per tutte, in mondi anche distanti”.

Le donne con le donne e per le donne, il messaggio è chiaro: facciamo rete, diventiamo leve sociali, abbattiamo i limiti per noi e per le nuove generazioni. “Essere donna rende tutto più impegnativo e faticoso sia per una, a volte nascosta ma fortemente marcata, differenza di considerazione sia da parte degli uomini che delle stesse donne, che per l’onore del doppio ruolo professionista\moglie madre\soggetto curante” afferma Donatella Visconti, presidente Sui Generis Network, una delle tante voci che danno forza all’idea dell’autrice.

Patrizia Grieco, presidente Enel e membro del cda di Anima Holding si rivolge alle nuove generazioni: “Direi alle ragazze: investite su voi stesse e non credete a chi vi dice che non avrete lo stesso successo degli uomini. La consapevolezza delle proprie capacità, la determinazione e la voglia di emergere sono le caratteristiche che dobbiamo coltivare per poter raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo. Un primo fondamentale passo sta nel combattere il pensiero comune che tende a considerare le donne poco idonee alle aree STEM”.

Consapevolezza e autodeterminazione, quindi. Concetti profondi e importantissimi che devono far parte di un processo formativo delle ragazze, fin da piccole. La scuola “deve educare al rispetto attraverso la conoscenza dei diritti della persona anche attraverso le pari opportunità”, chiosa Li Vigni. L’educazione rimane sempre un punto di partenza irrinunciabile per avviare un cambiamento culturale, per ampliare prospettive e per sviluppare persone in grado di scegliere in piena libertà, di autoaffermarsi, seguendo le proprie inclinazioni, i propri talenti.

La comunicazione e la conoscenza devono essere i primi obiettivi della lotta contro la disparità di genere” sottolinea l’autrice. Perché si può insegnare a desiderare di più di una scarpetta di cristallo. Si può insegnare che ciascuna ha la possibilità di oltrepassare il soffitto di cristallo, arrivando in alto, lì dove sono i sogni.


Titolo: Donne e potere di fare
Autrice: Ilaria Li Vigni
Ed: FrancoAngeli
Prezzo di copertina: 23 euro