Con Phenomena, l’Abruzzo racconta l’imprenditoria femminile del Sud

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Si chiama Phenomena ed è il salone espositivo italiano dedicato esclusivamente all’imprenditoria femminile del Sud in tre settori d’eccellenza del Made in Italy: design, fashion e food. Lo scorso venerdì 1 e sabato 2 luglio, la città di Pescara ha ospitato la seconda edizione consecutiva che ha visto la presenza di 73 aziende del Sud Italia così distribuite: 63 del food e 10 tra fashion e design.

Crescono i numeri dell’imprenditoria femminile al Sud Italia

Il mondo dell’imprenditoria femminile al Sud Italia è sempre più importante nel sistema produttivo italiano. A confermarlo, i dati del IV Rapporto sull’imprenditorialità femminile stilato da Unioncamere. Sono 1 milione e 340mila, infatti, le imprese guidate da donne (pari al 22% su scala nazionale); un numero che negli ultimi 5 anni è cresciuto a un ritmo molto più intenso di quelle a conduzione maschile: +2,9% contro +0,3%. In valori assoluti, l’aumento del numero di imprese femminili è stato più del triplo: +38.080 contro +12.704. In pratica, le imprese femminili hanno contribuito a ben il 75% dell’incremento complessivo di tutte le imprese in Italia, pari a +50.784 unità.

Buttando un occhio alle percentuali regione per regione, Molise (27,4%), Basilicata (26,4%), Abruzzo (25%) e Sicilia (24,4%), superano di gran lunga la Lombardia (18,9%), il Veneto (18,9%) e il Trentino Alto Adige (18,1%). Il motivo? Le donne del Sud sono tenaci ma anche lungimiranti: non volendo lasciare la loro terra e non potendo confidare in un tessuto imprenditoriale – perché scarso se non inesistente – si rimboccano le maniche e fanno impresa da sole. Con successo.

Come Stefania Pepe – imprenditrice abruzzese di riferimento del settore vitivinicolo biologico e biodinamico – che nel 1988, dopo la tesi di laurea sui vini biologici e biodinamici come nuova idea imprenditoriale, sfrutta l’allora Legge De Vito sull’imprenditorialità giovanile e presenta un progetto per ottenere un finanziamento di 5 miliardi e costruire la sua cantina. Dopo pochi mesi Stefania viene convocata a Roma, e lì si accorgono che “l’azienda” è lei. La risposta che riceve non è quella che si aspettava: “Una donna sola chiede 5 miliardi per creare una cantina che produca un prodotto che non esiste? Cos’è il vino biologico?” Ma Stefania, lungimirante come solo le donne sanno essere, risponde che quel prodotto non esiste oggi ma esisterà tra 10 anni. E così accade. Stefania non ha ricevuto il finanziamento ma all’età di 40 anni è riuscita a realizzare il suo sogno investendo proprio 2,5 milioni di euro ottenuti con mutui e finanziamenti regionali.

Riflettori su imprenditrici coraggiose

Dall’arte alla politica, dalla scienza all’imprenditoria, le donne hanno sempre saputo affermare idee e raggiungere traguardi personali importanti. Spesso sfidando la diffidenza della società e reagendo ai tanti no ricevuti con strategie fatte di intelligenza, pazienza, lungimiranza, etica e sostenibilità. Ne è convinta anche Michela Zio, direttrice artistica di Phenomena: “L’imprenditoria femminile nel Sud Italia – racconta – è sempre una meravigliosa sorpresa. Ci sono realtà che in pochi conoscono e che meritano la giusta visibilità“. Dopo le prime due edizioni qual è l’obiettivo di Phenomena nel medio lungo periodo? “Abbiamo avuto richieste da altre Regioni – detto la direttrice artistica – ma non vogliamo privare l’Abruzzo di questo evento perchè ci ha creduto subito, a partire dal Sindaco Carlo Masci che è rimasto entusiasta del progetto mettendoci a disposizione gli spazi dell’Aurum e tutto quello di cui avevamo bisogno. L’idea però – conclude – è quella di creare delle edizioni regionali di Phenomena per raccontare le storie di tante imprenditrici, mantenendo il gran finale sempre qui a Pescara“.

Phenomena nasce quindi col desiderio di accendere i riflettori su donne e imprenditrici coraggiose, mettendole concretamente al centro dell’attenzione mediatica e del business. Teatro di questa seconda edizione è stato l’Aurum, gioiello Liberty del capoluogo abruzzese e luogo identitario per eccellenza: un centro multifunzionale di modernissima concezione e polo culturale simbolo di una città che si fa veicolo di cultura e sapere attraverso qualità e innovazione, dentro e fuori dal territorio. Come il debutto nel 2021, anche l’edizione di quest’anno è stata organizzata da IFTA (Independent Fashion Talent Association), con il sostegno di ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane nell’ambito del Piano Export Sud – PES 2 di Regione Abruzzo, Camera di Commercio di Chieti e Pescara e della sua Agenzia di Sviluppo, Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, del CIF (Comitato per l’Imprenditoria Femminile) e del Comune di Pescara in accordo con Cna Federmoda.

I numeri e i premiati di Phenomena 2022

Phenomena 2022 ha aperto i battenti venerdì 1 luglio con un’ampia offerta dedicata a buyer stranieri provenienti da 18 Paesi (Albania, Angola, Arabia Saudita, Armenia, Arzebaijan, Brasile, Danimarca, Estonia, Finlandia, Giordania, Lettonia, Marocco, Norvegia, Qatar, Serbia, Singapore, Svezia e UK), che hanno potuto conoscere 115 aziende dell’Agroalimentare provenienti dalle 8 Regioni del Sud coinvolte nel Piano Pes 2: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Non solo food, però, perché anche la moda è stata grande protagonista nella serata di gala del venerdì con una sfilata nel segno dell’ecosostenibilità, presentata e condotta da Tiziana Panella, giornalista e volto televisivo di La7 da anni alla guida della trasmissione di approfondimento politico e di attualità “Tagadà”.

Durante il gala sono state premiate 8 donne del Sud: Pina Amarelli (prima donna calabrese ad essere insignita del titolo di Cavaliere del Lavoro, famosa nel mondo come la tenace Lady Liquirizia), Licia Giaquinto (scrittrice campana che si batte per contrastare il degrado e lo stato di abbandono in cui versa il borgo storico di Aterrana, in provincia di Avellino), Angela Procida (nuotatrice paralimpica campana), Antonella Salvatore (molisana, giornalista Ansa e autrice del libro “L’Africa nel cuore”), Anna Maria Di Rienzo (abruzzese, CEO del Gruppo Dyloan che lavora per i grandi marchi della moda internazionale) e Fiorella Bafile (abruzzese, imprenditrice a capo di Tindora, brand aquilano di bio-cosmesi).

Ed è proprio Fiorella Bafile, ripensando alla sua storia recente, che racconta cosa vuol dire per lei essere donna e imprenditrice: “Dopo il terremoto del 2009 non volevo più che L’Aquila venisse associata solo al sisma. Così, qualche anno fa, ho cominciato a studiare un modo che facesse parlare de L’Aquila nel mondo e l’ho trovato creando un’azienda cosmetica biologica che ha come protagonista il prodotto simbolo del nostro territorio, lo Zafferano DOP. Essere donna e imprenditrice vuol dire esprimere una sensibilità particolare verso il proprio territorio. Nel mio caso, per esempio, con la mia azienda ho voluto attivare dei progetti dedicati ai giovani che avessero una doppia funzione: tramandare l’arte, la cultura e le antiche tradizioni dello zafferano (oggi conosciute e praticate solo da donne anziane) e impedire ai giovani di lasciare il nostro territorio investendo sulla loro formazione”.

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