Kili4kids: le donne Lions scalano le dieci vette più alte del mondo per costruire scuole

Inna Flaga

Una ragazza russa e un’altra ucraina parlano insieme dentro a una tenda e hanno una meta in comune, raggiungere il monte Kenya. È un’immagine che Inna Flaga non dimentica, perché non richiama la guerra, ma la pace.
La seconda montagna più alta dell’Africa è una delle dieci che la socia del Lions Club Lomellina Parco del Ticino ha scalato insieme ad altre donne di Paesi diversi, anche in conflitto  a causa delle tensioni internazionali, con l’intento di costruire dieci scuole nei luoghi più poveri del mondo.
Inna ha creato il progetto “Kili4Kids”, dove la sfida è fisica, umana, sociale e culturale: le montagne diventano simboli di speranza e cambiamento. Un milione di dollari in dieci anni da raccogliere con il coinvolgimento della rete internazionale dei Lions, una donna in rappresentanza di ogni nazione a formare un team di scalatrici coraggiose.

La vetta più alta dell’Africa

«Tanti anni fa il Lions Clubs International ha nominato la prima presidente mondiale, Gudrun Yngvadottir – racconta Inna Flaga ad Alley Oop -, un’islandese che ha ricoperto la carica nel 2018 -2019. Prima di lei, il ruolo era stato assunto esclusivamente da uomini, per oltre un secolo: non è facile arrivare così in alto, affrontare una sfida che ho associato all’idea di scalare una montagna. Da questo accostamento è nato il progetto che è partito in Tanzania, dove il team Kili4Kids, composto da 9 donne provenienti da diversi Paesi, ha raggiunto la vetta più alta dell’Africa, il Monte Kilimanjaro. Un viaggio incredibile, ma alla fine sono arrivate sulla cima Uhuru, a 5.895 metri».
Durante gli anni difficili del Covid, sono stati raccolti 104.000 dollari e nel 2023 è stata costruita la prima scuola elementare alla periferia di Nairobi, in una delle aree più povere, inaugurata dal presidente internazionale dei Lions, Brian Sheehan.

Il traguardo del Monte Kenya

Nello stesso anno il traguardo successivo con la vetta del Monte Kenya ha permesso di raccogliere fondi per costruire una nuova ala del convitto presso la scuola Mwereni per 85 bambini albini e ipovedenti, realizzata su un terreno donato dal governo a Moshi in Tanzania. L’edificio sarà inaugurato nel settembre di quest’anno.

Era agosto 2023, 17 donne di Paesi diversi hanno preso i loro zaini e sono partite per Nairobi. Hanno partecipato alla seconda spedizione benefica, affrontando l’ascesa della seconda montagna più alta dell’Africa. La sfida del gruppo, accompagnato da guide e portatori locali, è durata 5 giorni. L’ostacolo più grande è stata l’altitudine, ma il team ha raggiunto la vetta Lenana, a 4.985 metri.
L’obiettivo era raccogliere 100.000 dollari per costruire ed è stato superato di 20.000 dollari.

La spedizione al campo base dell’Everest

In aprile il team è stato impegnato della terza spedizione, in Nepal con il raggiungimento del campo base dell’Everest, a 5.364 metri, obiettivo: costruire una scuola nella periferia di Kathmandu.
L’impresa è stata compiuta da 14 donne Lions, provenienti da 14 diversi Paesi diversi. Tra loro, anche Maya Sherpa, leggendaria alpinista nepalese che ha scalato tutti i 14 “ottomila” del Pianeta.

Anche se il campo non si trova sulla vetta, la sua posizione rappresenta una sfida che richiede ai partecipanti un’eccellente condizione fisica e una forte resistenza mentale.
In questa spedizione, il gruppo Kili4Kids ha deciso anche di battere il record del maggior numero di donne di nazionalità diverse che hanno raggiunto  insieme il Campo Base dell’Everest e la cima del Kala Patthar.
«Non si tratta solo di un record sportivo – sottolinea Inna Flaga -, ma di un simbolo di forza e impegno verso un obiettivo comune. Per noi, partecipare a questa spedizione non è solo una sfida fisica, ma anche un gesto concreto di sostegno e solidarietà per i bambini che aiutiamo attraverso la nostra organizzazione».

L’intero percorso copre una distanza totale di 130 chilometri, attraversando alcuni dei paesaggi più spettacolari e impervi del mondo. «La nostra avventura è iniziata a Lukla, un piccolo villaggio raggiungibile in aereo da Kathmandu – descrive la fondatrice e team leader di Kili4Kids -. Da lì, abbiamo camminato attraverso valli pittoresche, villaggi tradizionali, risaie terrazzate e impressionanti ponti sospesi. Lungo il tragitto abbiamo incontrato gli Sherpa, che vivono in questa regione da generazioni e assistono gli alpinisti.  Una volta raggiunto il campo base, le nostre donne, rappresentanti di diverse nazionalità e culture, hanno tentato l’ultima salita verso il Kala Patthar, da cui si gode una vista impareggiabile sull’Everest. Ogni passo di questa spedizione ha rappresentato non solo una vittoria personale, ma anche un passo avanti verso un obiettivo più grande: sostenere i bambini in difficoltà».

Oggi sono stati raccolti 35.000 dollari, ma l’obiettivo è almeno 100mila.

Un sogno, aiutare i bambini

Inna racconta il progetto Kili4kids come la realizzazione di un sogno. «Prima ho creato il team – descrive – e ho girato da sola con i miei soldi nel mondo, attraverso l’Asia, l’India e il Medio Oriente per trovare donne con il desiderio di partecipare a questa impresa.  La maggior parte non sono scalatrici professioniste, ma  vogliono mettersi in gioco per cambiare il mondo e uscire dalla loro comfort zone.  Si pagano le spese per le spedizioni, ognuna costa 5 mila dollari per coprire tre mesi tra voli e trekking».

Inna è nata in Russia, ha vissuto in Kazakistan e Tagikistan, Bieolorussia e Polonia.  Ha lavorato come manager di una multinazionale tedesca che aveva sede a Wroclaw (la città è chiamata Breslavia in italiano) e attraverso il service di beneficienza di un Lions club, ha supportato 45 bambini di un orfanotrofio.

«Mi sento fortunata e quando vedo qualcuno, specialmente bambini senza cibo che muoiono di fame – racconta ad Alley Oop -, sento il desiderio di aiutare. Se non investiamo nei giovani che rappresentano il nostro futuro, il domani non arriva. La pace va costruita giorno per giorno ed il punto di partenza è l’educazione».

Le prossime mete: oltre l’altitudine, l’impatto

Kili4Kids è un progetto aperto a tutti: chiunque può diventare ambasciatore con una donazione di 1.000 dollari e l’impegno a promuoverlo nel proprio Paese. L’obiettivo è creare una rete che cresca nel tempo e che accompagni le scalate future con campagne locali, eventi e raccolte fondi. Inna Flaga, attraverso la sua leadership e la collaborazione con i Lions Club internazionali, ha trasformato il progetto in un movimento globale, capace di coniugare sport, empowerment femminile e solidarietà.

Dopo queste tre montagne altre sette aspettano il team al femminile, pronto a mettersi in gioco per altrettante scuole. Le future destinazioni includono Filippine, Pakistan, India, Ecuador, dove i Lions locali hanno già espresso interesse per collaborazioni scolastiche e comunitarie. Alcuni eventi simbolici sono stati realizzati anche in Italia, come nel Parco del Ticino e sul Lago d’Iseo, a dimostrazione che l’altezza non è solo una questione geografica: ogni passo può portare lontano.

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