Lgbtq+, la chiesa apre al battesimo dei figli di coppie omoaffettive e ai transessuali

Due persone omoaffettive possono figurare come genitori di un bambino, che deve essere battezzato, e che fu adottato o ottenuto con altri metodi come l’utero in affitto?“, chiedeva al Vaticano il vescovo del Brasile. La risposta del Dicastero della Fede: “Perché il bambino venga battezzato ci deve essere la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica“.

La chiesa affronta il tema delle persone Lgbtq+ cattolici e segna una forte apertura rispetto al passato. A cominciare dai figli di genitori gay o di quelli che hanno avuto il figlio attraverso la gestazione per altri.

Sono le indicazioni che arrivano dal Dicastero per la Dottrina della Fede, guidato dal cardinale Victor Manuel Fernandez. Risponde ad alcuni quesiti che erano stati inviati al Dicastero a luglio 2023 da mons. José Negri, vescovo di Santo Amaro in Brasile, contenente alcune domande riguardo alla possibile partecipazione ai sacramenti del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali e di persone omoaffettive.

Nulla osta per le persone transessuali

Nulla osta al fatto anche le persone transessuali possano chiedere e ricevere il battesimo. Possono anche essere padrini e testimoni di nozze in chiesa. Via libera anche a padrini omosessuali che convivono con un’altra persona, basta che conducano “una vita conforme alla fede“.

Sono queste altre risposte in punta di diritto canonico date dal dicastero. Se per ricevere il battesimo, anche intuitivamente, è difficile immaginare l’esclusione da parte della Chiesa delle persone adulte che lo chiedono, per quanto riguarda la figura dei padrini di battesimo e di testimoni di nozze, ovvero le persone chiamate a sostenere gli interessati nella fede, le indicazioni del Vaticano sono forse senza precedenti.

D’altronde il cardiale argentino Fernandez risponde a quell’appello di Papa Francesco – “todos, todos, todos” – con il quale il Pontefice ha più volte chiesto di accogliere tutti nella Chiesa.

Un transessuale, che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e ad intervento chirurgico di riattribuzione di sesso, può ricevere il battesimo, alle medesime condizioni degli altri fedeli, se non vi sono situazioni in cui c’è il rischio di generare pubblico scandalo o disorientamento nei fedeli. Nel caso di bambini o adolescenti con problematiche di natura transessuale, se ben preparati e disposti, questi possono ricevere il Battesimo” è quindi l’indicazione del Vaticano.

Allo stesso modo una persona transessuale può essere anche testimone di nozze o padrino di un battezzato: “A determinate condizioni, si può ammettere al compito di padrino o madrina un transessuale adulto che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso. Non costituendo però tale compito un diritto, la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo”.

Le reazioni

La Chiesa, pure se con colpevole ritardo, ha fatto un passo in avanti anche se andava accompagnato da un ‘mea culpa’ per le tante ferite e le vite rovinate“. commenta padre Alberto Maggi, teologo e biblista che da oltre quarant’anni dà la comunione agli omosessuali cattolici ben conoscendo le loro sofferenze per l’esclusione della Chiesa. All’agenzia Adnkronos il padre esprime soddisfazione per il sì al battesimo per i figli delle coppie gay deciso dal dicastero per la Dottrina della Fede con l’ok del Papa.
“Quanti danni e a quante persone, che hanno vissuto con senso di colpa la loro situazione, rinunciando a farsi una famiglia per non vivere nel peccato. Queste vite rovinate chi le ripaga? L’apertura andava accompagnato da un mea culpa della Chiesa continua padre Maggi, che estende il discorso anche alle coppie etero che si sono separate: “Penso a quanti divorziati non possono fare da padrini o madrine perchè manca un documento. Che umiliazione, che disumanità da parte di tanti parroci. Le ferite rimangono, perciò penso che se si fosse aggiunta anche una richiesta di perdono da parte della Chiesa, si aggiustavano un po’ le cose. Per ora ci accontentiamo”.
Vladimir Luxuria, commentando la decisione del Dicastero per la Dottrina della Fede che stabilisce che un transessuale possa essere battezzato e che gli omosessuali possano essere padrini e testimoni di nozze: “Io che ho vissuto l’allontanamento dalla mia parrocchia, quando all’epoca confessai al mio sacerdote di essere trans, non posso che essere felice per questa svolta. Sentire queste cose mi riempie di gioia e fa sentire meno in conflitto le persone che vogliono la compatibilità tra l’orientamento sessuale e il diritto alla fede. Siamo tutti figli di Dio, abbiamo tutti il diritto di pregare e avere fede, non avere una chiesa che mantiene le porte aperte per cacciare le persone, ma piuttosto per farle entrare“. Secondo Luxuria, questa apertura avviene “su più fronti” ed è “per me un grande segno. Tra le religioni monoteiste devo dire che sta facendo dei passi in avanti verso una chiesa per tutti e di tutti, una chiesa Madre, che non escluda ma includa”.

***

La newsletter di Alley Oop

Ogni venerdì mattina Alley Oop arriva nella tua casella mail con le novità, le storie e le notizie della settimana. Per iscrivervi cliccate qui.

Per scrivere alla redazione di Alley Oop l’indirizzo mail è alleyoop@ilsole24ore.com