In quale settore i giovani guadagnano di più?

I giovani maschi occupati nelle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento sono al vertice della classifica delle retribuzioni , e guadagnano molto di più in Italia che in ogni altro Paese europeo: rispettivamente 9.590 euro contro 2.643 euro al mese (Figura 1); in nessun altro Paese si osserva una distanza così marcata rispetto alla retribuzione degli altri settori: in Francia e Germania si superano di poco i 3.000 euro, in Spagna non si raggiungono i 2.000 euro, in Grecia non si arriva neppure ai 1.000 euro al mese.

Retribuzione media mensile lorda dei dipendenti (maschi) per settore, Italia e UE27 – Eurostat

Il risultato non cambia considerando la retribuzione oraria invece di quella mensile: 55 euro in Italia contro 15 euro della media europea. Anche i dati Istat, disponibili solo per l’insieme di maschi e femmine, confermano questo risultato: prima in classifica è sempre la retribuzione media oraria dei giovani delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento, ma in questo caso l’importo scende a 14,9 euro l’ora perché sono inclusi anche gli apprendisti e la classe di dipendenti che va da 0 a 10, che sono invece esclusi dalla rilevazione Eurostat.

Retribuzione media mensile lorda per dipendenti (maschi) delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e per l’insieme dei settori nei Paesi europei – Eurostat

La media evidenzia il ruolo delle superstar

I dati Istat forniscono, oltre al valore medio delle retribuzioni, anche la mediana, cioè il valore che separa il 50% di individui che guadagna più della mediana dal 50% di individui che guadagna meno della mediana; questo valore è solitamente ritenuto un indicatore più adatto alla comparazione tra settori perché attenua l’effetto dei casi estremi. Il confronto tra la media e la mediana evidenzia che la situazione cambia di poco per l’insieme dei settori (11,3 la media e 10,1 la mediana) ma cambia in modo significativo proprio nelle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (14,9 la media e 9,8 la mediana), ad evidenziare il peso rilevante di un esiguo numero di superstar che spostano verso l’alto la retribuzione media del settore.

Numerose ricerche hanno studiato l’andamento di queste retribuzioni: Rosen (1981) chiama “superstar” le persone capaci di ottenere compensi straordinari per il loro talento, e osserva che questo fenomeno diventa sempre più importante nelle economie moderne, dove un numero relativamente piccolo di individui guadagna enormi quantità di denaro svolgendo la professione che esprime il suo talento naturale: ne sono esempio attori, cantanti, artisti, e campioni dello sport.

I dati evidenziano che l’effetto superstar è più marcato per i maschi giovani, perché per l’insieme delle classi d’età la retribuzione scende a 5.018 euro al mese contro 2.729 della media europea, ma questo settore resta comunque al primo posto della classifica maschile in Italia, mentre in Europa il primo posto spetta alle attività finanziarie e assicurative (5.007 euro, contro 4.633 in Italia).

Il titolo di studio non aiuta le superstar

È interessante notare che il settore delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento è l’unico in cui i laureati guadagnano meno dei diplomati, che a loro volta guadagnano meno dei maschi senza diploma: rispettivamente 6.688, 4.750 e 3.646 euro al mese. D’altro canto, la teoria delle superstar non mette il titolo di studio tra le principali determinanti della retribuzione, che sono invece la imperfetta sostituibilità degli agenti dotati di talento e le economie di scala.

La determinante cruciale della retribuzione nelle occupazioni in cui i rendimenti del talento sono crescenti è infatti il vantaggio comparato di cui gode l’individuo che ne è dotato, perché tale vantaggio gli consente di battere i suoi avversari nella competizione che si instaura su mercati dove il vincitore prende tutto e poco o nulla resta al perdente che pure si è impegnato nella gara. Su tali mercati, una differenza anche piccola nella dotazione di talento rende un individuo capace di ottenere compensi molto superiori a quelli di coloro che lo seguono in graduatoria, cioè che sono anche solo marginalmente meno bravi di lui.

Effetto superstar solo per i maschi italiani

Resta però da spiegare perché questo effetto superstar non si riscontri in egual misura in nessun altro Paese europeo (come illustra il primo grafico di questo articolo), e perché non si riscontri affatto per la componente femminile: tra le giovani donne infatti sono le dipendenti del settore finanziario e assicurativo che guidano la classifica delle retribuzioni; guadagnano 2.212 euro mensili in Italia e 2.172 euro in Europa. Anche per l’insieme delle classi d’età, sia in Italia sia in Europa, il settore con la retribuzione più alta per la componente femminile è quello delle attività finanziarie e assicurative, con un valore per il nostro Paese molto simile alla media europea: 3.848 euro contro 3.871.

Retribuzione media mensile lorda delle dipendenti con meno di 30 anni per settore, Italia e UE27 – Eurostat

Per le donne inoltre, le retribuzioni crescono al crescere del titolo di studio in tutti i settori, compreso quello delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento: la paga è di 1.744 euro al mese per le giovani senza diploma, 1.951 per le diplomate e 2.259 per le laureate.

Il confronto tra le retribuzioni maschili e femminili evidenzia che il gender pay gap in questo settore è più di dieci volte maggiore rispetto agli altri settori: 83% contro 8%; è il più alto anche in Europa, ma il valore è ben più contenuto: 34,6%.

Retribuzione media mensile lorda delle dipendenti con meno di 30 anni per settore, Italia e UE27 – Eurostat

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