Il Covid colpisce di più i bambini, è ora di rifinanziare i congedi dei genitori

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“Ciao Monica ti rendi conto che abbiamo i congedi per quarantena bloccati al 31 dicembre e Ats manda in giro email per congedo parentale per quarantena con il codice per i genitori?”

Qualche settimana fa è toccato anche a noi. Un positivo nella classe di mia figlia e tutti i compagni per 14 giorni in dad (perché si potrebbe tornare dopo 10 con tampone negativo, ma devono essere d’accordo tutti i genitori). Ricevo da un papà questo sms e in effetti ha ragione lui. In fondo alla comunicazione dell’Ats Milano si legge:

“In relazione all’isolamento disposto, e coerentemente con quanto previsto dalle Circolari INPS in tema di congedi retribuiti, i genitori interessati, se aventi diritto, possono utilizzare questa stessa comunicazione formale proveniente dal Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di ATS della Città Metropolitana di Milano per potersi avvalere dei benefici previsti. Il “codice” da indicare nelle richieste è: xxx”

Peccato però che i congedi straordinari, previsti per i genitori di figli in didattica a distanza, siano scaduti con il 31 dicembre. In gennaio si trova una circolare dell’Inps ma solo per i genitori di ragazzi di seconda e terza media e che siano in dad in zone rosse.

Ma perché proprio ora sta emergendo questa lacuna? Basta dare uno sguardo alla curva dei contagi per spaccato di età per rendersi conto che se prima i bambini sembravano “graziati” da questa pandemia, ora invece, forse complici le varianti, i tassi di incidenza nelle fasce di età 6-10 e 11-13 continuano a crescere. I dati dell’Associazione italiana di epidemiologia fotografano la situazione nelle diverse regioni settimana per settimana. Nell’ultimo rapporto, che si riferisce alla settimana terminata il 14 febbraio, evidenziavano proprio questo trend, in diverse regioni.

Stessa tendenza emerge dai dati dell’Istituto Superiore della santità: la fascia di età da 0 a 18 anni conta per il 17,8% dal totale dei casi in Italia. Più degli over 70 (probabilmente anche grazie alla campagna vaccinale). Non è un dato direttamente confrontabile, ma per dare un’idea in luglio la fascia pediatrica (0-14) contava per l’1,8%.

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Aumentano, quindi i contagi dei bambini in età scolare e basta un caso in classe per passare direttamente alla didattica a distanza per 14 giorni. Ma chi sta a casa con il bambino delle elementari o delle medie in caso di dad? Non potendo “usufruire” dell’aiuto dei nonni, sia per opportunità sia perché i bambini vengono posti in isolamento fiduciario, gli unici titolati a stare con loro sono i genitori. Se almeno uno dei due è in lavoro agile, la soluzione si trova, se entrambi lavorano fuori casa, però, l’unica possibilità al momento è il ricorso alle ferie.

Dal 31 dicembre, infatti, non è più possibile far ricorso al congedo straordinario previsto dal decreto dell’8 settembre.  A livello politico qualche appello in questa direzione è arrivato nei giorni scorsi. Alle sollecitazioni ha risposto Elena Bonetti, ministra della Famiglia e per le Pari Opportunità, a SkyTg24: “Governo pronto a reintrodurre misure straordinarie come i congedi parentali retribuiti ed estesi come età fino ai 14 anni e non retribuiti sopra i 14 anni, smart working come diritto dei genitori e sostegno come un voucher economico come sostegno per baby sitter e aiuto domestico per professionisti e partite iva. Siamo al lavoro e il Governo è pronto. Questo tipo di misure saranno applicate non solo in base ai colori delle Regioni ma anche per provvedere a quelle chiusure che le regioni stanno predisponendo e rispetto alle quali dobbiamo dare garanzie e tutele. Questi provvedimenti saranno già nel Decreto in uscita. I provvedimenti saranno retroattivi. Le cifre? Vanno riproposte almeno quelle già presenti: un congedo retribuito al 50% e il diritto allo smart working. Il MEF sta quantificando dal punto di vista del voucher lo smart working che va tarato in base alle ore e alle giornate di chiusura della scuola”.

Non ci resta, quindi, che aspettare il decreto in arrivo in settimana, per capire come potranno organizzarsi le famiglie di fronte alla prossima quarantena in dad. E se saranno misure davvero retroattive permetteranno ai genitori di poter “salvare” le ferie e i permessi spesi in gennaio e febbraio.