Senzatetto, un progetto di Croce Rossa Italiana dedicato alle donne

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“Vulnerable Women Care” è il progetto di Croce Rossa Italiana per supportare la popolazione femminile in condizione di vulnerabilità attraverso un’importante donazione di prodotti per l’igiene destinati alle donne che vivono per strada o in condizioni di fragilità estrema. Partner del progetto è Essity, attiva nei settori dell’igiene e della salute nota per i suoi brand Tena e Nuvenia, ad esempio.

Nel dettaglio, in collaborazione con i comitati territoriali di Milano e di Roma della Croce Rossa Italiana, l’iniziativa prevede la donazione di oltre 60.000 prodotti per l’igiene personale (tra assorbenti e salvaslip per l’igiene intima femminile, carta igienica, mascherine chirurgiche, salviette umidificate, fazzoletti di carta, etc.) per un totale di 10.000 kit igienici.

L’iniziativa si sviluppa con azioni sul territorio nell’area metropolitana di Milano e di Roma, entrambe segnate da forti contraddizioni economiche e sociali. “Il problema della povertà è fortemente esteso, ulteriormente inasprito dalla pandemia, e coinvolge persone che hanno improvvisamente perso il lavoro o che, pur lavorando, hanno un reddito precario e insufficiente e non possono permettersi di acquistare beni di prima necessità, quali assorbenti o carta igienica. In questa situazione si rende necessario attivare misure eccezionali in particolare per le donne che vivono in strada o che si trovano in situazioni di povertà assoluta” si legge nel comunicato che dà notizia del progetto.

Siamo lieti di annunciare questa nuova partnership con Croce Rossa Italiana. Oggi più che mai, in un contesto di pandemia che ancora non si arresta, è necessario che le aziende scendano in campo per far fronte a situazioni di crescente disagio sociale. Consapevoli delle nuove forme di povertà lasciate in eredità dal Covid, oggi vogliamo mettere a disposizione di chi ne ha più bisogno i nostri prodotti e le nostre risorse. D’altronde, assicurare l’igiene ad ogni individuo abbattendo le barriere al benessere, è parte integrante del brand purpose e della strategia di Essity” commenta Massimo Minaudo, amministratore delegato di Essity Italia.

Secondo la Croce Rossa Italiana, solo nella città di Milano, a seconda dei periodi dell’anno, ci sono tra le 2.500 e le 3.100 persone senza dimora. Le donne sono circa il 10% e tra loro il 32% sono separate o divorziate, mentre il 15% sono vedove. Più della metà dei senzatetto presenti a Milano ha tra i 40 e i 59 anni con una percentuale di quasi il 20% tra i 19 e i 29 anni. Il 30% dei senza dimora è di nazionalità italiana. L’85% non ha alcuna fonte di reddito. Su Roma si calcola siano circa 11.000 le persone che vivono per strada. Le donne raggiungono il migliaio circa. Di queste 100-150 hanno passato l’inverno in strada, senza un’opportunità di accoglienza incorrendo in eventuali aggressioni o violenza

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Le donne che vivono in strada, in numero nettamente inferiore rispetto agli uomini, sono maggiormente esposte a pericoli di aggressioni e violenze. Ogni volta che le incontriamo, cerchiamo delle opportunità di accoglienza se la persona è disposta ad usufruirne. Le monitoriamo più attentamente nei nostri servizi e allertiamo la sala operativa sociale per segnalare la presenza della persona. In questi casi c’è bisogno dell’aiuto di tutti. Contributi, come quello di Essity, di cui siamo profondamente grati, sono fondamentali per prenderci ancora più cura di queste persone, avvicinarle ai nostri servizi e cercare di affrancarle dalla strada”. Così la presidente della Croce Rossa Italiana, Comitato di Area Metropolitana di Roma, Debora Diodati.

La collaborazione tra Essity Italia e Croce Rossa Italiana è iniziata nel 2020, anno di pandemia, con la partecipazione al progetto ‘Tempo della Gentilezza’ al quale Essity ha preso parte con la donazione di oltre 72.000 prodotti per l’igiene della persona destinati alle fasce deboli della popolazione maggiormente colpite dall’emergenza sanitaria. Inoltre, ad ottobre 2020, è stata organizzata un’asta di beneficienza, legata alla mostra d’arte ‘Viva La Vulva’, il cui ricavato è stato raddoppiato dall’azienda e destinato ai Comitati di Milano e Roma per il progetto ‘Vulnerable Women Care’.
A partire dal 2021, Essity e CRI stanno inaugurando una partnership di lungo periodo con un percorso progettuale che investe tre aree di pubblico interesse: il progetto Vulnerable Woman Care, l’ambito Education rivolto ai giovani ed alle scuole, oltre a diverse attività di Volontariato Aziendale.

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  • Francesca |

    Noto che quando vengono avviate queste azioni positive di giustizia di genere, sono sempre di più i maschi che nei social fanno gli indinniati, smaniano sbavano, invocando a c la discriminazione, la Costituzione, etc etc.
    Probabilmente, arriveranno pure qui maschietti rancorosi in modalità piagnisteo “DISCRIMINAZIONEH!!!111!!! SESSISMOHhhh!!111!! MISANDRIAH1!!111!!” triggerati dalla cosa del “la maggioranza di senzatetto sono maschi” in
    3…
    2…
    1…

    Facciamo allora preventivamente un po’ di chiarezza.
    Hey, maschietti inndinniati… dico a voi 🙂 Mi sentite?
    Bene…
    Cari maschietti indinnniati, prima di urlare allo scandalo per queste sacrosante (per quanto ancora, purtroppo, poco strutturate iniziative di giustizia di genere), provate a tacere e ascoltare, almeno per una volta, magari accendendo il cervello per quel che vi riesce.
    Provate a considerare che:
    1) Che la maggioranza dei senzatetto siano dei vostri simili, con il privilegio maschile che vi ritrovate fin dalla nascita, vuol dire solo che quei maschi hanno fatto proprio di tutto per finirci, in mezzo a una strada, mentre una donna è strutturalmente economicamente vulnerabile a causa della (in)civiltà basata sullo stupro che voi maschi avete instaurato nei secoli e che relega le donne in spazi simbolici (ruoli di genere) e fisici (casa) che premeditatamente (No… non fate finta di non capire: premeditatamente, cari) le condannano a una precarietà e a una dipendenza economica dai maschi (si chiama “violenza economica”).
    Chiara la differenza, penosi?
    2) Attenti che qui c’è il punto che fate finta di non capire. Da 1) ne consegue che una donna senzatetto è una vittima della vostra cultura maschilista, un maschio senzatetto è vittima solo della propria incapacità a cavarsela pur essendo partito da una posizione di privilegio per nascita.
    Il che fa capire quanto sia in malafede, mistificante e strumentale tacciare queste iniziative di “discriminazione sessista”. Si tratta semmai di “discriminazione positiva” contro una millenaria discriminazione sessista di coi penosi contro le donne. Si spera siano sempre di più in futuro.
    3) E’ noto che nonostante i piagnistei di voi penosi, le donne sono state le vere vittime della crisi covid. E’ quasi inutile ribadirlo non ci fosse un tale negazionismo da parte vostra a riguardo. Ora, se ci sono delle risorse da mettere a disposizione a chi le diamo? A chi le usa per rialzarsi e/o sfuggire dalla violenza maschile (violenza simbolica e/o economica in primis, ma anche fisica e psicologica quando non sessuale) o a chi nonostante le risorse che aveva (in termini di privilegio maschile) e che ha già sperperato, continuerebbe comunque a stare in strada?
    4) Se siete veramente preoccupati per i vostri simili senzatetto, invece di criticare queste iniziative, perchè non vi date da fare? Vi dice niente “Equal Pay Day”? Si? Bene 🙂 Allora perchè non mettete a disposizione per i vostri simili senzatetto un po’ delle vostre risorse, diciamo quel 20%-30% di gender pay gap derivato dal fatto che nella società patriarcale e maschilista che avete creato che che difendete con le unchie e con i denti contro ogni cambiamento, a parità di ogni altro fattore, un penoso è pagato più di una donna solo perchè maschio? Che dite? 😉
    5) Per finire, se avete afferrato i punti precedenti, dovreste riuscire a capire anche che una volta di più si è dimostrato che cose come la “misandria”, il “sessismo al contrario”, l’ “eterofobia” e altre amenità, hanno una particolare caratteristica comune con unicorni, draghi e sirene: non esistono. Pertanto criticare queste iniziative come “sessiste” “discriminatorie” o addirittura “misandriche” , anche senza tener conto della Differenza, sarebbe come trovare razzista rimuovere le discriminazioni REALI dei bianchi contro i neri o trovare discriminatorio che un nullatenente abbia un sussidio negato a un milionario.
    Visto? non è così difficile capire le cose senza mescolare le pere con le mele, usando solo un po’ di senso di realtà e un minimo di logica, non trovate?

    Grazie per l’attenzione. <3

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