E’ ora di una politica che abbia come priorità i bambini

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Spesso mi soffermo a pensare alla vita frenetica che tutti noi facciamo ogni giorno e che, purtroppo in tanti casi, diventa incompatibile con le esigenze dei nostri figli. Ho la fortuna di fare un lavoro che mi consente di gestire le giornate, così posso provare a trascorrere più tempo possibile con loro, e soprattutto mi impegno affinché sia un tempo di qualità. Che privilegio meraviglioso è stare accanto a loro, vederli crescere, aiutarli a fare i compiti il pomeriggio, per esempio, come faccio spesso con il mio primogenito che frequenta le elementari.

Ma se la mia esperienza si può dire fortunata, per molti, invece, sicuramente non è così, costretti tante ore fuori casa. In tanti arrivano a vedere i loro figli la sera tardi, quando sono stanchi e la possibilità di fare attività insieme è ridotta. Da un lato bambini un po’ più soli, dall’altro genitori stanchi, ma che non possono fare altrimenti.

Condividiamo – io e mia moglie – la scelta di crescere i nostri bambini un po’ come siamo cresciuti noi, e certamente saprete meglio di me, se siete genitori, che non è affatto facile perché richiede presenza e impegno costanti. E poi, come nel nostro caso, quando non ci sono nonni e zii a fare da cornice, un “welfare” preziosissimo, a dare una mano, a districarsi tra le tante – a volte troppe – cose da fare, in qualche momento si rischia davvero di scoppiare.

Insomma, fare il genitore è un lavoro a tempo pieno e faticoso: bisogna ricordarsi, però, che ripaga con tantissime soddisfazioni tutti i sacrifici e le ore di sonno perse. Credo che la difficoltà di avere figli (e di fare i genitori) nel nostro Paese dipenda oggi essenzialmente dall’assenza di sostegni adeguati e di aiuti, specialmente in un periodo storico come questo sono tante le famiglie che migrano per lavoro.

Talvolta ho come l’impressione che i bambini non siano davvero una priorità, basta guardare le politiche messe in atto, ancora poco incisive. Ho scritto politiche? O politica? Questo mi provoca uno scombussolamento! Sì, perché penso che la politica, di qualunque colore essa sia, nel nostro Paese sarà credibile solamente nel giorno in cui si occuperà seriamente di due cose: la sanità e l’istruzione, sempre, e soprattutto, nell’interesse dei più piccoli.