Monteverde, lettera del condominio alla tutrice: “Noi proteggiamo la bimba, e lei?”

C’è una nuova forte presa di posizione dei circa settanta condomini del quartiere romano di Monteverde sul caso della piccola Stella (nome di fantasia), che un’ordinanza della prima sezione civile del tribunale di Roma prescrive di collocare in casa famiglia, sottraendola alla mamma, considerata dalla perizia di Ctu “ostativa” agli incontri con il padre, rinviato a giudizio per  lesioni aggravate nei confronti della donna. Il 18 luglio il collegio, presieduto dalla giudice Marta Ienzi dovrà esprimersi sull’uso della forza pubblica per «rimuovere gli ostacoli» al prelievo, come chiesto dalla tutrice, l’avvocata Violetta Dosi.

«Noi gente pericolosa? Siamo persone normali che vedono Stella tutti i giorni»

Con una accorata lettera-appello a Dosi intolata “Il Condominio non ne può più!”, dopo quelle già inviate alla premier Giorgia Meloni e al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, i condomini stavolta scelgono di rivolgersi proprio alla tutrice. «Ci ha descritto come gente pericolosa – si legge – che crea disordini, attaccando anche la madre e questa comunità civile che si è permessa di prendere le parti della stessa. Siamo un  condominio di persone normali, professionisti, pensionati, non certo un branco di soggetti pericolosi, siamo le persone che vedono tutti i giorni Stella, cara tutrice, non come lei che l’ha incontrata tre-quattro volte in cinque anni e ha deciso per lei».

«Lei non ha mai tenuto conto delle denunce penali e di quello che Stella ha vissuto»

«Vogliamo far presente – continua la missiva – che anche tra di noi ci sono avvocati e psicologi in grado di valutare e vedere che il vero interesse della bimba non è stato attentamente considerato, lei non ha mai tenuto conto delle denunce penali e di quello che Stella ha visto e vissuto. Dispiace poi che lei stia considerando esclusivamente le dichiarazioni di un padre che è stato aggressivo, aggressività che lei derubrica a semplice conflitto senza soffermarsi prudentemente a considerare i racconti che la bambina ha reso a molte persone, medici compresi. Lei non dovrebbe essere la tutrice di Stella? Ha parlato con Stella di tutto ciò? O ha solo letto il parere di una psicologa e ascoltato il padre che in ogni caso è stato rinviato a giudizio?». Il riferimento è alla consulenza e alle due integrazioni, tutte firmate dalla psicologa Marilena Mazzolini. «Certo, la soluzione più facile è credere che la madre ha condizionato la bambina, e che noi condomini siamo di parte, manipolati o addirittura pagati dalla madre. Ma se lei in cinque anni ha ascoltato la bambina solo 4-5 volte, noi la viviamo e vediamo ogni giorno e siamo testimoni di molti fatti. Perché non ha ascoltato la bimba che ripete di essere stata schiaffeggiata, perché non ha considerato il disegno terrificante che ha fatto? Se gli avesse dato peso forse si sarebbe compiaciuta di una comunità che si stringe solidalmente a protezione di una piccola».

La domanda chiave: «Perché insistere con uno strappo così lacerante?»

Ciò che i condomini chiedono è chiaro: «Invece di portare via Stella, perché non si assumono misure per aiutare, se mai fosse possibile, il padre che ha bisogno di imparare a fare il padre? Invece di insistere con uno strappo così lacerante, non si potevano trovare alternative più adatte a una bimba così piccola legatissima alla sua mamma, che riteniamo comunque assolutamente funzionale, accudente ed amorevole? Lei sa bene che Stella ha familiari cui vuole molto bene, per esempio! Avete costretto una madre a farsi da parte, a collaborare tanto da costringere sua figlia ad andare a casa di un uomo che ha problemi, ma nemmeno questo vi è bastato».

«Il bene di Stella è restare a casa sua, non è una cavia»

Dalla lettera emerge lo sgomento per una soluzione così radicale come il collocamento in casa famiglia, ma anche per le modalità con cui è stato recentemente riproposto. «Magari chissà – scrivono i condomini – noi non siamo intelligenti quanto lei. Lei avrà sicuramente saputo che il padre fa le poste di fronte alla casa della madre, costretta a tenere le serrande abbassate per tutelare la propria intimità, ma quando lui corre a riferirglielo accusa la mamma di essere fuggita, senza accertarsi della reale situazione prima di dire cose non vere in un momento così delicato. Ma d’altra parte a lei la mamma di Stella non piace, questo si è capito: nel suo ruolo non dovrebbe essere “super partes” e perseguire unicamente il bene della bambina? Il bene di Stella è restare a casa sua e non essere costretta con la forza a lasciare tutto per andare in casa famiglia fra persone sconosciute, lontana dalla madre, dalla sua comunità, dai suoi affetti, né può essere una soluzione quello che si è detto in tribunale “si può sempre fare una prova e mandare la bambina quattro giorni, una settimana in casa famiglia e, se poi sta male i giudici la riportano a casa”. A parte il fatto che storie così non si sono mai sentite e di solito i bambini restano anni in quei posti pur avendo madri amorevoli, posti per i quali un bambino vale 2000-3000 euro al mese. E poi scusate se gridiamo che Stella NON È UNA CAVIA».

«Perché davanti a una denuncia di violenza la responsablità genitoriale viene sospesa a entrambi?»

«Da cittadini poi – prosegue la lettera – riteniamo inaccettabile il corollario genitore violento sospensione/revoca della responsabilità genitoriale ad entrambi… ma che follia è!». Anche qui ci si riferisce al quadro generale: se il padre è indagato per maltrattamenti nei confronti della bambina e della madre e rinviato a giudizio per lesioni aggravate nei confronti della madre, la mamma è a sua volta rinviata a giudizio per omesso adempimento di un provvedimento giudiziario: la bambina si rifiutava di incontrare il padre, che ha denunciato la madre. «Non le viene in mente, tutrice, che questa madre, sanissima, amorevole ed educata stia lottando a denti stretti per tutelare la figlia e farla vivere bene? Il Condominio di Monteverde chiede che Stella non sia forzata a fare nulla né traumatizzata (non siamo noi a traumatizzarla come lei ha fatto intendere, con noi gioca, ci abbraccia, ci regala i disegni, Lei invece la spaventa e la traumatizza come quando è venuta con quattro persone e poi con 15 persone per portarla via contro la sua volontà)».

«Siamo testimoni di molte cose, lei sceglie di non ascoltare una intera comunità»

«Lo ripetiamo, siamo una comunità semplice di persone rispettabili, professori, casalinghe, pensionati, medici, professionisti, tra noi ci sono anche avvocati e psicologi, non possiamo essere tutti matti, che dice? E non è vero che abbiamo creato disordini, da cittadini, abbiamo chiesto perché voleva portare via una bambina piccola che abbiamo visto crescere ed essere accudita ed amata dalla mamma e siamo testimoni anche altre cose. Ma lei, avvocato-tutrice, sceglie di non ascoltare una madre, di non ascoltare una bambina, di non ascoltare una intera comunità, di non leggere pareri medici sulle sindromi gravi che affliggono Stella quindi qualche dubbio ci viene! Perché ha chiesto di fare intrusione con abbattimento ostacoli a mezzo della forza pubblica contro un minore?!!».

«Non ci sembra stia curando gli interessi della piccola»

« Umanamente ma anche per legge – conclude la missiva indirizzata a Violetta Dosi – non ci sembra stia curando gli interessi della piccola né della madre né della comunità che tutta inorridisce di fronte a questo e al soggiorno ad una piccola di cinque anni in una casa famiglia dicendole che si sta bene e si va sui pattini e in bicicletta: Stella va in bicicletta qua nel cortile di casa sua, sorride, si diverte ed è serena. Questa comunità, il Condominio di Monteverde, è veramente e profondamente indignata e preoccupata e chiede una profonda riflessione prima che sia troppo tardi. Non fateci perdere ogni fiducia nella giustizia: Stella non ha colpe, lasciatela continuare a vivere nella sua casa e tra i suoi affetti. Tra i suoi affetti ci siamo e ci saremo sempre anche noi tutti». Firmato: «I Condomini di Monteverde».

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  • Rosaria |

    Non si gioca con la vita dei bambini e tanto meno delle madri. Adesso Basta!! Il male che fate torna sempre ricordatevene !!!

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