Ecco perché se sei ambiziosa sul lavoro fatichi a trovare un partner

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Amore e carriera sembrano essere obiettivi allineati per gli uomini, ma conflittuali per le giovani donne. Le studentesse che sono ancora single nella fase conclusiva del loro percorso formativo devono scegliere: se si comportano in modo da incrementare le loro opportunità di carriera, segnalando al mercato del lavoro la propria determinazione e ambizione professionale, avranno meno successo nella ricerca di un partner, e viceversa.

Ce lo insegna una ricerca pubblicata sull’American Economic Review (‘Acting Wife’: Marriage Market Incentives and Labor Market Investments, 2017)  che analizza le decisioni degli studenti del Master of Business Administration della Harvard Business School al termine del loro percorso formativo. I laureandi e le laureande devono compiere scelte importanti sia per quanto concerne la ricerca di un partner stabile dal punto di vista sentimentale sia per quanto riguarda la ricerca di un lavoro e l’avvio di una carriera professionale.

La differenza di genere sta nel fatto che per gli uomini gli obiettivi che rappresentano il successo nel percorso professionale e quelli perseguiti nel rapporto sentimentale sono coincidenti o allineati; le donne invece devono valutare attentamente i pro e i contro di ogni decisione, perché per loro i due obiettivi sono disgiunti o in conflitto. Per avere successo nel percorso professionale le giovani donne dovrebbero segnalare di possedere le caratteristiche personali apprezzate dal mercato del lavoro come l’ambizione, l’assertività e la motivazione alla carriera, ma per non ridurre la loro capacità di attrazione nei confronti di un potenziale partner sentimentale dovrebbero invece nascondere queste informazioni o sminuirne la rilevanza.

In una ricerca pubblicata nel 2006 sul Quarterly Journal of Economics, Raymond Fisman et al. documentano il fatto che gli uomini evitano di scegliere come partner le donne che possiedono caratteristiche personali associate al successo professionale maggiori di quelle che loro stessi possiedono; in particolare, nella ricerca del partner per una relazione sentimentale durevole gli uomini non sono attratti da donne che siano più ambiziose di loro.

Questa differenza nei criteri di selezione del coniuge riflette le preferenze di uomini e donne per individui ritenuti adatti in base agli stereotipi sociali sui ruoli di genere (Alice Eagly 2012). Ad esempio, le donne eviteranno di scegliere come partner uomini che le superano nelle caratteristiche che sono considerate “femminili” come la bellezza, e gli uomini eviteranno di scegliere come partner donne che li superano nelle caratteristiche che sono considerate “maschili” come l’ambizione (Alice Eagly e Wendy Wood 1999). Una ricerca psicologica recentemente condotta in 33 Paesi conferma che queste preferenze sono tutt’oggi molto diffuse anche in contesti culturali in cui i ruoli di genere sono più egualitari, come la Svezia e la Norvegia.

L’esperimento dell’Harvard Business School

Leonardo Bursztyn, Thomas Fujiwara e Amanda Pallais (2017) analizzano il comportamento degli studenti della Harvard Business School nel periodo che conclude il loro percorso formativo. Questa fase del ciclo di vita rappresenta il contesto ideale per studiare le differenze di genere nel rapporto tra carriera professionale e relazione sentimentale, perché la formazione di molte coppie avviene proprio durante gli studi universitari[1].

close-up-eyes-facial-expression-1844272La ricerca prende avvio dai risultati di Raymond Fisman et al. (2006) che mostrano come i giovani laureandi di genere maschile tendano ad evitare le partner che manifestano di possedere un carattere assertivo e spiccate ambizioni professionali, e dimostra che le giovani laureande single, a differenza di quelle in coppia, si conformano alle preferenze maschili (e alla norma sociale che le condiziona) attenuando la segnalazione della loro genuina ambizione professionale, pur consapevoli del fatto che, così facendo, possono risultare meno attraenti per il mercato del lavoro.

Il conflitto tra amore e carriera emerge in modo evidente nei risultati: quasi tre quarti (73%) delle donne single ha dichiarato di aver evitato azioni che avrebbero giovato alla loro carriera per non sembrare troppo ambiziose agli occhi di un potenziale partner sentimentale; in particolare, il 64% delle donne single ha dichiarato di aver evitato di chiedere un aumento di retribuzione per quel motivo, rispetto al 39% delle donne sposate o impegnate in una relazione seria, e al 27% degli uomini.

La metodologia

Nel corso del Master of Business Administration è stato chiesto agli studenti di compilare un questionario sulle loro aspettative professionali che comprendeva domande sui compensi desiderati e sulla disponibilità al lavoro straordinario e ai viaggi di lavoro. La rilevazione chiedeva inoltre agli intervistati di esprimere una valutazione delle proprie capacità di leadership e ambizioni di carriera.

Gli studenti non sapevano di partecipare ad un esperimento scientifico, e ritenevano che le informazioni da loro fornite sarebbero servite per agevolare gli abbinamenti agli stage che concludevano il master. Gli intervistati ritenevano, ad esempio, che se avessero dichiarato di non essere disposti a viaggiare non avrebbero ricevuto proposte di stage in aziende di consulenza, e se avessero indicato di non voler fare straordinari non avrebbero ricevuto proposte di stage nelle banche di investimento.

Il questionario è stato somministrato in due versioni, apparentemente indistinguibili ma sostanzialmente diverse: in una versione (versione pubblica) gli studenti erano informati del fatto che le loro risposte sarebbero state commentate in classe, mentre in una seconda versione (versione anonima) si diceva che sarebbero state discusse in aula le risposte anonimizzate.

I risultati

L’analisi dei questionari ha dimostrato che l’osservabilità delle risposte da parte dei compagni di classe ha lasciato invariate sia le dichiarazioni delle donne in coppia sia quelle degli uomini single o in coppia, ma ha comportato una drastica modifica delle dichiarazioni delle donne single.

Quando pensavano di dare risposte che sarebbero rimaste anonime, le donne single non hanno prodotto risultati sostanzialmente diversi da quelli degli altri gruppi intervistati; ma quando erano consapevoli del fatto che i loro compagni di classe avrebbero potuto osservare le loro dichiarazioni, le single hanno dato risposte molto diverse da quelle che avevano indicato nella versione anonima del questionario.

beautiful-blur-brunette-2602085Per non perdere sex appeal nei confronti di un potenziale partner, le single hanno ridotto la retribuzione richiesta di ben 18.000 dollari all’anno, e hanno riportato una disponibilità a fare straordinari e viaggi di lavoro molto minore. Ma, soprattutto, hanno dichiarato un livello di ambizione professionale e di predisposizione alla leadership significativamente più basso di quello riportato nella versione anonima del questionario. Per contro, né le donne in coppia né gli uomini (single o in coppia) hanno cambiato le loro risposte quando ritenevano che i compagni di classe potessero osservarle[2].

In una seconda fase dell’esperimento, alle studentesse single è stata data un’ulteriore informazione: ad alcune di loro è stato detto (indirettamente) che la discussione del questionario si sarebbe svolta in un piccolo gruppo formato da uomini single, cioè da potenziali partner sentimentali, mentre ad altre è stato detto che la discussione di sarebbe svolta in un gruppo formato da uomini in coppia o da sole donne. Anche in questo caso le differenze nelle risposte sono state molto evidenti.

Quando il gruppo era costituito da sole donne, il 68% delle single ha dichiarato di preferire un lavoro con uno stipendio più elevato, anche a costo di lavorare più ore, rispetto ad un lavoro con uno stipendio inferiore che richiedeva un minor impegno di tempo; quando però la discussione avveniva alla presenza di colleghi maschi single, solo il 42% delle studentesse single ha espresso la preferenza per la prima opzione. Allo stesso modo, nei gruppi di sole donne, il 79% delle single ha dichiarato di preferire un lavoro con una carriera più rapida e sicura, ma che richiedesse di viaggiare molto, rispetto ad un lavoro simile con una carriera più lenta e meno sicura, ma senza viaggi. Quando però le single erano collocate in gruppi con colleghi maschi single, la probabilità di scegliere la prima opzione è piombata al 37%.

L’ordine di grandezza di questi risultati è ancora più sorprendente se si considera il fatto che le studentesse della Harvard Business School rappresentano una minoranza selezionata, una élite culturale che si potrebbe ritenere abbastanza libera dai condizionamenti degli stereotipi di genere, e che presumibilmente attribuisce un valore maggiore al successo professionale rispetto alla popolazione femminile in generale. Ciononostante, i dati dimostrano che il conflitto tra ambizioni di carriera e ricerca del partner sembra essere ancora ben radicato.


[1]  – Nel 2015, il 31% delle donne sposate e il 16% degli uomini sposati, tra i laureati di età 25-30 della Harvard Business School, erano sposati con alunni della stessa istituzione.

[2] – Il questionario conteneva anche una domanda di controllo che chiedeva agli intervistati di fornire una valutazione delle proprie capacità di scrittura, caratteristica apprezzata dal mercato del lavoro ma indifferente rispetto alla ricerca di un partner (non aumenta né riduce il sex appeal di chi la possiede). Come ci si aspettava, in questo caso tutti e quattro i gruppi intervistati (donne single, donne in coppia, uomini single e uomini in coppia) hanno prodotto risultati simili in entrambe le versioni (pubblica e anonima) del questionario.