Lavoro, quali Paesi europei pagano di più?

La condizione di occupato, nel nostro Paese, è abbinata ad una retribuzione che non è mediamente molto diversa da quella europea: solo 146 euro (5,6%) separano la retribuzione mensile lorda italiana da quella dei Paesi europei (rispettivamente 2.435 euro in Italia e 2.581 euro in media europea). I dati qui commentati sono quelli della Structure of Earnings Survey (Eurostat 2018)[1]. Questa rilevazione ha il limite di non coprire tutto l’insieme degli occupati perché esclude il settore agricolo, le imprese con meno di 10 addetti[2] e tutti i dipendenti della pubblica amministrazione[3]. Ha però il vantaggio di consentire un confronto significativo tra le retribuzioni di Paesi diversi, tenendo conto del diverso costo della vita in ogni Paese, perché gli importi sono calcolati a parità di potere d’acquisto.

In 15 dei 27 Paesi europei si guadagna meno che in Italia, nei restanti 11 Paesi, invece, le retribuzioni sono più elevate. Per l’insieme dei dipendenti lavorare in Lussemburgo, Danimarca e Germania significa guadagnare il triplo di quello che si guadagna in Bulgaria, Lituania e Portogallo, ma le differenze sono più o meno marcate a seconda del genere, dell’età e del titolo di studio dei dipendenti.

Differenze di genere

La componente maschile riceve la paga più alta in Lussemburgo (3.625 euro), seguito dalla Danimarca (3.479) e poi dalla Germania (3.461); l’Italia è a metà della graduatoria (2.620), poco sotto la media europea (2.818), e la Bulgaria chiude la classifica (1.256). Per la componente femminile il Belgio (2.778) sostituisce la Germania (2.765) al terzo posto della graduatoria, ma in testa c’è sempre il Lussemburgo (3.497) e in coda c’è sempre la Bulgaria (1.078); anche la posizione del nostro Paese non cambia rispetto alla media europea: rispettivamente 2.201 contro 2.321 euro.

Le donne guadagnano meno degli uomini in tutti i Paesi; la differenza minima è in Romania (2,8%), Lussemburgo (3,5%) e Belgio (9,7%), mentre raggiunge il massimo in Estonia (22,9%), Austria (22,4%), e Slovacchia (22,1%). La media europea si attesta al 17,6%, e il valore scende di poco nel nostro Paese (16,0%).

Quale Paese offre lo stipendio più alto ai giovani?

Per i giovani con meno di trent’anni la retribuzione è molto più modesta, ma la posizione in classifica del nostro Paese resta invariata, ancora sotto la media come per l’insieme dei dipendenti di ogni età. Un giovane italiano guadagna mediamente 1.854 euro al mese (1.914 se maschio; 1.756 se femmina), contro i 1.946 euro della media europea (1.998 per i maschi; 1.886 per le femmine). Il Paese che paga lo stipendio più basso è il Portogallo, sia per i maschi sia per le femmine (1.054 euro; 1.068 per i maschi e 1.039 per le femmine).

Il Paese che paga lo stipendio più alto ai giovani di genere maschile è la Svezia (2.372 euro), mentre per la componente femminile è il Lussemburgo (2.531 euro). Da notare che in Lussemburgo il differenziale retributivo di genere tra i giovani è rovesciato, unico caso in Europa: -7,6% a favore delle donne. In Italia, il differenziale retributivo di genere tra i giovani è 8,3%, poco più alto della media europea (5,6%).

Quale Paese offre lo stipendio più alto agli over 50?

Anche per gli over 50 la posizione in classifica del nostro Paese resta invariata, di poco sotto la media: un italiano con più di 50 anni guadagna mediamente 2.737 euro al mese (3.043 se maschio; 2.384 se femmina), contro i 2.896 euro della media europea (3.254 per i maschi; 2.510 per le femmine). Il Paese che paga lo stipendio più basso per entrambi i generi è la Bulgaria (1.053 euro; 1.095 per i maschi e 1.012 per le femmine). Il Paese che paga lo stipendio più alto agli over 50, sia uomini sia donne, è il Lussemburgo (rispettivamente 4.446 euro per gli uomini e 3.947 per le donne), con un differenziale retributivo di genere dell’11,2%. In Italia, il differenziale retributivo di genere tra gli over 50 è 21,7%, poco meno della media europea (22,9%).

Quale Paese offre la miglior retribuzione ai laureati?

La posizione in classifica del nostro Paese, rispetto alla media europea, cambia notevolmente a seconda del titolo di studio dei dipendenti. L’Italia peggiora infatti la sua posizione nella graduatoria dei laureati, e ancora di più per le laureate, ma la migliora per i diplomati, e soprattutto per gli occupati senza diploma di entrambi i generi.

La retribuzione dei dipendenti italiani senza diploma, infatti, è superiore, e non inferiore, rispetto alla media europea (rispettivamente 2.125 contro 1.998 per i maschi e 1.774 contro1.674 per le femmine). Questo vale anche per i diplomati di genere maschile (2.538 in Italia contro 2.461 della media europea), mentre le diplomate si attestano sullo stesso livello della media europea (2.107 contro 2.108). Solo per i laureati italiani, sia maschi sia femmine, la retribuzione nazionale scende ben sotto la media europea: (rispettivamente 3.653 contro 3.981 per i maschi e 2.593 contro 2.888 per le femmine), una riduzione del 10% per le laureate e dell’8% per i laureati.

Il Paese in cui le laureate hanno la retribuzione più alta è il Lussemburgo (4.575 euro al mese), seguito dalla Germania (4.060) e poi dal Belgio (3.609); per i laureati la Germania è al primo posto (5.196), seguita dal Lussemburgo (5.164) e poi dalla Danimarca (4.316). In fondo alla graduatoria ci sono la Bulgaria e la Lituania per i laureati di entrambi i generi (rispettivamente 1.441 per le laureate e 2.034 per i laureati in Bulgaria, e 1.649 per le laureate e 2.142 per i laureati in Lituania).

Al crescere del titolo di studio cresce anche la differenza di genere nella retribuzione: per le laureate italiane sale a 29%, superando la media europea che si attesta al 27,5%. Si noti che i due Paesi in cui le laureate ricevono le retribuzioni maggiori (Lussemburgo e Belgio) sono anche quelli in cui è più bassa la differenza di genere; in Germania la disparità aumenta (21,9%), ma resta comunque ben al di sotto di quella del nostro Paese.

In quale Paese il premio per la laurea è maggiore?

Calcolando la differenza tra la retribuzione dei laureati e quella dei diplomati, in percentuale della retribuzione dei diplomati, possiamo vedere in quale Paese il conseguimento della laurea porta al maggior incremento della retribuzione.

Al primo posto c’è senza dubbio la Romania, dove la retribuzione di un dipendente con laurea è più che doppia rispetto a quella di un diplomato (114% in più). In Italia il premio è ben al di sotto della media europea (30% contro 48%), ma è comunque maggiore di quello della Svezia (24%), di Malta (29%) e della Danimarca (29%), che occupano le ultime posizioni in classifica.

Il premio per la componente femminile è quasi sempre minore di quello maschile, ma in qualche Paese accade il contrario (Malta, Estonia, Cipro, Spagna e Portogallo). Le laureate italiane sono all’ultimo posto: in nessun altro Paese l’incremento retributivo rispetto alle diplomate è così contenuto (23%); per la componente maschile, invece, il premio raddoppia (44%), spostando al ventunesimo posto della graduatoria i laureati maschi italiani.

Questo esiguo differenziale retributivo tra laureati e diplomati nel nostro Paese spiega, almeno in parte, perché in Italia ci sia la percentuale di laureati più bassa tra tutti i 38 Paesi OECD.

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[1] La rilevazione fornisce informazioni comparabili sulla retribuzione oraria, mensile e annuale, e sulle caratteristiche personali dei dipendenti (sesso, età, livello di istruzione, ecc.).

[2] – Gli occupati nelle imprese con meno di 10 addetti sono in Italia il 42% degli occupati totali, e la componente femminile rappresenta il 38% di questo aggregato (Istat Imprese-Occupazione 2021, Tavola 9).

[3]  – Gli occupati del settore pubblico sono 3.202.171, pari al 14% degli occupati e la componente femminile rappresenta il 59% del totale (MEF Ragioneria generale dello stato, 2021).

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  • Giò |

    Ma chi fa queste statistiche? Potreste dirmi chi guadagna quegli stipendi in Italia? Per un receptionist con esperienza, laureato e con 4 lingue, offrono 1200 euro al mese, lavorando 6 giorni su 7!

  • Maria Cristina |

    Si può avere anche la comparazione dei dati con la Svizzera? Grazie

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