Disoccupazione e lavori precari, pensioni e salari insufficienti, prezzi dei beni di prima necessità alle stelle e bollette in aumento: la pressione sulle tasche degli italiani non cessa, spingendo sempre più persone in povertà e costringendole a cercare aiuto. Il preoccupante quadro è delineato dalla Comunità di Sant’Egidio, che da oltre 50 anni assiste le persone che vivono in povertà e ai margini, e che nell’ultimo anno per far fronte alle richieste di assistenza ha intensificato le proprie attività di distribuzione di alimenti e accoglienza.
«Prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina: la crisi colpisce sempre di più persone in situazioni molto diverse, giovani e anziane, al Nord e al Sud. Mentre il Governo è chiamato a redistribuire occupandosi dei più bisognosi – tra cui quasi 6 milioni di poveri –, ogni persona può dare il proprio importante contributo. La solidarietà non è soltanto un aiuto, ma un necessario investimento che accompagna tanti a reintegrarsi pienamente nella società, attraverso la casa e il lavoro», osserva Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio.
POVERTÀ AI MASSIMI STORICI
Il 68% degli italiani si dice oggi “molto preoccupato” o “abbastanza preoccupato” dalle difficoltà di pagare le bollette: in Europa, lo sono di più soltanto i greci (69%). Questo mentre, a causa dell’aumento del prezzo dell’energia collegato alla guerra in Ucraina, negli ultimi nove mesi 4,7 milioni di persone hanno già “saltato” il pagamento di almeno una bolletta di luce e gas e altri 3,3 milioni temono di fare lo stesso a breve. E i segni di un miglioramento paiono lontani, visto che la Commissione europea prevede che il costo dell’energia tocchi il picco a fine anno, iniziando poi a diminuire lentamente, e l’inflazione dei prezzi al consumo si attesti quest’anno in media all’8,7%, destinata a calare nel 2023 al 6,6% e l’anno dopo al 2,3%.
Costi che pesano sulla vita quotidiana di persone e famiglie, con il connesso aumento dei prezzi al consumo dei beni alimentari, nel preoccupante quadro sulla povertà che sostanzialmente conferma i massimi storici del 2020, anno d’inizio della pandemia del Covid-19: 5,6 milioni di individui in povertà assoluta, che non possono cioé permettersi le spese minime per condurre una vita accettabile.L’Istat fissa l’introito necessario per una famiglia a 1.400 euro al mese e a 640 per i single.
La situazione più allarmante, naturalmente, è quella di famiglie monoreddito, persone anziane e con lavoro precario, madri sole e fascia d’età 36-50 anni.L’occupazione femminile continua ad essere particolarmente bassa in Italia (dove lavora una donna su due) e questo certo non aiuta i bilanci familiari.
Un segnale d’ottimismo arriva dal rapporto Istat sulla redistribuzione del reddito nel 2022: gli interventi rivolti alle famiglie hanno lievemente ridotto la diseguaglianza (da 30,4% a 29,6%) e il rischio di povertà (da 18,6% al 16,8%, ma il rischio è invariato per famiglie senza figli o solo con figli adulti).
SEMPRE PIÙ AIUTI E SOLIDARIETÀ
Per contrastare la dilagante povertà, dall’inizio della pandemia, la Comunità di Sant’Egidio ha distribuito oltre 600mila pacchi alimentari in tutta Italia, numero tre volte maggiore rispetto al periodo precedente. Di fronte alle crescenti esigenze, ha anche aperto nuovi centri di distribuzione alimentare in tutt’Italia, in 30 città dal Nord al Sud: solo a Roma, il numero delle ‘Case dell’amicizia’ è passato da tre a 28, a Genova da quattro a 10. Luoghi dove trovare aiuto concreto ma, anche, ascolto, informazioni, consigli.
Un altro dato racconta la difficile situazione generale: i pasti serviti nelle mense della Comunità a Roma, Genova, Novara, Frosinone e Lucca sono, dall’inizio della pandemia, 500mila, il doppio rispetto agli anni pre-pandemia. Ad essi si aggiungono i 650mila pasti distribuiti nelle cene itineranti in varie città italiane, da Padova a Catania, da Torino a Napoli. Nei Comuni più piccoli, Sant’Egidio ha invece raggiunto con altri mezzi le persone e le famiglie in stato di necessità.
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA
Sant’Egidio continua le sue attività per non lasciare indietro nessuno anche a Natale, promuovendo nuovamente la campagna solidale ‘Aggiungi un posto a tavola’ con cui regalare alle persone più fragili un pranzo degno del 25 dicembre, con un pasto abbondante, un dono e il calore di una casa. Chiunque può contribuire, inviando un sms o chiamando da rete fissa il numero 45586, fino al 27 dicembre.
La tradizione del pranzo di Natale con i poveri quest’anno compie 40 anni: era il Natale 1982 quando, per la prima volta, 35 poveri furono accolti nella basilica di Santa Maria in Trastevere. Da allora, il banchetto si è allargato: ogni anno coinvolge circa 80mila persone in Italia e 250mila nel mondo.
DOVE MANGIARE, DORMIRE, LAVARSI
Torna nel 2022 anche la guida ‘Dove mangiare, dormire lavarsi’, ormai giunta alla 33esima edizione. Un compendio per orientarsi nel mondo della solidarietà, rivolto alle persone senza casa o che abbiano bisogno di aiuto, distribuito gratuitamente dalla Comunità di Sant’Egidio per aiutarle a individuare i servizi sul territorio: 280 pagine in cui sono elencati strutture e centri cui rivolgersi per avere assistenza e accoglienza, come mense, dormitori, servizi di distribuzione alimentare, centri di ascolto.
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