Perché il mentoring aiuta le professioniste a fare carriera

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“Quando avevo trent’anni lavoravo in una grande azienda e ho ricevuto una proposta di lavoro in Brasile. Mi ero appena fidanzata e il mio capo di allora aveva cercato di trattenermi anche mettendomi in guardia rispetto alle evoluzioni del mio percorso professionale. Ho scelto senza lasciarmi influenzare dalle conquiste immediate e dalle convenzioni sociali, sapendo bene quello che volevo. E sono partita. Tre anni più tardi sono tornata in Italia: l´azienda nel frattempo era cambiata ma io ho comunque continuato la mia crescita e mi sono sposata con il mio fidanzato, che mi aveva aspettata”.

russoCosì racconta Maria Antonietta Russo, 47enne alla sua seconda esperienza internazionale come vp – hr director di TIM Brasile ed ex consigliera di Valore D. Oggi Vive a Rio de Janeiro, dove si è trasferita con la bimba di otto anni e il marito, ed è una delle mentor italiane del progetto WeFly® realizzato da Valore D e powered by UniCredit. L’obiettivo del programma di mentoring è ingaggiare le donne del middle management, per supportarle a esplorare percorsi di una carriera. WeFly® coinvolgerà 142 persone provenienti da 47 aziende internazionali. “Ho aderito con gioia a questa iniziativa – racconta ancora Maria Antonietta Russo – perché desidero restituire il supporto che ho ricevuto quando a mia volta mi sono trovata di fronte a scelte complesse. Per me, figlia di una casalinga e di un agricoltore, che ha lasciato la Puglia per studiare Psicologia a Roma, la svolta è stata aver trovato una mentore che di fatto ha reso possibile la mia carriera“.

I mentor che prenderanno parte al programma sono sia uomini (54%) sia donne (46%) con una solida esperienza internazionale alle spalle (25% di loro attualmente lavora in Paesi diversi dall’Italia, principalmente nel nord e centro Europa). Le mentee sono tutte donne italiane indicate dall’azienda all’interno di un percorso di crescita. Sono donne middle manager che hanno nel loro piano di sviluppo un incarico internazionale o forte collaborazione con altri Paesi, con un’età media di 39 anni. Questa età è considerata critica in termini di avanzamento di carriera, poiché è tipicamente legata al tema dell’equilibrio tra lavoro, vita privata e crescita professionale.

Il programma sarà sostenuto da Methodos, società di consulenza che è specializzata nei cambiamenti culturali. “Gli incontri tra mentor e mentee – prosegue Russo – saranno supportati da un coach, una figura necessaria perché in questo tipo di percorsi non basta il solo trasferimento della propria esperienza e il rischio di proiettare sugli interlocutori i propri successi o insuccessi è dietro l’angolo“. Se la motivazione di una mentor è il giving back, quella delle mentee è spesso la necessità che qualcuno le aiuti a rompere le convenzioni sociali, in cui viviamo anche a nostra insaputa. “Il mio suggerimento è di non farsi condizionare da nessuno, neanche dalle barriere della propria mente. Di rimanere focalizzati sulle proprie scelte, accettando che non sempre le cose vanno come vogliamo, ma assumendosi sempre la responsabilità di provarci“, conclude Russo.

mascaroAncora oggi, molte donne non intraprendono nuove sfide di carriera, principalmente a causa di una mancanza di modelli di leadership che le supporti ad essere più sicure di sé e più ambiziose senza sentirsi inadeguate nella loro vita privata – ha commentato Paola Mascaro, presidente di Valore D e vp communications & public affairs GE Italy e Avio Aero. “Con questo programma, miriamo a dare le ali ad oltre 71 donne italiane per avere il coraggio di credere in sé stesse e costruire un solido percorso professionale”.

  • Veronica Garbin |

    Ho 40 anni, ho bisogno di rompere le convenzioni sociali, voglio provarci ed ho bisogno di voi: di modelli di leadership, di ali potenti perché voglio volare molto in alto!

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