
Trascorriamo un terzo della nostra vita al lavoro, in media oltre 90.000 ore. Gli uffici sono luoghi che diventano rifugio, presidio, azione, soprattutto se si parla di violenza di genere. Una violenza che è fatta di azioni drammatiche ed estreme, ma che si alimenta anche di ciò che non si vede. Di un substrato culturale che distorce le relazioni affettive, familiari e professionali coprendo ogni forma di prevaricazione sotto una coltre di apparente normalità. Ed è proprio qui che le aziende possono – e devono – agire. Con programmi mirati, formazione continua, iniziative concrete per eradicare una cultura patriarcale e stereotipata e abilitare una società libera ed eguale, in cui nessuna donna debba temere per il suo essere, semplicemente, una donna.
Wind Tre, l’alleanza con Assolei e il Policlinico Gemelli
Al Policlinico Universitario A. Gemelli prosegue e si rafforza l’impegno contro la violenza di genere grazie al Centro Antiviolenza “S.O.S. LEI”, nato dalla collaborazione con Wind Tre e Assolei APS nel 2023. Dalla sua fondazione, il Centro ha registrato oltre 1.100 contatti telefonici e supportato 180 donne attraverso assistenza legale e psicologica, operando in rete con le Forze dell’Ordine e i servizi territoriali.Oltre il 77% delle donne seguite è di nazionalità italiana, mentre le donne straniere continuano a incontrare maggiori difficoltà nell’accedere ai servizi (23%). Accanto alle forme più comuni di abuso fisico, psicologico e verbale, emergono anche episodi di violenza digitale e stalking (3%) e di violenza economica (13%). Dati che confermano la trasversalità del fenomeno e l’impatto sulla salute pubblica, con un aumento degli accessi da Pronto Soccorso e delle richieste da parte di giovani donne.
Grazie alle donazioni dei dipendenti Wind Tre, dal 2025 il Centro ha ampliato gli orari di apertura anche al venerdì mattina, dalle 9 alle 12.30. Gli altri giorni di apertura sono: il lunedì dalle 9.30 alle 12.30 e il mercoledì dalle 14 alle 17 con una reperibilità telefonica h24 al numero 320.346.4044 raggiungibile anche tramite messaggio SMS e WhatsApp. Per gli altri giorni della settimana l’accoglienza e i colloqui sono garantiti presso le altre sedi di Assolei, offrendo di fatto alle donne che si rivolgono al Policlinico l’assistenza per l’intera settimana anche in presenza.
Enel inaugura la casa rifugio Elisa Claps
Tra le azioni messe in campo da Enel, attiva tramite la Onlus Enel Cuore nello sviluppo di progetti contro la violenza di genere, spicca l’apertura del centro antiviolenza e della casa rifugio “Elisa Claps” a Palazzo San Gervasio (in provincia di Potenza), all’interno di un immobile confiscato alla mafia. A gestire gli spazi sarà l’associazione Differenza Donna, da oltre trent’anni in campo per la difesa dei diritti delle donne e la lotta contro la violenza di genere, nell’ambito del progetto Attive, sostenuto da Enel Cuore per contrastare la discriminazione e la violenza maschile contro le donne nei territori dell’Alto Bradano e dell’area del Vulture con servizi di accoglienza, protezione, formazione e inclusione sociale.
Il Ccntro antiviolenza e la casa rifugio “Elisa Claps” offriranno servizi gratuiti di ascolto telefonico e accoglienza, colloqui individuali di supporto psicosociale, valutazione del rischio, ospitalità anche per donne con figli o figlie piccoli, assistenza legale e sostegno al raggiungimento dell’autonomia economica. Lo spazio sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 09:00 alle 15:00 con reperibilità telefonica 24 ore su 24, al numero 376 271 6699. La realizzazione degli spazi è stata sostenuta anche da IKEA che ha donato arredi per rendere gli ambienti più funzionali e accoglienti.
Novartis con D.i.r.e. per la salute delle donne
La violenza nega il diritto alla salute, sia per le sue conseguenze più drammatiche che per l’impedimento alla prevenzione, denunciato da molte donne vittime. Una recente indagine condotta da D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza su 207 donne accolte nei centri antiviolenza rivela come quasi la metà delle intervistate (48,8%) non abbia mai potuto partecipare a screening di prevenzione e come il 31% abbia incontrato ostacoli nell’accesso ai servizi sanitari legati alla propria condizione di violenza, spesso accentuati da barriere economiche e familiari. Oltre il 70% delle intervistate, invece, ha sperimentato episodi di solitudine nel corso dell’anno, segnalando la diffusione di un senso di isolamento relazionale.
Per rispondere a questa criticità è nato il progetto “La salute è di tutte”, realizzato da D.i.Re con il supporto di Novartis e il patrocinio della Società Italiana di Cardiologia, che prevede giornate di prevenzione senologica e cardiovascolare in una selezione di centri antiviolenza della rete D.i.Re su tutto il territorio nazionale. L’iniziativa punta a facilitare l’accesso ai percorsi di cura e a rafforzare il dialogo tra sistema sanitario e centri antiviolenza, riconoscendo la salute fisica e psicologica come elementi centrali nei percorsi di autonomia e rinascita delle donne.
BPER contro la violenza economica
Sostiene l’associazione D.i.Re anche BPER con la quarta edizione della campagna “Insieme per le Donne”, una raccolta fondi dedicata al Fondo Autonomia di D.i.Re. L’iniziativa, attiva fino al 30 novembre, sostiene le donne accolte nei centri antiviolenza e nelle case rifugio della rete D.i.Re, che ogni anno assiste oltre 20 mila persone, molte delle quali prive delle risorse necessarie per avviare un reale percorso di indipendenza.
La campagna si inserisce nel più ampio impegno di BPER a favore dell’autonomia economica femminile, condizione essenziale per prevenire e interrompere le situazioni di abuso: tra le azioni recenti figurano il vademecum “Insieme contro la violenza economica”, sviluppato con D.i.Re, e diversi programmi di educazione finanziaria, tra cui il webinar “Oltre il rosa” con l’economista Azzurra Rinaldi. Anche le persone del Gruppo sono coinvolte in percorsi di sensibilizzazione e formazione. Tutto il ricavato della raccolta fondi sarà destinato a sostenere concretamente le necessità economiche delle donne che stanno ricostruendo un progetto di vita libero dalla violenza.
Il 33,9% delle donne che accede ai centri ha subito violenza economica, una forma di abuso che limita la libertà di scelta e ostacola la possibilità di un futuro indipendente, ricordano i dati diffusi da D.i.Re: «La violenza economica e la difficoltà di raggiungere una completa autonomia, sono fattori spesso legati che tengono le donne dentro la violenza. Poter lavorare insieme a un partner come BPER, oltre ad aiutare centinaia di donne grazie al Fondo Autonomia sostenuto con la raccolta fondi, ci consente di arrivare a un pubblico ampio per sensibilizzarlo su un tema tanto cruciale per la libertà delle donne» – afferma Cristina Carelli, presidente di D.i.Re.
Leroy Merlin e l’alleanza con WeWorld
Formazione interna, sviluppo della leadership e supporto a progetti sul territorio. Si muove su tre direttrici il piano d’azione di Leroy Merlin. L’azienda, già certificatasi per la parità di genere, ha stretto una partnership con WeWorld, organizzazione che da 50 anni si occupa di difendere i diritti umani in oltre 20 Paesi, in Italia e nel Mondo, per la realizzazione di quattro video pillole formative create dalle operatrici Spazi Donna WeWorld, destinate a tutti i/le dipendenti e distribuite attraverso i canali di comunicazione interna. Parallelamente, l’azienda realizzerà un vademecum da affiggere sulle bacheche degli uffici, dei negozi, dei depositi e dei servizi interni, riassumendo le indicazioni pratiche su come comportarsi nel caso in cui si subisca o si assista a una violenza.
A questo si affianca il sostegno agli Spazi Donna WeWorld, ambienti che nascono per aiutare a ricostruire dignità e autostima per le donne che provengono da esperienze di violenza, disagio o esclusione sociale, e a cui Leroy Merlin contribuirà attivamente. Il 14 novembre scorso si è anche tenuto presso la sede principale di Leroy Merlin Italia il workshop “Power Walk. Mettiti nei miei panni”, organizzato in collaborazione con Fondazione Libellula e dedicato ai people manager dei servizi interni con l’obiettivo di fornire strumenti per comprendere le dinamiche della violenza di genere e promuovere una cultura di prevenzione.
Avon, e il sostegno per l’empowerment femminile
Avon conferma il proprio ruolo attivo nella lotta contro la violenza domestica e di genere destinando parte dei proventi delle vendite a iniziative concrete di prevenzione e supporto. A livello globale il brand ha raccolto oltre 92 milioni di dollari per progetti sociali ed empowerment femminile; in Italia, dal 2008, i contributi superano i 600mila euro. Grazie ai fondi generati nel 2024 attraverso i prodotti solidali, nel 2025 Avon Italia ha potuto sostenere una serie di interventi mirati in collaborazione con realtà impegnate sul territorio.
Tra queste, fondazione L’Albero della Vita ETS, che utilizzerà il contributo per un programma di empowerment rivolto alle donne, con percorsi di educazione finanziaria volti a rafforzarne autonomia e consapevolezza economica. E Territorio Cultura Solidarietà Onlus A.P.S., attiva nella provincia di Viterbo, che grazie al supporto dell’azienda realizzerà il “Protocollo 12 Ore”: un modello di intervento rapido per mettere in sicurezza le vittime di violenza fisica, psicologica o economica, garantendo protezione immediata e coordinata.
Alpitour e Coldiretti: l’impegno per Una Nessuna Centomila
Per il 25 novembre, Alpitour World amplia il perimetro del proprio impegno, affiancando alla gestione interna delle politiche di parità una serie di iniziative rivolte all’intera filiera.
Per ogni prenotazione effettuata il 25 novembre, inoltre, Alpitour destina dieci euro alla Fondazione Una Nessuna Centomila, attiva nel sostegno ai centri antiviolenza. Sono state anche installate delle panchine rosse nelle sedi di Torino, Milano, Pesaro e Roma, riportanti il numero 1522, per rendere immediatamente visibili strumenti di informazione e supporto. Infine, il Gruppo ha avviato una collaborazione con Orchestra Olimpia, ensemble femminile di rilievo internazionale, diventando main sponsor del concerto del 25 novembre a Pesaro organizzato con il centro antiviolenza “Parla con noi” e l’associazione Percorso Donna.
Coldiretti con Una Nessuna Centomila
Sostiene Una Nessuna Centomila anche Coldiretti con un progetto di educazione e reinserimento lavorativo nelle aziende agricole delle donne vittime di violenza. Del progetto faranno parte campagne di informazione, percorsi nelle scuole, progetti di autonomia economica e sostegno alla rete dei centri antiviolenza.
Dal protocollo nasce anche “Libeera”, una birra prodotta da un network di imprenditrici agricole italiane che uniscono competenze e creatività in una filiera tutta al femminile. «È il simbolo di un’economia che include – commenta Mariafrancesca Serra, presidente Donne Coldiretti –. Con Libeera proseguiamo il lavoro delle ‘Fattorie della Tenerezza’ e dei progetti di formazione e autonomia per le donne vittime di violenza, perché la libertà si coltiva ogni giorno, insieme».
Legacoop, indagine sulle forme di violenza di genere
La promozione delle pari opportunità è da sempre uno dei capisaldi dell’impegno di Legacoop nel contrasto alla violenza di genere. In questa direzione si inserisce l’iniziativa promossa dalla Commissione Pari opportunità di Legacoop che il 3 dicembre dedicherà un incontro al tema del consenso e ai nuovi scenari normativi su molestie e violenze, con l’obiettivo di analizzare gli impatti per le imprese cooperative e le azioni richieste dalla futura applicazione delle norme.
Un contributo importante alla riflessione arriva dal report FragilItalia “Le forme della violenza di genere”, realizzato da Area Studi Legacoop e Ipsos: se da un lato l’idea che un uomo possa picchiare una donna è ritenuta ingiustificabile dal 92% degli intervistati, dall’altro emergono preoccupanti sacche di tolleranza tra i più giovani e nei segmenti socio-economici più fragili (il 15% degli under 30 e l’8% del ceto popolare considera la violenza “comprensibile” in presenza di comportamenti ritenuti “gravi” o in situazioni di “raptus”). Tra le violenze ritenute più gravi spiccano il sexting e le minacce di violenza fisica. Quanto alle soluzioni percepite come più efficaci, per il 37% del campione serve un inasprimento delle pene, mentre il 35% indica nella formazione e nei percorsi educativi nelle scuole la leva più utile per prevenire la violenza.
Coop e i Punti Viola
I negozi diventano luoghi di sensibilizzazione e di accoglienza anche per Coop. “Noi ci spendiamo, e tu?” è la call to action lanciata a sostegno dei Centri Antiviolenza (CADMI, Kore di Vigevano, EOS di Varese e la Rete Antiviolenza Adda–Martesana V.I.O.L.A.) a cui è stato donato l’1% delle vendite dei prodotti a marchio Coop acquistati il 21 novembre scorso. Nei punti vendita Coop una cassa chiusa, con l’indicazione “Posto occupato”, ricorda che quel posto l’avrebbe dovuto occupare nella società una delle donne vittime di femminicidio.
Ma non è tutto, perché grazie ad un investimento sulla formazione interna, 39 negozi Coop Alleanza 3.0 diventano “Punti Viola”, entrando a far parte della rete nazionale di spazi sicuri, in partnership con l’associazione DonnexStrada, che promuove la creazione di presidi di accoglienza aperti a chiunque si trovi in stato di pericolo. Seicento persone, tra lavoratori e lavoratrici, sono state coinvolte in un percorso di formazione, con moduli curati da psicologhe e legali dell’Associazione, così che possano accogliere le persone con empatia, valutare le diverse situazioni, fornire informazioni sui servizi utili (come il 1522 e i Centri Antiviolenza). A questo si aggiungono altre misure, come: il contratto integrativo che prevede misure per le donne vittime di violenza di genere, inclusi un’aspettativa retribuita fino a 3 anni, 90 giorni di permesso retribuito aggiuntivo per percorsi di protezione e, se necessario, il trasferimento facilitato in altri punti vendita. O, ancora, l’evoluzione dei modelli organizzativi aziendali, con la creazione di un comitato guida per la parità di genere.
Coop Alleanza 3.0 con Fondazione Giulia Cecchettin
A seguito di un protocollo d’intesa con la Fondazione Giulia Cecchettin, inoltre, Coop Alleanza 3.0 è – insieme a Coop Reno – parte di un progetto pilota di educazione alle relazioni che coinvolge circa 150 dipendenti in cinque negozi nell’area di Padova. Il percorso affronta temi cruciali come il riconoscimento degli stereotipi e la diffusione di una cultura inclusiva. Sarà inoltre disponibile una borsa in stoffa che riporta un disegno realizzato da Giulia Cecchettin, donata dalla Fondazione a lei intitolata.
Per ogni shopper venduta, 50 centesimi saranno devoluti alla Fondazione per finanziare progetti di educazione e formazione contro la violenza. Infine, si ricordano le due campagne avviate da Coop nel 2025: “Dire Fare Amare” che punta all’obbligatorietà dell’educazione affettiva nelle scuole come strumento di prevenzione rispetto al dilagare della violenza di genere e “Diritto a Stare Bene”, proposta di legge di iniziativa popolare per l’istituzione del servizio pubblico nazionale di psicologia, anche nelle scuole, come servizio obbligatorio e permanente.
Invitalia, workshop per l’empowerment femminile
Si tinge di arancione, rilanciando la campagna internazionale UN Women “16 days of activism against gender-based violence” con 16 giorni di iniziative dedicate all’empowerment femminile, anche Invitalia. L’Agenzia illumina la facciata della sede di via Calabria a Roma, con il colore simbolo del contrasto alla violenza di genere e propone numerose iniziative per favorire il lavoro delle donne, la parità salariale e lo sviluppo imprenditoriale di genere. L’autoimprenditorialità è, infatti, uno strumento importante di indipendenza economica.
Tra le attività in programma: incontri individuali e workshop negli hub territoriali o online per chi vuole avviare un’impresa e rafforzare le proprie competenze imprenditoriali e digitali. Un calendario che rafforza i programmi già posti in essere da Invitalia, attraverso i quali l’agenzia ha sostenuto, solo nel 2024, circa 2.000 imprese create da donne.
ATM, la campagna che sensibilizza la città
Per scardinare la cultura della violenza è necessario un approccio integrato e capillare, dentro e fuori dai luoghi di lavoro. Una realtà come Atm, che ogni giorno trasporta 3 milioni di passeggeri, può svolgere un ruolo cruciale nel contrasto alla violenza. Con la campagna promossa in collaborazione con il Comune di Milano e la Rete Antiviolenza, pensiline, vagoni della metro e bus di Atm diventano megafoni potentissimi per parlare all’intera città. “Lotto contro la violenza sulle donne” o “Isola chi fa violenza, non chi la subisce” sono alcuni dei messaggi della campagna, nati ispirandosi ai nomi delle fermate della metro milanese. A questi si aggiungono gli annunci che promuovono il 1522, numero verde nazionale gratuito dedicato alle donne vittime di violenza o stalking, in metropolitana, e il sito insiemecontrolaviolenza.it.
Un progetto di forte valore sociale che nasce da una ferita profonda, il ricordo di Alessandra Cità, tranviera di Atm che nel 2020 è stata vittima di femminicidio, e che si aggiunge ad altre misure aziendali come la formazione di oltre 700 manager sui temi della parità. «Vista la nostra natura pubblica di azienda, abbiamo una doppia responsabilità: verso la comunità esterna di clienti e cittadini e verso la comunità interna composta da diecimila dipendenti, tra cui le donne che rappresentano una quota ancora bassa e che vorremmo veder aumentare sempre di più» – sottolinea Laura La Ferla, direttrice comunicazione Atm.
Atm ha anche recentemente ricevuto da Assolombarda il premio per la “comunicazione e l’impatto sociale”: l’azienda ha rafforzato il gender balance portando la presenza femminile all’11% della forza lavoro e al 40% del leadership team ed è tra le aziende fondatrici di Pari.
Adecco per DonneXStrada
Sostiene l’associazione DonneXStrada anche Adecco che ha trasformato 17 filiali in Punti Viola, luoghi sicuri in cui qualsiasi persona che tema di subire – o subisca – violenza di genere può trovare aiuto, ascolto, primo supporto e informazioni per accedere alla rete di servizi di assistenza. Oltre 100 dipendenti Adecco hanno ricevuto formazione specifica per accogliere e supportare chiunque si rivolga al Punto Viola. Le filiali che aderiscono al progetto sono quelle di Catania, Palermo, Salerno, Modena, Foligno, Jesi, Melfi, Ortona, Ferrara, Modugno, Cassino, Belluno, Rovigo, Montichiari, Imperia, Monza e Varese.
L’iniziativa, nata per creare presìdi territoriali riconoscibili e accessibili, punta a rendere i luoghi di contatto quotidiano un punto di riferimento sociale per la comunità, offrendo protezione immediata e competente a chi non sa a chi rivolgersi. Una scelta che rafforza il ruolo delle aziende come attori attivi nella prevenzione e nel contrasto alla violenza.
Conto in rosso, la campagna di Fondazione Libellula
65.048 chiamate al 1522, 1,9 milioni di molestie sul lavoro e 111 femminicidi. Sono i numeri che raccontano il costo sociale della violenza di genere. Voci di costo dello scontrino che Fondazione Libellula rende protagonista della campagna nazionale “Conto in Rosso”: ogni cifra conteggia una vita interrotta, una libertà negata e un costo umano, sociale e culturale che pagano tutte e tutti, come comunità e come Paese. La campagna – diffusa su digital, stampa e affissioni, con la personalizzazione della metro Lilla di Milano e l’adesione delle aziende del Network Libellula – resterà attiva anche nei mesi successivi al 25 novembre. Le aziende, istituzioni ed enti interessati a aderire alla campagna “Conto in Rosso” possono rivolgersi alla pagina dedicata sul sito.
E accanto alla campagna, la Fondazione pubblica il suo primo libro: Non è normale che sia normale (Sperling & Kupfer), un testo divulgativo pensato per offrire strumenti concreti di prevenzione quotidiana e culturale. Obiettivo comune: promuovere un cambiamento sistemico che coinvolga scuole, aziende e comunità, per azzerare il “prezzo invisibile” della violenza di genere.
illycaffè e l’Arma dei Carabinieri
illycaffè affianca l’Arma dei Carabinieri nella lotta contro la violenza sulle donne,unendo formazione interna e sensibilizzazione nei bar per promuovere la cultura del rispetto e per superare le barriere che spesso impediscono alle donne di denunciare gli abusi subiti. Gli esercenti esporranno all’interno del punto vendita delle locandine che illustrano alle donne i segnali di violenza, da quelli più subdoli a quelli più gravi ed evidenti, e il numero da chiamare in caso di necessità. Ai clienti, inoltre, insieme allo scontrino verrà consegnato un volantino contenente le stesse informazioni stampate. Illy concentra l’attenzione anche sui cosiddetti “reati spia”, quei segnali precoci che spesso anticipano forme più gravi di violenza e che, se riconosciuti tempestivamente, possono attivare interventi di tutela più efficaci.
Arsenalia, misurare la violenza
Arsenalia, realtà specializzata in consulenza aziendale, system integration e comunicazione, ha distribuito in tutte le sue sedi un “violentometro”: uno strumento che identifica il livello del problema di cui sono vittime e/o testimoni le persone (ad esempio, misurando se una relazione amorosa si basa sul consenso o se comporta l’uso della violenza) e le invita ad agire di conseguenza rivolgendosi a centri specializzati. Parliamo di una griglia ordinata in maniera crescente che porta alla comprensione e all’autoconsapevolezza, affiancata da un “impunometro”, uno strumento simbolico che consente di misurare quanto le azioni di ognuno contribuiscano all’impunità, per riconoscere sia gli atteggiamenti “complici” che alimentano la violenza, sia le buone pratiche che aiutano le vittime e responsabilizzano gli autori.
UniCredit e il docufilm sulla violenza economica
Supporto psicologico, global policy per la lotta alle molestie e ai comportamenti inappropriati, corsi di educazione finanziaria per favorire l’empowerment femminile e rompere gli stereotipi di genere e formazione per gestire i pregiudizi. Sono alcune delle iniziative messe in campo da UniCredit per contrastare la violenza di genere, a cui si aggiunge “Punti nascosti”, il cortometraggio diretto da Beatrice Baldacci e presentato al Giffoni Film Festival. Un film breve che affronta il tema della violenza economica, che si esplica controllando o negando l’accesso al denaro, ai conti correnti, alle carte di credito, sabotando la carriera o imponendo di rinunciare al lavoro. Il corto sarà proiettato in 600 scuole in cui UniCredit è presente con il programma Start Up Your Life.
L’arte al servizio del rispetto
Restando in ambito creativo, “Finché morte non ci separi” è il corto sulla violenza di genere realizzato dagli studenti Corti Officine – IED con il sostegno di Groupama Assicurazioni, interpretato da Amanda Sandrelli, Carla Signoris e Filippo Scicchitano, e diretto da Silvio Soldini. Presentato il 19 novembre, il corto, è sviluppato in collaborazione con l’associazione Una, Nessuna, Centomila con il patrocino di Fondazione Libellula.
Un tavolo di legno, una lastra di vetro e dieci giacche adagiate una accanto all’altra. Sopra di esse, il volto di una donna che sembra respirare, sorridere, sfidare. È “R-I-S-P-E-T-T-A”, il progetto artistico ideato da Claudia Rordorf, pittrice e performer milanese, che ha trasformato dieci giacche dipinte a mano in un manifesto contro la violenza sulle donne. Ogni capo diventa una “tela da indossare”, simbolo di forza, libertà e rinascita femminile, dando vita a una performance itinerante che attraversando l’Italia ha coinvolto donne e uomini di ogni età. Un percorso che continua anche sul palcoscenico: il 30 novembre Rordorf porterà “R-I-S-P-E-T-T-A” al Teatro Sociale Piangipane di Ravenna, all’interno dello spettacolo “Libera da chi oscura il tuo sole promettendo la luna”, con il ricavato destinato all’associazione Linea Rosa.
IKEA e il gioco consapevole
IKEA è protagonista anche del progetto “Breaking the Cycle”, un gioco esperienziale ideato con InVento Lab, B Corp italiana impegnata in progetti di educazione e consulenza rigenerativa, e Ashoka. Attraverso il gioco, “Breaking the Cycle” affronta stereotipi, discriminazioni e violenze legate al genere, stimolando una riflessione collettiva su comportamenti e dinamiche spesso invisibili nei contesti organizzativi.
Durante le sessioni di gioco, le persone vivono scenari realistici ispirati alla vita aziendale e co-progettano azioni concrete per favorire l’equità di genere: manifesti aziendali, policy inclusive e percorsi verso certificazioni sociali. In occasione del 25 novembre, inoltre, anche IKEA Italia promuove la campagna nazionale per far conoscere il 1522, con attivazioni in negozio.
Comunità pratica
Si sono mosse contro la violenza di genere anche le 18 aziende benefit con sede in provincia di Brescia che a maggio scorso hanno dato vita Comunità Pratica, realtà nata per creare un impatto positivo sulle comunità in cui le aziende operano (ne fanno parte, tra le altre, Gruppo Feralpi, Acque Bresciane, Siderweb e Bonomi). Comunità Pratica, ha firmato un protocollo con la rete di tutte le scuole di Brescia e provincia per contrastare la violenza di genere e aperto alle scuole le mostre “Donne invisibili” che con 14 quadri rappresenta il racconto spesso distorto delle donne su molti media, e “Baule Rosso”, iniziativa itinerante nata in ricordo di Monia Delpero, uccisa a soli 19 anni dall’ex fidanzato.
Petronas, strada della parità
Si chiama “Our Road to Parity” il percorso che vede impegnata Petronas Lubricants Italy per sensibilizzare le persone del gruppo energetico alla promozione del rispetto reciproco, alla prevenzione degli abusi psicologici e fisici nei luoghi di lavoro e al contrasto della violenza di genere. Video, materiali di approfondimento, locandine ispirate al Codice di Comportamento aziendale, e una serie di appuntamenti programmati sono alcuni degli strumenti messi in campo per generare maggiore consapevolezza su queste tematiche.
Il 27 novembre, in particolare, si terrà nella sede di Santena (Torino, sito in cui la rappresentanza femminile raggiunge il 25% della forza lavoro, superiore alla media nazionale del settore automotive in Italia) l’incontro “Il rispetto: dalla consapevolezza all’azione”, con una prima parte esperienziale riservata esclusivamente al personale e focalizzata su “Molestie e Violenze nei luoghi di lavoro”: una rappresentazione teatrale metterà in scena situazioni verosimili di disagio e allarme con una conseguente esercitazione digitale. A seguire, una seconda parte aperta al pubblico esterno vedrà la partecipazione di Gino Cecchettin.
Incontri divulgativi
Tanti anche i talk in programma dedicati al tema della violenza di genere, tra cui “La paura dell’uomo della donna senza paura”, organizzato dal comitato diversity & inclusion di BonelliErede nell’ambito del ciclo di appuntamenti D&I Talks (lunedì 24 novembre, dalle 17.30 alle 19.00, in contemporanea presso le sedi di BonelliErede a Milano e Roma), con la partecipazione di Teresa Ciabatti, scrittrice, sceneggiatrice e vincitrice del Premio Mandello 2025 e Premio Rapallo 2025 con il suo ultimo romanzo Donnaregina; “Il prezzo della libertà. Come si manifesta la violenza economica contro le donne”, incontro organizzato da Pomellato in programma il 25 novembre presso l’Università Bocconi a Milano in sostegno di CADMI – Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano, per portare al centro dell’attenzione una forma di abuso che limita autonomia, scelte e possibilità delle donne, incidendo profondamente sulla capacità di uscire da situazioni di maltrattamento e, infine, “Insieme contro la violenza sulle donne”, appuntamento promosso da Hilton Milano, in collaborazione con Fondazione Pangea Onlus, per il 26 novembre 2025 presso l’hotel di via Luigi Galvani, dedicato all’ascolto e al confronto sulle diverse forme di violenza di genere e sulle strategie per contrastarla.
Europ Assistance e il corso di difesa personale
Europ Assistance ha proposto alle proprie dipendenti un corso di difesa personale che si è concluso simbolicamente oggi, 25 novembre, con l’obiettivo di rafforzare sicurezza, consapevolezza e capacità di riconoscere situazioni di rischio. Realizzato nelle sedi di Assago e Rende, il programma — cinque sessioni guidate da istruttori delle forze dell’ordine — ha coinvolto 80 donne ed è già in programma una seconda edizione nel 2026. L’iniziativa è stata estesa anche a Spagna e Portogallo, confermando l’impegno della Mediterranean Region nel promuovere una cultura inclusiva e un ambiente di lavoro sicuro. «La sicurezza deve essere un diritto, non un privilegio» – sottolinea Giorgio Norza, Chief People Officer, evidenziando come la violenza di genere incida profondamente sul benessere delle persone e sulla cultura aziendale.
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