Decine di migliaia di donne e uomini, anche minorenni, arrestate tra cui 90 tra giornalisti e altri operatori dell’informazione e 60 avvocati; centinaia di uccisioni illegali; decine di migliaia di episodi di torture, stupri delle detenute, intimidazioni nei confronti delle famiglie delle vittime della repressione; 7 manifestanti impiccati al termine di processi irregolari. In un anno e due mesi di manifestazioni al grido “Donna, vita, libertà” il bilancio per il popolo iraniano è davvero pesante. Ma la forte repressione del regime degli ayatollahnon ferma la lotta per i diritti umani che ormai no solo le donne stanno portando avanti con tenacia e coraggio.
A sostegno di quella lotta una nuova iniziativa parte da Napoli. Una scelta di impegno del Teatro Trianon Viviani di Napoli, che nella serata di lunedì ha ospitato un’altra tappa del percorso avviato, nel dicembre 2022, dalla sua direttrice artistica, Marisa Laurito, con il lancio dell’omonima petizione in difesa dei diritti del popolo iraniano.
La lotta per i diritti in Iran
«La morte di Mahsa Amini interpella profondamente noi tutti. Quello che sta accadendo in Iran da oltre un anno ci interroga e il teatro è chiamato a prendere posizione contro simili orrori». Marisa Laurito è la direttrice artistica del Trianon Viviani dal 2020: il teatro del popolo, che dal cuore storico di Napoli abbraccia virtualmente i giovani in lotta contro la violenza indiscriminata del regime di Teheran. Innesco del movimento che continua a infiammare il Paese da oltre 12 mesi, è stata l’uccisione – nel settembre 2022 – della ventenne Mahsa Amini, accusata dalla polizia morale di non indossare correttamente il velo. La Foundation for defense of Democracies ha contato, in questo lungo periodo di lotta, oltre 5mila manifestazioni, più di 22mila arresti e 638 manifestanti uccisi.
La solidarietà del teatro di Napoli
Fin dallo scorso anno, il secolare teatro partenopeo ha deciso di schierarsi al fianco di questa onda umana sollevatasi a difesa della libertà. «Una battaglia minima, la nostra, forse irrilevante, ma necessaria», afferma Laurito ad Alley Oop, che già nel mese di febbraio aveva aderito, con l’antica istituzione da lei diretta, alla maratona “La rivoluzione è un lavoro poetico – donna vita libertà” di Officina Pasolini.
Il titolo “Donna, vita, libertà” è tornato nuovamente in scena nella serata di lunedì.
Fiorenza Calogero, Maurizio Capone, Marcello Cirillo, Francesca Corbo, Diana Iaconetti, Ciccio Merolla, Rosalia Porcaro, Patrizio Rispo, Dario Sansone, Santi Scarcella, Rozita Shoaei, Antonella Stefanucci, Maddalena Stornaiuolo, Lino Vairetti e Marisa Laurito stessa hanno calcato il palco del Trianon Viviani per dare voce dalla propria indignazione e denunciare il rifiuto di un mondo deturpato dall’orrore e dalla violenza.
Un’azione corale perché corale deve essere l’impegno al fianco di un popolo che lotta per rivendicare la sacralità dei diritti condensati nella Dichiarazione Universale del 1948. La carta fondamentale del vivere comune secondo Marisa Laurito. «Non mi aspetto che la nostra azione abbia grandi conseguenze – ha proseguito la direttrice artistica – ma resta ferma la nostra volontà di far sentire a un intero popolo, e alle donne iraniane in particolare, la nostra vicinanza. Bisogna creare un movimento di pensiero. Il peso di iniziative come questa sarebbe certamente maggiore se si moltiplicassero i focolai di denuncia contro un sistema che calpesta il bene più grande: la libertà».
La campagna con Amnesty International
Una rete di oltre 700 persone sostiene la campagna del Trianon Viviani, illustrata – in occasione dell’evento del 13 novembre – dall’artista mascherata Laika e sostenuta da diverse associazioni, a cominciare da Amnesty International. Un sistema di relazioni che, ancora una volta, rimarca il ruolo di catalizzatore che storicamente questo teatro ha sempre avuto.
«Noi siamo una istituzione che vive nel cuore strico di Napoli: una storia e una tradizione che abbiamo deciso di portare nel futuro. Le radici non possono essere abbandonate e lo dimostra la risposta a questo genere di teatro che ci arriva dai giovani del quartiere» sottolinea Laurito.
Il teatro delle persone
A Forcella, infatti, il Trianon Viviani svolge un ruolo di presidio e polo di aggregazione che punta a «rendere le persone più colte e, dunque, migliori perché solo la conoscenza può renderci tali». Il Teatro Trianon Viviani, ricorda ancora Marisa Laurito è, «il teatro delle persone», che vive non solo del lavoro dei suoi artisti ma anche dell’impegno di realtà associative come Dedalus, Annalisa Durante e l’Altra Napoli, guidate dal responsabile dei progetti di arte e inclusione sociale, Davide Iodice. Un presidio di trasformazione che contribuisce attivamente alla battaglia per i diritti delle donne che continuano a essere calpestati e violati in tutto il mondo.
«C’è ancora moltissimo da fare ovunque – conclude Marisa Laurito – non solo al Sud. Basti guardare al tema dei salari per capire quanto in tutta Italia la strada da fare verso la piena parità di genere sia ancora molto lunga. Come molto lungo e faticoso resta il cammino in difesa dei diritti universali. A cominciare dal bene più grande di tutti: la libertà».
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