La conta delle donne vittime di violenza non si ferma: sono 53 dall’inizio dell’anno quelle uccise, di cui 48 in amb ito familiare e 33 direttamente per mano del partner o dell’ex, su un totale di 130 morti per omicidio. Il numero aggiornato lo ha anticipato la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, sabato scorso a Siracusa, dove ha intitolato una scuola a Eligia Ardita e Giulia, vittime di femminicidio. Ed è tornata a invitare le donne a denunciare: le leggi a tutela delle donne ci sono, ma devono essere fatti ancora molti passi avanti.
“Nei primi mesi del 2021, ad oggi, sono 130 già i morti per omicidio di cui 53 donne, 48 in ambito familiare e 33 per mano di partner o ex partner” ha detto Lamorgese, aggiungendo: “Questa la dice lunga su quello che va cambiato e che dobbiamo assolutamente cambiare, è la società civile che deve cambiare. È l’approccio. Il considerare la donna alla pari, dare le stesse opportunità“. Lamorgese ha poi invitato le donne a non aver timore di denunciare: “Bisogna sempre denunciare, senza aver paura. Prima che sia tardi“, ha detto. Troppo spesso, si pensa ancora “di poter risolvere e portare avanti la relazione, ma è sbagliato. Bisogna rivolgersi alle forze di polizia, non bisogna avere timore delle conseguenze. Perché senza le denunce le conseguenze possono essere estreme“.
Per la ministra “la legge sul femminicidio è una legge importante – ha detto – soprattutto per il Codice Rosso che rappresenta, un elemento che è un simbolo per tutte le donne. Certo, al di là dei miglioramenti che potremmo fare, abbiamo anche un fondo di solidarietà per le vittime del femminicidio. Penso anche ai tanti orfani che rimangono: per loro ci sono delle risorse che vengono date come indennizzo alle famiglie affidatarie, e ai ragazzi fin quando non diventano adulti“.
Lamorgese a Siracusa ha intitolato il plesso di via Calatabiano dell’XI Istituto comprensivo “Archia” ad “Eligia Ardita e Giulia”, vittime di femminicidio. La scuola è proprio di fronte alla vecchia casa di Eligia, uccisa a 36 anni, incinta all’ottavo mese di Giulia, morta con lei. A ucciderla brutalmente in casa il 19 gennaio 2015 Christian Leonardi, condannato all’ergastolo in secondo grado.
Oltre ai genitori e alla sorella di Eligia, alla cerimonia erano presenti il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci e il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. “Dobbiamo operare anche in termini culturali, nelle scuole. Come quella che intitoliamo oggi a una donna incinta all’ottavo mese uccisa dal marito violento e mi fa piacere essere in una scuola che è un luogo dove crescono le nuove generazioni, per lanciare un segnale forte” ha detto la ministra. “Non bisogna mai accettare l’ultimo appuntamento” con un uomo con cui si è interrotta in relazione sentimentale, è stato poi il monito della ministra dell’Interno,
Ponendo l’accento sull’importanza della parità di genere, Lamorgese parlando della carriera delle donne nelle forze dell’ordine ha osservato: “A Siracusa ci sono tante donne ai vertici istituzionali, ma io non ho mai fatto differenza tra l’essere donna o uomo. Anche quando procedevo alle nomine dei prefetti o dei viceprefetti io non guardavo mai. Una volta mi hanno fatto notare che erano tutte donne e io dissi che valutavamo in base a merito. Occorre che si abbia il senso della parità di genere”.
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