Fare la mamma non è (solo) “la cosa più bella del mondo”, ma anche una gran fatica: per essere madri si rinuncia spesso a un lavoro, si sopporta l’invadenza di un vasto assortimento di parenti (suocere in testa) e si deve gestire la presenza e il ruolo di papà pasticcioni e loro stessi ancora bambini. Ma c’è un posto nel quale ogni mamma del nuovo millennio può rifugiarsi per sfuggire alle lagne di bambini ingestibili e alle critiche di amici e parenti: i social network. I gruppi Facebook, segreti o segretissimi, nei quali puoi entrare solo se godi dello status di “mamma”, sono le nuove oasi di pace.
Inizia da qui il nuovo libro di Daniela Massabò, autrice televisiva free-lance e mamma, “Mamma esci da questo web”, Ultra Life, dove vengono raccolti e commentati i post più divertenti e politicamente scorretti apparsi sul web. Ci sono i racconti delle mamme snob che si lamentano di collaboratrici domestiche non efficienti e baby-sitter poco affidabili, quello delle mammine hot che si raccontano le cosacce che fanno (o che sognano di fare) con i loro mariti, quello delle mamme ad alto contatto, fedeli seguaci dell’allattamento a termine, che praticano il cosleeping e il babywearing.
Daniela è riuscita a mettere nero su bianco tante sfaccettature della maternità che spesso le mamme faticano a confessare o ad affrontare. E, a momenti estremamente ironici, ha saputo affiancarne altri profondamente seri come la difficoltà a conciliare famiglia e lavoro o l’essere mamma single.
“Mamma esci da questo web” è un racconto di esperienze condivise e sincere delle mamme che popolano i blog, le chat, i gruppi Facebook e tutto ciò che può offrire un confronto tra persone che stanno vivendo la maternità non senza qualche difficoltà. La parola d’ordine? Anonimato. “Potrebbe sembrare strano, ma dalla mia ricerca è emerso in modo molto marcato questo aspetto: l’anonimato. Quando diventi mamma ti senti sempre sotto giudizio di amiche, familiari o anche semplici conoscenti. Poter chiedere un consiglio o un confronto senza sentirsi giudicata non è così scontato per tutte” racconta Daniela. Avere la possibilità di raccontare che la maternità o l’essere mamma non è così come una donna potesse aspettarselo è uno sfogo che, forse, si riserva solo alle segrete stanze del web.
L’autrice ha saputo alternare con ironia tantissimi screenshot delle mamme 4.0 (nel libro ne ha raccolti oltre 250 in mesi di presenza sul web) alle sue riflessioni ed esperienze di mamma single di una bimba di quattro anni. “Prima di diventare la mamma di Eli pensavo che un bambino fosse quella cosa che riempiva di significato una vita già perfetta, poi ho scoperto che un figlio è come una bomba a mano che fa saltare in aria tutti i tasselli del puzzle che hai sistemato negli anni per comporre il quadro della tua vita e così ho cominciato (faticosamente) a rimetterli a posto per costruire un nuovo quadro e un nuovo disegno, forse più colorato e più bello. Ma ancora non ho finito di sistemarli” commenta l’autrice nel suo blog.