Assegnati i fondi dell’European research center: molti italiani, pochi in Italia

Microbiologist doctor taking a blood sample tube from rack with machines of analysis in the lab background. Doctors examining vaccine evolution using high tech researching diagnosis against covid19

Sono 397 i ricercatori e le ricercatrici premiati dall’European research center (Erc), di cui 58 di nazionalità italiana. Nell’ambito del nuovo programma di ricerca e innovazione dell’UE, Orizzonte Europa, sono stati investiti 619 milioni di euro, destinati a finanziare progetti di giovani ricercatori a inizio carriera. Le proposte selezionate per il bando Starting Grant coprono diverse discipline, dalle applicazioni mediche dell’intelligenza artificiale, alle scienze dei materiali, fino alla progettazione di un regime legale per un marketing equo degli influencer.

In media ogni ricercatore si è visto aggiudicare 1,5 milioni di euro per il settennio 2021-2027 e i progetti verranno sviluppati presso università e centri di ricerca in 22 paesi dell’UE e associati. Le ricercatrici hanno conquistato circa il 43% delle sovvenzioni, registrando un significativo aumento rispetto al 37% del 2020 e la quota più alta fino ad oggi.

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Tra i vincitori del bando ci sono cittadini di 45 paesi, e tredici ricercatori che in precedenza avevano sede negli Stati Uniti si trasferiranno in Europa proprio grazie a questi finanziamenti. I ricercatori di nazionalità italiana conquistano il secondo posto del podio, superati numericamente dai tedeschi (67), e seguiti da francesi (44) e olandesi (27).  I numeri non sono altrettanto virtuosi però se consideriamo i Paesi in cui verranno effettivamente realizzati i progetti di ricerca premiati: l’Italia ne ospiterà solo 28, contro i 72 che verranno realizzati in Germania, i 53 della Francia, i 46 del Regno Unito.

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Una questione annosa, che dovremmo smettere di chiamare fuga dei cervelli come se riguardasse solo la scelta personale di ricercatori e dottorandi. È stato stimato che le sovvenzioni creeranno più di 2.000 posti di lavoro per borsisti post-dottorato, dottorandi e altro personale presso le istituzioni ospitanti, mentre in Italia ancora si fatica a comprendere il valore dell’indotto economico e culturale a cui rinunciamo trascurando il sistema della ricerca.

I progetti in Italia

I progetti che vedremo sviluppare sul territorio nazionale, riguarderanno 17 università e centri di ricerca differenti. Sono tre i riconoscimenti assegnati alla Statale di Milano, per i progetti “Cheir”, “FermiMath” e “HamDyWWa”, guidati rispettivamente da Serena Arnaboldi, Niels Benedikter e Riccardo Montalto. Si svilupperanno nell’ambito della chimica analitica, il primo, e della fisica matematica gli altri due.

Duplice riconoscimento all’università La Sapienza, grazie alla conquista degli start grant da parte di “Nanowhyr”, presentato da Marta De Luca del dipartimento di Fisica, e da “Hyquake” di Marco Scuderi del dipartimento di Scienze della terra. Il primo progetto lavora sulla realizzazione pratica di tecnologie quantistiche, mentre il secondo sulla predizione in laboratorio di sismi indotti, attraverso machine learning, sismologia e modelli numerici 3D.

Due sono i premiati anche alle università di Bologna, Firenze, Pavia, Ca’ Foscari di Venezia, Bocconi di Milano, quest’ultima per due progetti di ricerca di storiografia quantitativa e di statistica proposti rispettivamente da Mara Squicciarini e Botond Szabo. Un grant assegnato anche alla Normale di Pisa, a Perugia, al Politecnico di Bari, all’Università di Genova, Modena-Reggio Emilia, alla Federico II di Napoli, all’Istituto italiano di tecnologia (Iit), Human Technopole e Humanitas.

La presidente dell’Erc, la prof.ssa Maria Leptin, ha dichiarato: “Lasciare che i giovani talenti prosperino in Europa e perseguano le loro idee più innovative: questo è il miglior investimento per il nostro futuro. Dobbiamo fidarci dei giovani e delle loro intuizioni su quali aree saranno importanti domani. Quindi, sono entusiasta di vedere questi nuovi vincitori dell’ERC Starting Grant pronti a aprire nuovi orizzonti e creare le proprie squadre”.

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