Sara Paris: “Lo sport agonistico mi ha insegnato la dedizione”

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Settembre è il mese degli inizi e delle scelte: non solo scolastiche, ma anche sportive. Molti genitori si trovano in questo periodo dell’anno ad affrontare la difficile scelta dello sport più adatto al proprio figlio. Perché fare sport fa bene per lo sviluppo fisico e mentale di grandi e piccoli, su questo siamo tutti d’accordo. E chi meglio di una sportiva può dare consigli in merito? È con un radioso sorriso che Sara Paris spiega ad Alley Oop: “Se fossi un genitore farei provare ai miei figli tutti gli sport, dagli scacchi al basket, dal karate al ballo, per dare loro la possibilità di scegliere in autonomia. Tutti gli sport, fatti con passione, sono fonte di arricchimento. Inoltre consiglierei a tutti i genitori di fare attività sportiva con i figli, anche una semplice camminata, una corsa, una nuotata o un giro in canoa. Voi siete eroi per i vostri figli. Ricordo ancora con un sorriso quando io e mio padre abbiamo rotto il lampadario giocando in casa con la palla, e le urla di mia mamma in sottofondo”.

sara-paris3Sara è una pallavolista italiana che ha militato in nazionale e serie A e B, ora allena nel tempo libero i piccoli del minivolley. Conosce bene la validità educativa dello sport: “Lo sport insegna ai bambini il rispetto per l’altro, la collaborazione, il valore del gruppo, il rispetto delle regole, la socializzazione e l’integrazione. Se pensiamo all’evoluzione di qualsiasi anima vivente, essere umano o animale, la prima cosa che fa naturalmente è giocare. Nessuno glielo insegna, è istinto. Il gioco e lo sport sono un mezzo per scoprire la vita”.

sara-paris4Proprio da molto piccola, a soli 8 anni, Sara ha cominciato ad approcciare la pallavolo, anche se precisa: “La mia carriera da pallavolista è iniziata in prima media. Prima di quel momento i miei genitori non potevano farmi frequentare un corso di pallavolo perché non avevano le possibilità economiche. Mia mamma sapeva che mi piaceva tanto la pallavolo e dopo le continue e insistenti richieste della mia allenatrice si convinse di portarmi al mio primo allenamento. Dopo qualche anno, vinsi un premio come miglior libero nel Trofeo delle Regioni e ci fu la prima chiamata in nazionale. Dopo questi riconoscimenti capii che forse sarebbe stata la mia vita lavorativa e in terza superiore accettai il mio primo contratto professionistico a Busto Arsizio nella Di meglio Brums. Ho giocato in serie A per 15 anni e 2 anni in serie B”.

sara-paris5L’amore di Sara per la pallavolo è stato premiato da grandi traguardi, come la medaglia d’oro al campionato europeo nel 2001 con la nazionale U18. Anche se aggiudicarsi una tale onorificenza a soli 18 anni comporta una serie di sacrifici, come racconta lei stessa: “Sono stati tanti e tutti molto difficili. Ho dovuto lasciare la mia famiglia, i miei amici, ho dovuto rinunciare a tante cose: l’uscita del sabato sera, il compleanno e la laurea di qualcuno, lo sci, e non esagero a dire che ho rinunciato alla libertà ogni anno per 10 mesi. Parlo di libertà perché da professionista tutto dipende dalla pallavolo. Prima vengono gli allenamenti e le partite e poi la famiglia, amici e divertimento. Il sacrificio più difficile è non poter partecipare ai momenti brutti delle persone che ami, non poter partecipare alla loro sofferenza. Quello è per me il rimpianto più grande”. Sara racconta con voce rotta di quando ha dovuto stare lontano da casa mentre suo padre moriva per malattia, un dolore grandissimo.

Immergersi anima e corpo in un’attività agonistica regala emozioni, ma Sara ha saputo cercare soddisfazioni anche altrove. L’orgoglio più grande, oltre indossare la maglia della nazionale, è stata la laurea in scienze dell’educazione, raggiunta per il desiderio di insegnare, portando quindi nella pedagogia i valori dello sport come: disciplina, sensibilità, umiltà, rispetto, determinazione, altruismo e tenacia. Perché il bello dello sport è che insegna cose che non restano sul campo da gioco, come racconta la stessa Sara: “La tenacia e la determinazione che impegnavo in palestra ora le dedico alle attività della vita di tutti i giorni. Lo sport agonistico mi ha dato la possibilità di capire cosa vuol dire la parola dedizione, quell’amore, quella passione irrinunciabile per qualcosa”.