La sorellanza in Borgo Sud, il nuovo romanzo di Donatella Di Pietrantonio

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Sorellanza. Un rapporto tra donne che spesso va al di là dei rapporti di sangue, che sa essere forte e viscerale come quello familiare, che sa costruire legami e ponti indissolubili. C’è anche questa tra le chiavi di lettura di “Borgo Sud”, l’ultimo libro di Donatella Di Pietrantonio, edito da Einaudi, che subito richiama alla mente altri grandi romanzi della letteratura mondiale, da Piccole Donne di Louise May Alcott a Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, solo per citare i primi due che affiorano alla mente di questa nutrita categoria.

L’Arminuta e Adriana, protagoniste di questa nuova opera – che pur riprendendo il discorso iniziato ne “L’Arminuta” (che nel 2017 ha vinto il Premio Campiello, ndr) – si può leggere autonomamente, sono sorelle destinate nuovamente a ritrovarsi e ad allontanarsi, a capirsi in un linguaggio che è solo loro, fatto di un’intesa unica e irripetibile.

Donatella Di Pietrantonio nell’Alleytalks serale del 18 dicembre scorso, in diretta su Instagram, si è soffermata su questo tema: «La sorellanza può dare un valido contributo al dibattito nella nostra società di oggi. Una sorellanza che non significa appiattimento, ma che è invece dinamica, anche ricca di ambivalenza se vogliamo, ma costruttiva. È un tema che mi ha sempre affascinato molto, in quanto figlia unica. Questa sorella che mi è sempre mancata – conclude – l’ho spiata nelle vite degli altri, l’ho cercata nelle amiche e nella letteratura, leggendo Piccole Donne e Piccole Donne Crescono. E ora che mi ci fai pensare, è possibile che in Adriana ci sia qualche reminiscenza di Jo, così energica e impulsiva».