«Un film molto coraggioso e stimolante. Faccio i miei complimenti a Paola Cortellesi e sarei contenta di incontrarla a Palazzo Chigi». Interpellata da Alley Oop – Il Sole 24 Ore, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni risponde così all’appello di Paola Cortellesi, che alla sua prima prova alla regia con “C’è ancora domani” sta spopolando nelle sale italiane ed è già record di incassi, con 14.775.104 euro e 2.134.464 spettatori, secondo i dati Cinetel al 15 novembre. Cortellesi aveva rivolto alla premier e alla segretaria del Pd, Elly Schlein, l’invito a unire le forze «su temi che le riguardano entrambe, come la prevenzione dei femminicidi, a partire dalla scuola».
«La politica del Governo e la mia posizione personale sul contrasto alla violenza sulle donne sono sempre state tese alla ricerca della massima collaborazione», sottolinea Meloni. «Lo abbiamo dimostrato con il Ddl del ministro Roccella, sul quale abbiamo cercato le più ampie convergenze, ottenendo dopo alcune interlocuzioni e aperture l’unanimità del voto parlamentare».
Un segnale importante, la voce unanime delle Camere, per un’emergenza che non solo non accenna a diminuire, ma sembra addirittura peggiorare. Da inizio anno hanno superato quota 100 le donne uccise: su 285 omicidi commessi, 102 vittime sono donne, di cui 82 uccise in ambito familiare o affettivo. Di queste, più della metà (53) hanno trovato la morte per mano del partner o ex partner. Numeri in crescita rispetto allo scorso anno. E sono soltanto, purtroppo, la punta di un iceberg, perché per ogni dramma che si conclude con un femminicidio esiste un sommerso di violenza fisica e psicologica che sfugge a ogni radar. È quel sommerso che bisogna aggredire.
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