Le imprenditrici del Sud puntano sul Made in Italy

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Ci sono storie di impresa che non sono fatte solo di business e fredda contabilità. In particolare, alcune storie, quelle di imprese fondate o gestite da donne, raccontano di passione, di voglia di fare, di riprendersi la vita e il lavoro, creando qualcosa dal nuovo o ricreando con stile personalità ciò che già c’era.

18È ciò che è emerso nel corso di Phenomena, primo e unico salone espositivo italiano dedicato esclusivamente alle imprenditrici di 8 regioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) in 3 settori d’eccellenza del Made in Italy, design, fashion e food, che si è tenuto a Pescara la scorsa settimana. Le protagoniste (ben 65) di questo evento in presenza, atteso dopo lunghi mesi di stop, avevano un fattore a valorizzarle e quasi a tenerle insieme: la tenacia. Una forza capace di mettere in discussione tutti i percorsi e le scelte fatte in precedenza, a volte anche rinnegando la propria storia per crearne una tutta nuova, per lanciare una sfida al futuro.

«Qui non abbiamo imprenditrici abbiamo dei fenomeni, per questo la scelta del nome è stata quasi del tutto naturale – racconta Roberto Jannelli, presidente di IFTA (Independent Fashion Talent Association), realtà che ha ideato e organizzato questo evento con il sostegno di ICE- Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane nell’ambito del Piano Export Sud – PES 2, di Regione Abruzzo, Agenzia di Sviluppo, della Camera di Commercio  Chieti – Pescara e del Comune di Pescara – ed è quello che vogliamo far capire al mondo perché abbiamo talenti straordinari e unici», riferendosi in particolare al women’s empowerment del Sud, dove vivono e lavorano imprenditrici, spesso tra mille difficoltà, mantenendo saldo il timone,  investendo in valore e competenza.

Il periodo appena trascorso, probabilmente non ancora del tutto concluso, ha colpito le imprese, arrestando soprattutto il trend positivo dell’imprenditoria femminile che andava avanti speditamente dal 2014: i dati pubblicati dal Centro Studi di Confesercenti a marzo 2021 riportano un bilancio del 2020 che evidenzia un calo dello 0,29% delle aziende guidate da donne, ovvero 4mila attività in meno rispetto all’anno precedente. Sono state penalizzate, in particolare, le imprenditrici giovani, con le aziende guidate da donne under 35 anni (154mila) calate all’11,52% del totale, dal 12,02% del 2019. Il calo delle imprese guidate da donne si registra nelle regioni del Centro e del Nord, mentre al Sud, invece, le imprese guidate da imprenditrici segna +0,26%.

Le eccellenze del Sud

26Dal food alla moda, dal design alla ceramica, creatività e passione regnano incontrastate tra gli stand di Phenomena. E le storie che ci sono dietro queste creazioni e queste intuizioni sono quelle che i buyer esteri accorsi  (11 paesi in tutto Emirati Arabi, Francia, Iran, Kazakhstan, Lussemburgo, Marocco, Romania, Russia, Slovenia, Spagna, e Stati Uniti), desiderano ascoltare per portare un pezzetto di Italia autentica alle loro latitudini. Storie irripetibili che attribuiscono un valore aggiunto al prodotto o al manufatto. Come quella di Ivana Pantaleo che, dopo anni in giro per il mondo, ha deciso di tornare in Puglia per fondare un brand di moda luxury eco-friendly, partendo da tessuti come la canapa, la seta, il lino, provando a generare una moda che aiuti l’ambiente, grazie alle coltivazioni di queste sementi, anziché contribuire a distruggerlo.

Sono storie che alla base hanno un continuo gusto per la ricerca, come nel caso di Anna Maria Cardillo, architetta e designer dallo stile minimal che afferma un punto di vista internazionale, scegliendo di continuare a rinnovarsi senza perdere di vista la propria identità. Anche Diana Eugeni da Londra ha deciso di fare ritorno al natio Abruzzo con la sua circular fashion, creando abiti e accessori a partire dai tessuti di vecchie coperte e tendaggi.

8C’è tanta consapevolezza e coraggio anche nelle generazioni più giovani che investono nel loro territorio e decidono di restare, come hanno fatto Lucia, Letizia e Laura Rinaldi e Maria Rosaria De Biase che nella Piana del Sele producono un pesto di rucola biologico IGP. È proprio la Campania la regione meridionale con il più alto numero di imprese femminili con 136.454 imprese, seconda in Italia solo alla Lombardia che conta 180.260 imprese, secondo una ricerca CNA pubblicata a marzo 2020: le aziende in rosa italiane sono 1.330.257 in totale, 482.582 al Sud e nelle isole con un totale di 3 milioni di addetti. Seguono Sicilia (114.216), Puglia (87.832), Calabria (44.234), Sardegna (38.808), Abruzzo (38.572), Basilicata (16.031), Molise (9.539).

«In Italia come nel resto di Europa, le donne imprenditrici chiedono soprattutto quattro tipologie di intervento – ha dichiarato Letizia Scastiglia, Presidente dell’Agenzia di Sviluppo della Camera di Commercio Chieti Pescara  – formazione e sostegno per cogliere la sfida del digitale; misure di supporto mirate alle loro esigenze; maggiore attenzione all’occupazione femminile; adozione di misure che non rendano vani gli sforzi compiuti durante la pandemia ma assicurino una trasformazione duratura del business. Le donne, inoltre, si sentono impreparate al processo di internazionalizzazione e, per questo, vorrebbero poter accrescere le proprie competenze. Come sistema abbiamo l’obbligo di ascoltare questi bisogni ed agire nell’immediato affinché vengano superati questi limiti di genere».

16Sono 5 donne che hanno ricevuto il Premio Phenomena 2021: Francesca Caldarelli, pescarese, imprenditrice pioniera della ristorazione 3.0; Nicoletta Cosentino, siciliana, fondatrice dell’Associazione Cuoche Combattenti; Matilde D’Errico, lucana, scrittrice e autrice tv del programma Amore Criminale e Sopravvissute (Rai 3); Maria Lombardi, siciliana, scrittrice e giornalista (Il Messaggero) e Maria Giovanna Paone, napoletana, amministratore delegato e vicepresidente del gruppo Ciro Paone (Kiton).

I premi dei buyer, invece, sono stati assegnati per la sezione design alla beneventana Carlotta Scarabeo, dell’omonimo brand di gioielli realizzati con le corde usate nella nautica da diporto. Per la sezione fashion hanno vinto Gabriella e Carla Ripani, le sorelle abruzzesi che hanno creato il brand di borse di alta gamma Ripani. Ed è abruzzese anche il brand vincitore del premio Phenomena food, l’Azienda Agricola La Spora che vede al timone la giovanissima imprenditrice aquilana Simona D’Abruzzo.

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