Mamme alle prese con un mondo che cambia e stravolge

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Due madri. La prima cerca la propria figlia scomparsa otto anni prima, nel bel mezzo di uno sconvolgente cambiamento climatico con gli oceani che si sono innalzati e gli Stati Uniti che sono diventati improvvisamente un arcipelago.

La seconda si trova a dover difendere i propri figli adottivi in una società in cui improvvisamente, in seguito ad una campagna perpetrata attraverso soprattutto i social network e fake news, i suoi due ragazzi, entrambi africani, si trovano a fronteggiare giornate tremende, puntellate di insulti sull’autobus o ad ascoltare messaggi di odio alla tv che terrorizzano la più piccolina al punto di farla piangere tutte le notti.

Mi sono venute in mente entrambe le protagoniste di queste recenti uscite editoriali pensando alla Festa della Mamma. Trovo che in “Terre Sommerse”, esordio narrativo della giornalista americana Kassandra Montag, e in “I miei figli spiegati a un razzista” di Gabriella Nobile, che ha dato vita all’associazione “Mamme per la pelle” (https://www.mammeperlapelle.it/) ci siano diverse analogie che fanno perno proprio intorno alla figura materna che viene in qualche modo celebrata al di fuori di ogni retorica trita e ritrita, e con un buon impatto narrativo. In entrambi i casi ci troviamo di fronte a scenari cambiati, nuovi, instabili, imprevisti sotto un certo aspetto (ma nemmeno troppo). Situazioni che generano inevitabilmente effetti significativi sulle vite delle persone e che bisogna in qualche modo imparare a gestire e a fronteggiare. Situazioni che richiamano anche il senso di responsabilità sul mondo che vogliamo lasciare ai figli nostri e degli altri, un mondo che non è poi così lontano, in un futuro che trova le sue basi nel presente.

51o7cjspjsl“Terre Sommerse” è l’avventura epica di Myra in cerca di Row, la sua primogenita. Il libro si apre con le urla della bambina che si allontanava e che cercava di divincolarsi dall’abbraccio del padre che la portava via con sé. Il cuore di Myra è devastato così come il Nebraska, dove vive con la figlia minore Pearl, spostandosi da un punto all’altro a bordo di una piccola imbarcazione. Sì, perché gli oceani si sono innalzati e hanno trasformato l’America in un arcipelago, e i suoi abitanti sono stati costretti  a rifugiarsi sulle terre rimaste disponibili, circondate da un’immensa distesa d’acqua, a perdita d’occhio, in una spasmodica lotta per la sopravvivenza, dove non mancano persone che non riescono a dimenticare il “mondo che fu” (sembra di sentire le voci di oggi, “niente sarà come prima”).

Myra non ha mai smesso di cercare la figlia perduta. Dentro il suo cuore e nella sua anima sa che Row è ancora viva, anche se ha accanto a sé la piccola Pearl, sembra talvolta essere dilaniata nei suoi due affetti più cari. E farà di tutto per trovare Row, coinvolgendo altri personaggi in un viaggio affascinante, dal ritmo altalenante. Al di là delle connotazioni distopiche del romanzo, sin dalle prime battute colpisce la determinazione di questa mamma, fiera e indipendente, che si dice spinta all’azione da “rabbia” e “paura”, senza batter ciglio, e dall’istinto incrollabile. Una madre da sola di fronte al mondo che cambia irrimediabilmente i connotati, che avverte fino in fondo la responsabilità per le sue figlie alle quali deve fornire quegli strumenti di lettura del mondo che, forse, neanche lei stessa conosce bene. È una sensazione comune, in fondo, no?

Anche il mondo di Gabriella Nobile è cambiato (quasi) da un giorno all’altro. Suo figlio Fabien, nato in Congo, è costretto a subire insulti razzisti quando sale sull’autobus per andare ad allenarsi. E come mai? Viviamo in una società razzista senza che lo sapessimo? È solo un ragazzino, ma viene insultato da passeggeri che riprendono messaggi di odio veicolati dai social network o dalle fake news e che certa parte politica cavalca, in vista delle elezioni del 2018. Gabriella Nobile è la mamma di Fabien e Amelie, colei che decise di scrivere una lettera aperta divenuta virale a Matteo Salvini, leader politico della Lega, per raccontare ciò che accadeva quotidianamente ai suoi figli e a tanti altri ragazzi come loro. «In questo momento storico purtroppo assistiamo un po’ in tutta Europa ad una tensione importante sui temi dell’immigrazione, dello straniero e quindi questo si ripercuote nella vita di tutti coloro i quali non hanno la pelle uguale alla nostra e che vengono riconosciuti come nemici» ha dichiarato in occasione della presentazione del suo libro. Probabilmente non è il mondo ad esser cambiato da un giorno all’altro, ma quel che è certo che un tipo di linguaggio retrivo, unito a messaggi martellanti a sfondo razziale, è stato sdoganato da un determinato momento e a farne le spese sono in tanti. In fondo, lei stessa, Gabriella, conosce sulla sua pelle la condizione di “diversa”, arrivando a Milano da Taranto molti anni prima, quando veniva apostrofata come “Africa” per il suo accento pugliese.

«Mamma, lo sai che è uguale – commenta Fabien, in una delle pagine iniziali – tanto, quando trovi lo stronzo ti chiama “sporco negro” anche se hai la cravatta». «Io volevo solo essere madre – si legge più avanti – ed ero pronta ad affrontare tutti i normali problemi di madre».

Distopia e realtà. Due letture diverse con tanti spunti di riflessione e molti aspetto in cui identificarsi. Celebro così la festa della mamma, in un modo che sento autentico e meno ridondante, legato alle preoccupazioni del mondo di oggi che ogni mamma del mondo sente nel suo cuore. Ma è anche un modo per stare vicine e farsi coraggio, insieme per costruire un futuro migliore.

Titolo: Terre Sommerse
Autrice: Kassandra Montag
Editore: Harper Collins
Anno: 2020
Prezzo: € 18,50

Titolo: I miei figli spiegati a un razzista
Autrice: Gabriella Nobile
Editore: Feltrinelli
Anno: 2020
Prezzo: €14,00