Master, a Udine si studia per includere le diversità

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Ce ne accorgiamo ogni giorno, le disuguaglianze aumentano e con esse il rischio di esclusione fondato su stereotipi e pregiudizi. Non solo di genere, ma anche tra generazioni, dove balza all’occhio il divario digitale, con i costi connessi, che indeboliscono l’economia, la società e la democrazia. Non è un problema nuovo, ma ora si sta irrobustendo, sotto la spinta della grande crisi (economica, sociale e anche culturale) e dell’accelerazione tecnologica. E allora che fare?

È necessario cambiare completamente punto di vista. Le diversità non possono essere negate né appiattite ma, al contrario, debbono diventare valore in cui un’impresa o un’istituzione devono investire. Semplicemente, la diversità – in natura e nella società – è ricchezza!

E’ questa la sfida che il nuovo Master MIND rivolge sia al mondo imprenditoriale sia alle pubbliche amministrazioni, per due ragioni: in un’ottica europea, l’inclusione delle diversità è un obiettivo per tutti gli ambienti, specialmente di lavoro; in un’ottica culturale, l’impresa agisce una responsabilità sociale ineludibile. A conti fatti, la sfida di una società complessa è di formare “agenti del cambiamento” a 360° in grado di abilitare trasformazioni innovative e sostenibili.

La sfida parte allora dalla giovane Università di Udine, nata sulle macerie del terremoto del Friuli del 1976, e che, specie negli ultimi tempi, si è distinta nel campo di law and technologies (con la prima laurea magistrale in Diritto per l’Innovazione) e per la scelta di un approccio olistico ai saperi, che coinvolge trasversalmente diritto, organizzazione, ingegneria ma anche comunicazione, psicologia e sociologia.

L’effetto è di una proposta di alta formazione mirata sulle differenze, che si concretizza in un master, di primo livello, aperto a laureati vecchi e nuovi di ogni classe di studi, nell’ottica dell’inclusione delle diversità. Il corso, il primo con il marchio “universitario”, è a carattere multidisciplinare e sin dal suo acronimo promette bene. Infatti il master si chiama MIND ed evoca l’attenzione che occorre prestare ai particolari per superare i pregiudizi e creare benessere per le persone, sostenibilità sociale e progresso economico. In pratica, giocando con le parole, “mastermind” indica l’intenzione di attivare un corso per stimolare l’intelligenza e la creatività, per cambiare il punto di vista, se non lo stesso pensiero.

Il master intende attivare le seguenti competenze e capacità: riconoscere e analizzare, e quindi saper prevenire, le dinamiche di esclusione; conoscere e saper applicare le regole giuridiche e le buone prassi di contrasto alle discriminazioni dentro e fuori l’ambiente di lavoro (non solo dei lavoratori, ma pure dei consumatori o degli utenti); saper valorizzare la diversità di sguardo e di pensiero che permette di abilitare le innovazioni digitali e sociali; conoscere e saper gestire i meccanismi della comunicazione commerciale e sociale in modo rispettoso e inclusivo.

Tali capacità saranno coltivate con un approccio a tutto tondo al tema della diversità e dell’inclusione, allo scopo di realizzare politiche e strategie più efficienti ed efficaci anche per la competitività e la crescita. I contenuti saranno arricchiti con l’approccio esperienziale, vuoi con qualificati testimonial nell’ambito di eventi (sotto l’insegna, anche qui giocando con le parole, di “Open Your Mind”), vuoi con attività di project work.


Il master è strutturato con un orario “concentrato” in 12 fine settimana (dal venerdì pomeriggio alla domenica) e una sequenza “diluita” su 18 mesi (da novembre 2019 a giugno 2021). Per ulteriori informazioni rinvio al link o alla mia mail marina.brollo@uniud.it.

Per iscriversi alla prima edizione c’è tempo fino al 21 ottobre 2019.