Cura Italia, in arrivo anche le misure contro la violenza sulle donne

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Uno stanziamento di 3 milioni per sostenere le case rifugio e la garanzia che non si sospenda l’iter di allontanamento immediato dalla casa familiare per l’autore della violenza. Il pressing della commissione Femminicidio del Senato ha portato a questo duplice risultato contro la violenza fra le mura di casa nel periodo dell’emergenza coronavirus, nel corso dell’esame del decreto legge Cura Italia.

In un momento in cui le misure restrittive adottate per frenare il contagio da Coronavirus hanno reso ancora più urgente un intervento, la Commissione presieduta dalla senatrice del Pd Valeria Valente, partendo da un documento votato nei giorni scorsi all’unanimità, ha presentato alcuni emendamenti sottoscritti da tutti i gruppi parlamentari durante l’esame del decreto legge in commissione Bilancio. Le misure approvate sono state riprese nel maxi-emendamento al decreto che il Governo ha presentato e che è stato approvato dall’Aula e che dovrà ora ricevere il timbro della Camera.

La prima proposta (una delle pochissime approvate a Palazzo Madama che ha ottenuto delle risorse aggiuntive dato che il Governo ha messo in chiaro fin da subito che non c’era la disponibilità finanziaria per accogliere proposte onerose) prevede una spesa ulteriore di 3 milioni a favore delle case rifugio pubbliche e private su tutto il territorio nazionale “al fine di sostenere l’emersione del fenomeno della violenza domestica e di garantire un’adeguata protezione alle vittime”. Valente a riguardo, ricordando il numero antiviolenza e stalking, rdando il numero attivo anti ha sottolineato: “Ora che abbiamo rilanciato anche con la ministra Elena Bonetti il numero ‘1522’ non possiamo non farci trovare pronte”.

La seconda proposta approvata chiarisce che tra le udienze che non vengono sospese a causa dell’emergenza Coronavirus, rientrano anche quelle di convalida dell’ordine di allontanamento immediato dalla casa familiare. La senatrice spiega che si tratta di una misura che va nella direzione di rendere quella dell’allontanamento la “misura ordinaria in caso di maltrattamenti in famiglia”. Una strada, ricorda, che è già prevista dalle norme ma non sempre è di facile applicazione. Sempre in questa direzione, riferisce ancora Valente, la Commissione ha inviato delle lettere ai ministri competenti, al Csm, al Consiglio nazionale forense, alla Conferenza delle Regioni e ai vertici delle Forze dell’ordine per chiedere una “maggiore applicazione” di questa misura.

Un’altra novità approvata, infine, riguarda i minori e prevede, sempre nel periodo dell’emergenza, che le visite protette dei figli con i genitori vengano sostituite da collegamenti da remoto, presente anche un operatore specializzato.

C’è poi una proposta della Commissione, spiega ancora la senatrice, che auspicabilmente sarà introdotta in un prossimo provvedimento: si tratta di uno stanziamento di 5 milioni per aiutare le donne a costruire un percorso autonomo in modo da garantirsi una indipendenza economica.