Un festival STEM per ripensare la scuola

girl-laboratory-doing-tests

Immaginate di dover ricreare in laboratorio gli ambienti dove la leucemia si sviluppa. Come? Attraverso una stampante 3D. Per molti potrebbe sembrare fantascienza, ma per Cristina Scielzo, responsabile del laboratorio di Biologia delle cellule B maligne e modellazione 3D dell’Ospedale San Raffaele di Milano, è uno dei suoi ambiti di ricerca.

“Dall’esigenza di lavorare su modelli 3D, ho fatto una ricerca su Internet e ho trovato una startup scandinava sulla mia stessa lunghezza d’onda – ci racconta – sono andata a vedere di persona e ho capito che si poteva lavorare insieme per avere una stampante ad hoc nel mio laboratorio”.

Da qui si capisce perché Cristina Scielzo parli di tenacia, creatività e umiltà come caratteristiche fondamentali per intraprendere la carriera nella ricerca scientifica. Fare ricerca è anche ingegnarsi, crederci, darsi da fare e arrivare lontano, se serve per raggiungere l’obiettivo.

“Alle ragazze io dico: non mollate mai se ci credete, scegliete buoni mentori e progetti che vi appassionino. A me accadde, nei primi mesi di laboratorio, di sentirmi dire ‘forse lei ha sbagliato lavoro’. Avevo davanti un bivio ma ho scelto di mettermi in discussione, lavorare sodo e di non gettare la spugna per fortuna è andata bene. Oggi uno dei miei obbiettivi (forse il più ambizioso) è proprio cercare di essere un buon mentore, in particolare per le donne ma credo che in un laboratorio sia molto importante avere anche degli uomini, un giusto equilibrio è sempre la cosa migliore”.
E Cristina Scielzo è sicuramente un’ottima mentore e role model, così come altre personalità di spicco ospitate dall’iniziativa “La scuola è” promossa da DeAgostini Scuola che andrà avanti fino al 22 aprile.

foto-bambina45 giorni, 50 incontri, 100 ore di formazione, 50 relatori, 5 tavole rotonde per docenti, addetti ai lavori, famiglie, comunicatori e istituzioni, decine di webinar di formazione certificata per discipline.
Il festival, in formula online aperta e gratuita, non ha come scopo solo la formazione dei docenti, ma anche invitare a riflettere sul futuro della scuola a partire dall’esperienza “accelerante” dovuta alla crisi pandemica, offrendo approcci didattici innovativi in grado di rendere gli studenti parte attiva del processo formativo, e cittadini consapevoli di domani.

E offrendo anche la possibilità di conoscere scienziate che stanno portando una grande innovazione nella ricerca, come Alessandra Sciutti, ricercatrice responsabile dell’unità CONTACT – Cognitive Architecture for Collaborative Technologies dell’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia, dove studia i meccanismi cognitivi alla base dell’interazione umana. Uno dei suoi principali obiettivi? Progettare robot in grado di interagire in modo naturale con le persone, anche grazie all’aiuto di iCub, un robot androide costruito dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, la cui estetica e funzionalità ricordano quelle di un bambino di circa tre anni.

icub_innorobo_lyon_2014 “Gli stereotipi sull’inadeguatezza delle donne che si occupano di scienza vanno abbattuti sin dall’infanzia. Studiando l’interazione uomo-robot ho scoperto che i preconcetti legati al genere vengono estesi persino ai robot femmina” ci racconta Alessandra Sciutti.

La sua esperienza di lavoro in gruppi multidisciplinari, le fa apprezzare le diverse prospettive che si generano, fondamentale per l’avanzamento della ricerca e della società. “L’essere di mentalità aperta, ascoltando il mondo intorno a sé e aggiornandosi anche su discipline apparentemente lontane dalla scienza, è la chiave. Fare ricerca a volte può essere terribile, con vicoli ciechi e fallimenti, ma la bellezza di indagare misteri ogni giorno è incredibile. Non arrendetevi mai! Abbiate sempre coraggio e passione.”

L’invito a credere in sé stesse, prendendo consapevolezza delle proprie capacità, arriva anche da Raffaella Di Micco, capo del laboratorio di Senescenza cellulare all’Istituto Telethon del San Raffaele di Milano dove studia le cellule staminali, in particolare quelle del sangue per sviluppare terapie geniche. Le difficoltà si possono superare, la scienziata invita le ragazze a non perdersi d’animo e la ricerca in questo insegna molto, perché è un “continuare a cambiare il tiro quando si fallisce fino a raggiungere il risultato sperato, immaginato.

Questi e altri contributi, come quello di Anna Grassellino, scienziata e direttrice del National Quantum Information Science Superconducting Quantum Materials and Systems Center presso il Fermilab Chicago hanno animato il convegno “Donne e STEM: perché è importante scegliere facoltà scientifiche”.

Il programma del festival è ricco di altri incontri, webinar, momenti per gli studenti e altri dedicati agli insegnanti: qui il link al programma completo.

Questa esperienza può essere l’occasione per ripensare ad un nuovo modo di fare scuola, per condividere idee, suggestioni, percorsi disciplinari e materiali spendibili poi nell’attività didattica quotidiana, nonché ispirare le ragazze e i ragazzi, perché spesso basta un mentore incontrato nella nostra strada a cambiare la rotta e aprirci a mondi sconosciuti.

***

La newsletter di Alley Oop

Ogni venerdì mattina Alley Oop arriva nella tua casella mail con le novità, le storie e le notizie della settimana. Per iscrivervi cliccate qui.