I segreti delle atlete influencer svelati dalla manager Alessandra Guerra

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Il loro è stato il mondiale di tutti e di tutte, di un’Italia Intera. Non sono arrivate in finale, ma le calciatrici della nazionale hanno vinto ugualmente la loro scommessa. Hanno sfoderato in campo coraggio, audacia e talento. Hanno fatto appassionare milioni di spettatori che si sono incollati alla Tv per seguire le loro gesta. Su Rai 1 il match Italia – Olanda, che ha sancito l’uscita di scena delle azzurre del calcio dalla competizione mondiale Francia 2019, ha stabilito un record di ascolti: 5.223.000 spettatori con il 37.9% di share.

volleyPrima, a far innamorare il pubblico, ci hanno pensato le atlete del volley, poi sono arrivate le Universiadi e le medaglie delle giovani atlete italiane (con Ayomide Folorunso che ha portato a casa l’oro nei 400 ostacoli e Daisy Osakue nel lancio del disco, fra le altre) e a seguire i podi ai Mondialiassoluti di scherma di Elisa Di Francisca e Arianna Errigo, per arrivare ai mondiali di nuoto con Rachele Bruni bronzo nei 10 km, le 10 atlete argento nel nuoto sincronizzato, Martina Carraro bronzo nei 100 rana, Simona Quadarella oro nei 1500 stle libero e per finire l’ottava medaglia nei 200 stile libero di Federica Pellegrini, la quarta d’oro ai Mondiali.

Le sportive italiane vincono di più anche se guadagnano meno dei colleghi uomini e non hanno gli stessi diritti. Combattono pregiudizi e discriminazioni, non si arrendono e soprattutto continuano a mietere in campo successi, titoli mondiali ed europei, uno dietro l’altro.

Secondo uno studio compiuto dall’istituto di ricerca Nielsen, l’84% delle persone (campione di intervistati preso in esame tra Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Spagna, Italia, Germania, Australia, Nuova Zelanda) è interessato ad almeno uno sport praticato dalle donne. Una percentuale che è destinata a crescere. I social hanno dato un contributo importante. Hanno aiutato le atlete a farsi conoscere anche da chi prima non seguiva le loro discipline. Sono loro le nuove role model. Donne che riescono ad esprimere appieno il loro potenziale.

dao_alessandra-guerraAlley Oop ha chiesto ad Alessandra Guerra, Athletes Manager della DAO, che organizza eventi di sport production e gestisce i diritti di immagine di oltre 40 atleti appartenenti all’élite dello sport nazionale e internazionale tra cui Tania Cagnotto, Paola Egonu, Federica Pellegrini, Arianna Fontana e Rossella Fiamingo, Simona Quadarella, se le donne di sport con i loro valori, la determinazione e le vittorie siano destinate a diventare le nuove influencer capaci di ispirare milioni di persone e di attrarre investimenti e sponsor che potrebbero essere decisivi per il mondo dello sport.

Le medaglie e i riconoscimenti sportivi sono solo il primo passo per poter essere considerate delle testimonial e delle influencer. Quali sono le caratteristiche che fanno di una campionessa un personaggio con appeal per gli sponsor?

pellegrini-5Il punto di partenza è sempre il risultato sportivo, perché un’atleta senza medaglie non arriva facilmente al pubblico. Poi ci sono altri fattori non meno importanti, come l’interazione coi cosiddetti non tifosi. È più difficile far presa sul vicino “della porta accanto” che, a volte, non conosce nemmeno bene la tua disciplina. Come ci sono riuscite certe atlete? Da influencer. Parlano di lifestyle e condividono istanti della loro vita quotidiana per far capire come i loro momenti sportivi siano fatti di vittorie e sacrifici.
Federica Pellegrini, per esempio, è famosa a livello internazionale perché, a prescindere dalle sue imprese sportive, è seguita dai suoi followers, che sono quasi un milione, anche per le sue passioni: moda e televisione. Tania Cagnotto, altro mito dello sport italiano, sui social ha un pubblico di mamme che si rivedono in lei. Flavia Pennetta, campionessa degli US OPEN nel 2015, condivide momenti legati alla sua vita privata e a quella sportiva del marito, il tennista Fabio Fognini.

Alcune ricerche dimostrano come le atlete, rispetto ai loro colleghi uomini, siano portatrici di valori positivi ben più ampi di quelli strettamente sportivi. Quali sono i valori delle sportive che risultano interessanti per le aziende?

tania-cagnotto4La capacità di gestire l’enorme e sempre più variabile mole di lavoro, abbinata alla vita privata e agli impegni professionali non sportivi, è senza dubbio uno dei maggiori punti di forza. La donna di sport è in grado di personificare molti ruoli, spesso gestiti da più figure in un normale ambiente di lavoro: risk e team manager, direttore di settore, planning manager, assistente di direzione e altro ancora. Un altro valore è ciò che c’è dietro alla prestazione o a un risultato sportivo, ovvero lo spirito di sacrificio e il saper essere un leader e/o un punto di riferimento da cui poter trarre esempio. Certamente gli sport femminili hanno dati inferiori a quelli maschili sono però più progressisti e autentici degli sport maschili.

Cosa ha permesso ad alcune sportive italiane di diventare delle influencer e perché è vincente da parte delle aziende puntare su di loro?

egonu2Sdoganiamo intanto l’idea ormai superata che per essere influencer bisogna avere milioni di follower. Adesso stanno assumendo sempre più importanza i cosiddetti micro-influencer: seguiti perché, con le loro specifiche competenze “di settore”, risultano più credibili. Il plus delle atlete è una componente valoriale molto forte, che permette loro di distinguersi da tutte le altre influencer presenti sul mercato. C’è poi da dire che il mondo dello sport femminile italiano è maturato nel tempo grazie alle imprese storiche di alcune sue campionesse, da Federica Pellegrini alla Nazionale di volley trascinata da Paola Egonu, destinate a fissarsi nella memoria collettiva. Tutto ciò è avvenuto nell’era dei social network con le implicazioni che ne derivano, perciò, per le aziende puntare su di loro, diventa una scelta vincente: stiamo parlando di atlete che possono scalfire, se si parla di engagement, il dominio del calcio maschile coi loro sport impropriamente “minori”.

Qual è il giro di affari che muovono rispetto ai colleghi uomini?

Per dare un’idea e prendendo spunto da uno degli eventi sportivi più importanti dell’estate, ovvero i Mondiali di calcio femminile, gli investimenti sono letteralmente raddoppiati, ma ancora molto distanti da quelli del calcio maschile. Le campionesse statunitensi hanno infatti incassato 4 milioni di dollari contro i 38 vinti dalla Francia vincente ai Mondiali (maschili) del 2018.

Ora anche le campionesse di sport considerate a lungo “minori”, quelli che fino a poco tempo fa non avevano un grande seguito di pubblico, stanno diventando delle role model. Cosa sta cambiando per lo sport femminile?

fontana5Credo che già da qualche anno stia cambiando la percezione pubblica dello sport. Non si tratta più solo di mondo maschile o femminile, ma di un intero movimento che ha sempre più presa su spettatori e aziende. Arianna Fontana, per esempio, è riuscita a spostare i riflettori su una disciplina, lo short track, prima a dir poco limitata agli addetti ai lavori. Ce l’ha fatta grazie ai suoi continui risultati, perché se vincere per un qualsiasi atleta è di per sé molto difficile, riconfermarsi è anche più complicato. Da lì, Arianna Fontana è diventata un punto di riferimento per tutto lo sport italiano: portabandiera alle Olimpiadi di Pyeongchang 2018 e ambasciatrice world-wide per la candidatura italiana di Milano-Cortina 2026.

I mondiali di calcio hanno fatto appassionare l’Italia allo sport delle donne. Secondo lei siamo davanti a una svolta decisiva?

Il Presidente della Repubblica, ricevendo le azzurre al Quirinale, ha detto: «Non sappiamo chi vincerà, ma voi il Mondiale l’avete vinto, qui in Italia. Avete conquistato la pubblica opinione, acceso i riflettori in modo non più revocabile». Per il Presidente della Federcalcio Gravina, la Nazionale femminile ha addirittura abbattuto ogni differenza di genere. Eventi come questo, o i Mondiali di volley, contribuiscono certamente a ridurre il gap culturale, sociale e anche economico fra sport maschile e femminile, anche se personalmente ritengo che il percorso per la parità di genere sia ancora lungo e tortuoso.Ma chi ben comincia è a metà dell’opera.

Qual è il potenziale comunicativo di queste donne di sport?

quadarella2Altissimo. Le nostre sportive sono ormai vere e proprie icone capaci di trasmettere valori positivi ed emozionali: scenari fino a poco tempo fa impensabili o irraggiungibili. Investire nello sport femminile e associarsi alle atlete italiane può diventare un plus comunicativo unico per le aziende, soprattutto online.

Quali sono le prospettive future? Come pensa si svilupperà il mondo delle influencer sportive rispetto a quelle provenienti da altri ambiti?

Riassumerei tutto in una sola parola: contaminazione. Le influencer sportive non saranno più solamente considerate atlete di successo, ma nelle loro vite ci sarà sempre più spazio per temi legati al lifestyle come il fashion, il travel, il food. Per le atlete: la loro carica agonistica suscita passioni a cui altri lavori non possono ambire. È questo il loro valore aggiunto.