Il tema del femminicidio e della violenza di genere sarà al centro, anche nella XIX legislatura appena iniziata, di una Commissione d’inchiesta parlamentare. Il Senato ha approvato all’unanimità in via definitiva il disegno di legge che istituisce la Commissione, con una novità rispetto alla scorsa legislatura che punta a rafforzarne l’attività: si passa infatti dall’organismo monocamerale istituito presso il Senato nella XVIII legislatura ad una Commissione bicamerale composta da 18 senatori e 18 deputati. La nuova commissione Femminicidio diventerà operativa dopo la nomina dei suoi componenti da parte dei presidenti di Senato e Camera: la sua prima convocazione è infatti prevista entro dieci giorni dalla loro nomina.
Quali i compiti della Commissione?
I compiti della Commissione sono definiti nell’articolo 2 del disegno di legge a partire dallo svolgimento di indagini sulle reali dimensioni, qualità e cause dei femminicidi. Spaziano dalla verifica della attuazione delle norme esistenti (a partire dalla Convenzione di Istanbul) e della necessità di ulteriori interventi normativi all’approfondimento degli aspetti della formazione, dell’educazione e della prevenzione.
Attenzione verrà rivolta anche sulle risorse e sull’attività dei centri anti-violenza e delle altre strutture che si occupano della violenza maschile contro le donne. E’ espressamente prevista una continuità rispetto al lavoro svolto nella scorsa legislatura visto che la nuova commissione Femminicidio si avvarrà anche del lavoro istruttorio e della relazione finale della precedente Commissione di Palazzo Madama.
Le osservazioni della ministra Roccella
Nel suo intervento in Aula prima del voto finale, la ministra per le Pari opportunità, Eugenia Roccella, ha sottolineato che istituire nuovamente la Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere è “un importante passo, in questa legislatura, verso obiettivi di giustizia nei confronti delle donne, che dobbiamo perseguire e che non ammettono divisioni”. Roccella ha assicurato la collaborazione del governo ai lavori dell’organismo parlamentare e, più in generale, l’impegno dell’esecutivo nel contrasto al fenomeno della violenza sulle donne.
“Il Dipartimento per le pari opportunità – ha riferito la ministra – ha convocato l’Osservatorio contro la violenza e il Comitato tecnico-scientifico per i primi di febbraio e abbiamo previsto un tavolo fra il ministero dell’Interno, il ministero della Giustizia e il ministero per le Pari opportunità successivamente, il 23 febbraio, per affrontare i nodi, le incongruenze e le smagliature ancora presenti nella nostra legislazione”.
In particolare sarà oggetto di “particolare attenzione” da parte del Ministero per le Pari opportunità: “la presenza, anche indiretta, di forme di mediazione fra vittima e violento; il problema del declassamento della violenza a conflittualità; l’introduzione della valutazione del rischio, lavorando sugli indicatori di rischio, fondamentale per la prevenzione; la violenza assistita e la protezione dei minori; la verifica dei percorsi per maltrattanti con follow up che includa la valutazione del pericolo di recidive”.
Roccella ha concluso sottolineando che “è indispensabile riconoscere la dimensione sistemica del fenomeno della violenza contro le donne e mettere in campo un impegno istituzionale di lungo periodo per contrastarla, attraverso un grande cambiamento culturale”.
Il sostegno dell’opposizione
La senatrice Valeria Valente (Pd), presidente della commissione Femminicidio del Senato della XVIII legislatura, ha sottolineato come l’istituzione di una Bicamerale rappresenti un “salto di qualità” per avere “una voce ancora più forte, più autorevole, più importante e quindi più ascoltata”. C’è ancora necessità di una Commissione d’inchiesta sul femminicidio, ha affermato, sia per portare a termine il lavoro di indagine svolto nella precedente legislatura sia per monitorare l’attuazione delle indicazioni già emerse per far sì che “il lavoro prezioso che è stato fatto non resti lettera morta”, come i regolamenti attuativi della legge sulle statistiche, la formazione e specializzazione di tutti gli operatori e il varo di una legge organica.
“E’ un atto importante e un’assunzione di responsabilità che si fa carico di rispondere in
modo unanime ad un fenomeno tanto odioso e insopportabile, quanto profondamente radicato nella cultura patriarcale del nostro Paese” commenta Cecilia D’Elia, senatrice Pd e portavoce nazionale della conferenza delle democratiche, che conclude: “Serve uno sforzo collettivo e il coinvolgimento di ogni schieramento politico, per sconfiggere la violenza, soprattutto sul piano culturale. Un ringraziamento particolare va alla collega senatrice Valeria Valente, che ha presieduto in Senato nella legislatura passata l’omonima commissione e che ha promosso la proposta di farla diventare bicamerale. Il suo lavoro è stato prezioso e oggi l’intero Parlamento si fa carico di proseguire sulla strada tracciata”.
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