La città vista dai migranti, a Roma le passeggiate sonore delle Guide Invisibili

guide-invisibili

Visitare la zona della stazione Termini o l’area intorno a piazza Vittorio a Roma guidati in cuffia dalla voce di Bakary (Mali) o di Samuel (Congo). E girare per le strade del quartiere incuriositi e spiazzati da un altro punto di osservazione su mercati, negozi e luoghi di ritrovo. E’ l’obiettivo di Guide Invisibili, un progetto che punta a questo cambio di prospettiva attraverso quattro passeggiate sonore (Termini, piazza Vittorio, Trastevere e piazza di Spagna), che raccontano altrettanti quartieri della città, realizzate da un gruppo di giovani migranti (soprattutto richiedenti asilo) ospiti nei centri di accoglienza della Capitale.
 
L’idea di realizzare le audio guide di Guide Invisibili nasce nell’ottobre del 2016 all’interno del laboratorio di autonarrazione sonora curato dall’associazione Laboratorio 53 con un gruppo di 14 giovani migranti provenienti da Pakistan, Costa d’Avorio, Senegal, Gambia, Mali, RD Congo e Kurdistan. L’obiettivo è quello di “valorizzare l’unicità dello sguardo migrante sulla città di Roma” con la creazione di guide audio capaci di portare l’ascoltatore-esploratore in giro per la Capitale attraverso i racconti dei partecipanti ai laboratori.

Questo slideshow richiede JavaScript.


 
Nel 2016/2017 sono realizzate le passeggiate sonore di piazza Vittorio e piazza di Spagna. Nel 2017-2018 quelle di Termini e Trastevere. “Stiamo concludendo il terzo laboratorio, con nuove passeggiate” racconta Marco Stefanelli, curatore del progetto, che spiega: “in una prima fase ci focalizziamo sulla conoscenza del gruppo, sulla identificazione dei quartieri da raccontare e sulla registrazione dei suoni.  La seconda fase è di scrittura delle storie da parte dei migranti. Mentre la terza è dedicata alla registrazione e al montaggio”. L’obiettivo è di raggiungere un pubblico vasto. “Finora hanno partecipato alle guide circa 2.500 persone, di cui il 10-15% studenti – continua Stefanelli – ma alle nostre passeggiate partecipano insegnanti, turisti,
scout e a volte anche poliziotti. Del resto vogliamo sensibilizzare anche persone distanti dal nostro mondo”.
Le Guide Invisibili sono narrazioni interattive dello spazio urbano nelle quali l’ascoltatore è invitato a seguire, in cuffia, le indicazioni stradali che lo orienteranno in una passeggiata in cui ad accompagnarlo sono le storie e le voci di giovani maliani, pakistani, senegalesi, siriani, che si intrecciano agli aneddoti sui quartieri e alle interviste con i loro abitanti.

A coppie o a piccoli gruppi i partecipanti si connettono con i loro smartphone alla pagina web della passeggiata sonora e, premendo play, iniziano a camminare, seguendo le indicazioni, tra i vicoli e le piazze dell’Esquilino e Trastevere, Piazza di Spagna e Termini, mentre in cuffia le voci dei giovani autori dei testi delle passeggiate si intrecciano nella narrazione.

Laboratorio 53 è un’associazione Onlus, nata nel 2008, la cui mission è quella di accogliere, tutelare e prendersi cura dei richiedenti asilo e rifugiati, con particolare attenzione a coloro che sono state vittime di tortura, accompagnandoli nel loro percorso di inserimento sociale, promuovendone l’autonomia e valorizzando le loro risorse personali. L’associazione, nata come costola di Medici contro la Tortura, oltre a offrire servizi di assistenza, lavora infatti sulla relazione e sulla creazione di rapporti sociali. Le attività (dal supporto legale sociale e psicologico, al gruppo di mutuo auto aiuto, alle Guide Invisibili, al teatro dell’oppresso, alle cene e al catering internazionale del Makì) sono finanziate dal Fondo delle Nazioni Unite per le vittime di tortura e dall’8 per mille della Chiesa Valdese. Il progetto “Guide invisibili” invece ha un suo finanziamento ad hoc (in scadenza) da parte della Fondazione Alta Mane Italia.