Covid-19, le università italiane alla prova della didattica a distanza

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«Ne usciremo e riusciremo a ricreare una civiltà. Non eravamo pronti ad essere messi di fronte alle nostre debolezze».

Manzoni docet. Ne è convinto Sebastiano Valerio, ordinario di Letteratura Italiana all’università di Foggia, parlando della peste ne “I Promessi Sposi”, che spesso troviamo riproposta in questi giorni di contagio che rievocano gli stessi momenti di sconforto, di confusione, tra fake news e desiderio di tornare al più presto alla normalità. E’ vero più che mai che tutte le risposte si trovano in quel tesoro inestimabile che sono i libri.

In tutte le università italiane è tempo di lezioni, siamo a marzo, in pieno secondo semestre. Con l’emergenza Covid-19 e la chiusura fino al 3 aprile, le lezioni si svolgono a distanza da Nord a Sud. Ma se la didattica in modalità e-learning era già presente e avviata, in questo momento viene potenziata e implementata per nuove necessità, maggior numero di accessi, lauree in videoconferenza, ricevimenti via email o via skype, eventuali appelli telematici, tra software e orari di lezione da rispettare per provare a dare un senso di normalità.

«Si può lavorare bene con gli studenti – afferma Valerio – la didattica a distanza richiede preventivamente una diversa progettazione della lezione e dei materiali da consegnare. All’università di Foggia si lavora per potenziare la piattaforma di e-learning già esistente e garantire un maggior numero di accessi contemporanei. Per fortuna, in questo momento storico siamo in un isolamento che non è un isolamento, grazie ai tanto vituperati social network e a Internet».

auditorium-chairs-classroom-college-356065«Le lezioni a distanza devono essere ben organizzate per sopperire alla mancanza della presenza fisica e dell’interazione con gli studenti – commenta David Burigana, professore associato di Storia delle relazioni internazionali dell’università di Padovaoccorrono domande mirate e pause. Occorre l’impegno del docente ma anche dello studente in questa fase. Certamente una lezione virtuale non può durare tanto quanto una fatta in presenza, infatti sto caricando sulla piattaforma Moodle (che consente l’interscambio di materiali multimediali) blocchi di lezioni da 15 minuti, per arrivare ad una lezione completa che duri 45 minuti».

Da Nord a Sud gli atenei sono preparati a questa sfida e questo momento sarà una prova sul campo utile per gli sviluppi futuri. L’università per Stranieri di Siena ha attivato un canale Youtube dove si tengono lezioni di letteratura e storia, lingue straniere,  storia dell’arte e linguistica, semiotica e traduzione. Sono a porte chiuse, ma grazie allo streaming saranno visibili a tutti coloro che hanno un computer e una connessione. Gli studenti possono seguire lezioni audio e video, scaricare materiali didattici e interagire con i docenti sulla piattaforma di e-learning già in uso nell’Ateneo.

Alcuni insegnamenti vengono svolti con lezioni in tempo reale grazie alle classi virtuali della piattaforma Adobe Connect, mentre gli studenti stranieri hanno già cominciato giovedì scorso a seguire on-line le lezioni di lingua italiana. A distanza si svolgono anche i ricevimenti degli studenti. Le lauree magistrali – programmate per il prossimo 19 marzo – avverranno in streaming per chi fosse lontano da Siena o in sede, a distanza di sicurezza, con una commissione che avrà relatori presenti in sede e altri collegati in streaming. Chi vorrà potrà scegliere di discutere la tesi alla sessione successiva (giugno/luglio) senza pagare ulteriori tasse.

Alla Federico II di Napoli piano di intervento straordinario per lo sviluppo in tempi rapidi di corsi di insegnamento in e-learning sulla propria piattaforma Federica.eu, appena rinnovata. Il progetto Federica Go! nasce per supportare i docenti della Federico II, ma anche degli altri atenei italiani allo scopo di garantire la continuità didattica ad accesso libero. Federica Web Learning è un’eccellenza mondiale nella formazione senza limiti: prima single-university platform europea, è nella top 10 mondiale per produzione di Massive Open Online Courses (MOOC), che hanno raggiunto, in pochi anni, oltre cento milioni di learner sui principali aggregatori globali di formazione, offrendo una risposta didattica innovativa ai bisogni formativi delle generazioni digitali.

photo-of-orange-book-beside-laptop-3747455Tutti i corsi di Federica sono accessibili gratuitamente da tutti gli studenti universitari italiani e dai docenti che vogliano adoperarli per supportare o integrare i propri insegnamenti. «Federica Web Learning è stata in grado di riconvertire tutte le professionalità del team sulla produzione di corsi, in risposta alla marcata richiesta di produzione dei vari dipartimenti dell’Ateneo – sottolinea Mauro Calise, Fondatore di Federica Web Learningi numeri più significativi li stiamo rilevando dai dipartimenti di Giurisprudenza, Medicina ed Economia, oltre alle richieste di integrazione di contenuti già molto ben rappresentati su Federica.eu, come il dipartimento di Ingegneria, che può contare già sulla disponibilità di tutti i corsi del biennio e due corsi di laurea completi».

L’emergenza del coronavirus non sta cambiando solo le nostre abitudini, come era facilmente prevedibile. «Non siamo solo noi italiani ad avere modificato modus operandi – racconta Marco Torsello dell’Università di Verona  – i miei corsi sono cambiati sia per gli studenti dell’Università di Verona, sia a Parigi alla Law School di NYU, dove insegno come Global Professor of Law,  al Law-abroad Program in Paris un corso di European Business Law. A causa dell’emergenza, sono state spostate online anche le lezioni destinate al gruppo selezionato di studenti americani ai quali è data l’opportunità di trascorrere un semestre all’estero».

Dallo scorso 2 marzo tutte le lezioni dei 4 corsi di laurea della Humanitas University sono in live streaming. Si tratta di un ateneo dedicato alle Life Sciences strettamente integrato con l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano), ospedale e centro di ricerca. Nella prima settimana oltre 1000 studenti si sono collegati e hanno seguito le lezioni. Di questi, il 20% si connette dall’estero, mentre chi per motivi di fuso orario (ad esempio USA o India) non riesce a seguire le lezioni in streaming, la trovano caricata come video on demand. Per interagire con il docente è possibile utilizzare la chat disponile all’interno della pagina del corso presente sulla piattaforma dedicata agli studenti. Inoltre, per limitare gli spostamenti, il 95% dei professori si collega per tenere lezione dalle abitazioni o dai propri studi. Lunedì inoltre si è completato il Dottorato di Ricerca di 13 dottorandi in Molecular and Experimental Medicine e la cerimonia di discussione tesi e proclamazione è avvenuta online, via conference call.

man-in-red-plaid-shirt-wearing-eyeglasses-using-laptop-3853871«Premesso che dalle periferie nasce l’innovazione, l’Ateneo di Udine da tempo coltiva le strategie dell’innovazione didattica, incluse quelle collegate agli strumenti digitali – commenta Marina Brollo, ordinario di Diritto del lavoro dell’università degli studi di Udinein questo contesto scientifico, in un territorio abituato a trasformare le tragedie in opportunità (vedi Terremoto del Friuli), l’Ateneo si è attrezzato con due piattaforme alternative (Teams e Moodle) per garantire, a partire da lunedì 9 marzo 2020, la graduale ripresa dell’attività didattica a distanza dei nostri insegnamenti. Le lezioni sono in modalità sincrona (cioè in diretta nelle ore di lezione) e in parte asincrona (cioè registrati), segnalo che ci risulta che questi ultimi agevolino la frequenza degli studenti lavoratori. Il ricevimento degli studenti procede regolarmente con modalità a distanza (via skype o via mail). Ci stiamo attrezzando per le prossime sedute di laurea (ad aprile) e appelli di esami per svolgerli a distanza, con l’utilizzo di strumenti di connessione audio-video. Provo a dare qualche dato che rende l’idea: gli insegnamenti riattivati sono passati da 53 all’inizio della settimana ai quasi 500 corsi previsti per il fine settimana; oggi (11 marzo) partecipano ai 320 corsi attivati oltre 10.000 studenti».

Coursera, la più grande piattaforma di formazione online al mondo, ha annunciato che sta rendendo disponibile gratuitamente il proprio catalogo di corsi per le università e gli studenti in Italia e di tutte le zone del mondo interessate dalla diffusione del coronavirus. Con il fine di aiutare gli studenti nel proseguimento del proprio percorso formativo nel modo più agevole possibile, Coursera amplierà la sua offerta Coursera for Campus per fornire alle università l’accesso gratuito a 3.800 corsi di alta qualità e 400 specializzazioni forniti importanti università e aziende.

Coursera renderà più semplice per le università italiane offrire agli studenti senza interruzioni corsi online dalle migliori università e partner di settore. Come esempio del funzionamento del servizio, la Duke Kunshan University sta già collaborando con Coursera per offrire contenuti sulla piattaforma Coursera ai propri studenti durante questo momento difficile. Gli istituti avranno accesso al catalogo fino al 31 luglio 2020, dopodiché prevediamo di fornire estensioni mensili, a seconda delle valutazioni dei rischi prevalenti. Gli studenti che si iscrivono entro il 31 luglio continueranno ad avere accesso fino al 30 settembre 2020.

woman-in-black-tank-top-sitting-on-blue-sofa-chair-3861961Anche i professionisti del mondo digital di fronte all’emergenza Coronavirus si sono attivati in questo senso. È il caso di Luca La Mesa, esperto in marketing e comunicazione digitale e docente della LUISS Summer School, che ha deciso di dare accesso gratuito alle sue più recenti lezioni sul Social Media Marketing. «In questo periodo in cui è fondamentale restare a casa per contenere il contagio abbiamo tutti più tempo libero e chi vorrà dedicarlo alla formazione potrà avere accesso gratuito alle mie più recenti lezioni. Sia che si tratti di uno studente sia di un’azienda che vuole comprendere meglio come sta cambiando il mondo digitale e come riuscire a presidiare, ora più che mai, il mercato e il dialogo con i consumatori. Non fermate i vostri social, anzi: comunicate la vostra solidarietà e il vostro rinnovato impegno. Sono già migliaia le adesioni e i messaggi dalle zone più in difficoltà».

«Webinar, e-learning e video conference sono strumenti che utilizziamo da tempo, estremamente utili per la formazione a distanza, soprattutto in questa fase di emergenza eppure molte aziende si dimostrano ancora altamente imprecate nel trasformare in digitale la quotidianità – spiega Mario Alberto Catarozzo, coach e formatore di MyPlace  – noi consigliamo a tutti di non sospendere le attività e anzi di alimentarle con questi canali. Abbiamo tutti bisogno di cercare di mantenere il maggiore livello di normalità possibile a fronte di questa grave e seria emergenza».