Binario 21, il binario della Memoria. Era il 30 gennaio 1944 quando la 13enne Liliana Segre, nata e cresciuta a Milano, partiva da questo binario assieme ad altri suoi concittadini, adulti e bambini, uomini e donne, tutti diretti ad Auschwitz. Migliaia di persone, tra il 1943 e il 1945, furono deportate nei campi di concentramento voluti dal regime nazi-fascista, partendo proprio dal binario 21 dello scalo milanese.
Oggi a 200 metri dalla stazione Centrale, in piazza Edmond Jacob Safra 1, sorge il Memoriale della Shoah, sull’area che in quegli anni fu il luogo in cui migliaia di ebrei e oppositori politici furono caricati su carri merci che, dopo essere trasportati al sovrastante piano dei binari, venivano agganciati ai convogli diretti ad Auschwitz-Birkenau, Mauthausen e altri campi di concentramento e sterminio o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano.
E proprio per valorizzare la presenza di questo memoriale, per tenere vivo il ricordo storico di quegli eventi, e per informare i viaggiatori di passaggio in stazione a Milano, è stato inaugurato oggi un totem multimediale commemorativo e informativo, situato proprio nel punto di passaggio da cui si accede al binario 21.
“Sono tanti anni che, da noiosa come dice il mio sindaco, chiedo che in questo luogo ci sia, finalmente, un punto in cui si ricordino quelle centinaia di persone che non erano solo ebrei ma anche quelli che fecero la ‘scelta’ coraggiosa di essere contro quel regime, pagando con la vita“, racconta la senatrice Liliana Segre, intervenuta la scorsa settimana alla cerimonia di inaugurazione. Accanto a lei, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, l’amministratore delegato del Gruppo FS Italiane Luigi Ferraris, il presidente della Fondazione Memoriale Shoah di Milano Roberto Jarach, e il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che amichevolmente ha cominciato il suo intervento apostrofando Segre: “È un piacere essere qui con la senatrice a cui dico sempre ‘sei una rompiscatole’ ma questo è un bene perché grazie a lei le cose si fanno“.
La testimonianza della senatrice Liliana Segre
“Ero arrivata ad Auschwitz in una giornata come questa, senza capire bene cosa mi stesse succedendo – ha ricordato la senatrice Liliana Segre – ma l’incontro inaspettato con il console americano mi ispira a pensare alla fine della mia prigionia. La liberazione per noi era qualcosa di lontano, ottimista, un sogno. Ci volle un anno e mezzo di giorni tutti uguali, in cui sai che sei vivo per caso e per miracolo“.
Da un certo punto in poi i ricordi cambiano, “si fanno in technicolor” dice Segre, rammentando l’arrivo dei soldati americani che offrivano cibo, cioccolato e sigarette a tutti coloro che incontravano “anche ai tedeschi, poverissimi anche loro alla fine della guerra”. Non solo: in poco tempo, ricorda Segre, “con una generosità straordinaria, questi soldati coprirono fiumi con i ponti, fecero sorgere ospedali da campo, dove fui curata e mi venne dato del cibo“.
La testimonianza ancora così vivida e ricca di particolari della senatrice Liliana Segre, è raccolta in parte nel video che il totem trasmetterà non-stop, realizzato dal ministero della Cultura anche con il contributo dell’Istituto Luce – Cinecittà. Il ministro Sangiuliano ha ringraziato “dal profondo del cuore” la senatrice per aver insistito sulla necessità di avere una segnaletica che indirizzasse i visitatori al Memoriale, aggiungendo: “La Memoria non deve essere mai fatto sterile e mera rievocazione del passato, ma ha senso se è antidoto per non ricommettere gli errori del passato. Deve essere antidoto contro l’antisemitismo, sentimento abbietto e inumano. Coltiviamo la memoria nell’auspicio che la violenza venga per sempre espunta dalla politica e dall’agire umano“, ha concluso il ministro, ribadendo con decisione il suo impegno per la realizzazione di un Museo Nazionale della Shoah a Roma, che porterebbe la capitale ad affiancarsi alle grandi città del mondo (Gerusalemme, Washington, Berlino, Londra, Parigi) che già dispongono di Musei dedicati alla Memoria. Un progetto di cui si parla perlomeno dalla nascita della Fondazione Museo della Shoah, nel luglio 2008, su iniziativa del Comune di Roma e della Comunità ebraica.
Quel 6 febbraio
La scelta del 6 febbraio per inaugurare il totem sul Binario 21, non è casuale: è infatti il giorno in cui, dopo un viaggio interminabile Liliana Segre arrivò ad Auschwitz. “Questa per me è una giornata di grande dolore, come ogni anno. Ma dobbiamo tutti ricordare che ai grandi dolori c’è di solito una fine” ha concluso, ricordando l’importanza di questa installazione che chiami i cittadini a fermarsi e a dedicare un pensiero a quel momento della Storia collettiva: “Siamo rimasti pochissimi a testimoniare, a poter dire ‘io c’ero’ al Binario 21“.
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