Giovani, a Bergamo flash mob di 1.570 ombrelli bianchi per raccontare la bellezza

Sotto un ombrello bianco sussurrando, raccontano storie, emozioni, pensieri su cosa si aspettano dal domani, su cos’è per loro bellezza oggi. Una bellezza non scontata che spesso rischia di essere offuscata da paure, assenze, vicende quotidiane e non.
In un momento unico, corale e condiviso sabato 15 aprile Bergamo si è riempita di 1.570 ombrelli bianchi.

A impugnarli sono i protagonisti di Pioverà bellezza, il progetto di teatro dell’assessorato all’Istruzione del comune di Bergamo, realizzato in collaborazione con i nove istituti comprensivi statali della città, con sei compagnie teatrali del territorio, guidate da Maria Grazia Panigada, esperta di teatro e educazione, e Teatro dell’Argine, compagnia bolognese pluripremiata per i progetti di teatro partecipato. Al centro i ragazzi e le ragazze delle scuole secondarie di primo grado della città, che dal 2021 a oggi hanno scoperto o ritrovato la propria voce, hanno raccontato fragilità, svelato desideri, descritto sentimenti.

Il cuore dell’evento

Quella dai 12 ai 14 anni è un’età complessa e chiedere a dei ragazzi di esporsi, uscire dal gruppo per metterci la faccia e raccontarsi è impresa altrettanto difficile. Con la sensibilità e l’esperienza degli artisti delle compagnie coinvolte in Pioverà bellezza, attraverso la poesia, la musica e il racconto, è stato possibile scardinare, paure e imbarazzi, per creare quel luogo accogliente dove piano piano molti si sono aperti e confidati.

Sono nate centinaia di piccole performance sotto gli ombrelli. Brevi monologhi, sguardi sulla città attraverso gli occhi dei giovani protagonisti che raccontano spaccati di vita quotidiana, paure e momenti di gioia. Questi piccoli racconti sono il cuore dell’evento, uno spazio in cui i ragazzi e le ragazze condividono i loro pensieri e gli adulti si mettono in ascolto. Anche le parole che chiudono la giornata sono frutto del lavoro in classe: l’Abbecedario della Felicità e della Paura, ovvero due elenchi di 26 vocaboli ciascuno (uno per ogni lettera dell’alfabeto) che rispondono a due precise domande: cosa mi dà serenità? Cosa mi spaventa?.

Dopo due anni trascorsi fianco a fianco con le sei compagnie teatrali del territorio (Erbamil, La Pulce, Pandemonium Teatro, Teatro Caverna, Teatro del Vento e Teatro Prova) Pioverà bellezza è pronto a uscire dai confini della scuola e a invadere la città: oggi pomeriggio (alle 16,30) in prossimità della sede del comune di Palazzo Frizzoni.

La bellezza vista con gli occhi di un preadolescente

Tutti i giovani protagonisti delle scuole della città sono giunti davanti al Comune, per raccontare cos’è per loro la bellezza: ogni classe ha formato piccoli gruppi, abitati da ragazzi e ragazze. Il pomeriggio bergamasco si è riempito dei loro monologhi e in un momento unico, corale e condiviso lo spettatore ha potuto assaporare per un pomeriggio la bellezza vista con gli occhi di un preadolescente.

La coralità di questo momento ha ceduto il passo a un altro fondamentale snodo di Pioverà bellezza, che segna il culmine e l’apice dell’iniziativa: tutti i partecipanti hanno rivolto lo sguardo verso la balconata di Palazzo Frizzoni, dove ad accoglierli c’erano due di loro. Un ragazzo e una ragazza, a rappresentanza di tutti e di tutte, hanno dato il via al momento finale: una lettera scritta a partire dagli abbecedari che racchiude il senso del percorso, la visione e le confidenze di una generazione, i vuoti del passato e i desideri per il domani, l’epilogo e il prologo per iniziare un nuovo cammino a scuola e in città.

Le voci

«L’evento del 15 aprile è il punto di incontro di due anni di lavoro di formazione teatrale nelle classi e la città – racconta Maria Grazia Panigada, direttore artistico di Pioverà bellezza – Credo sia impossibile restituire la ricchezza di questo progetto ogni percorso a scuola è stato unico grazie ad artisti che hanno portato a servizio dei ragazzi e delle ragazze la propria professionalità ed umanità. Se le storie, i gesti, gli sguardi condivisi restano nell’esperienza vissuta insieme, credo che in piazza sarà leggibile la direzione che, fin dall’inizio, abbiamo deciso di percorrere: siamo una presenza importante, ma è soprattutto la voce di ciascun ragazzo e ragazza che è preziosa e va ascoltata.»

Pioverà bellezza rientra nel programma di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 e ha coinvolto 14 scuole, 70 classi e 1570 studenti per 1.300 le ore di formazione.

“Dopo due anni di pandemia, di esperienze mancate, di relazioni esplose e di webcam e sguardi sempre più spenti – racconta Andrea Paolucci, condirettore artistico di Teatro dell’Argine – ci sembrava fosse arrivato il momento di chiedere a questi ragazzi e a queste ragazze “come stai?”. Ne è nato un viaggio d’ascolto, dove il teatro è stato il grimaldello per aprire quei silenzi e per cogliere quei non detti».

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