In una famiglia composta da una madre single con figli, l’arrivo del padre biologico nel nucleo familiare ha effetti positivi per i bambini in termini di salute fisica, psicologica e capacità cognitive. Se però a unirsi alla famiglia è un padre non biologico, per i bambini i benefici sono nettamente inferiori. E’ l’esito di un’ampia ricerca realizzata dalla London School of Economics su oltre 7mila famiglie che, per la prima volta, non si è concentrata sugli effetti di una separazione o di un divorzio, ma su quelli dell’arrivo di una figura paterna dove prima non c’era. Concludendo anche, però, che la stabilità familiare (anche quella data da una madre single) gioca un ruolo importante.
Quando parliamo di famiglie monoparentali, parliamo di una realtà in crescita: in Italia, su un totale di oltre 24 milioni di famiglie censite nel 2011 dall’Istat, quelle composte da madri sole con figli sono 2,6 milioni, il 13% del totale (quelle con padri soli con figli il 2,8%). L’aumento delle famiglie monoparentali in un decennio è stato di oltre 500mila unità.
“Con la nostra ricerca confermiamo che l’assenza della figura paterna ha effetti negativi per i bambini anche nel caso in cui l’assenza non è dovuta alla separazione ma il padre non era presente fin dalla nascita”, ci spiega Elena Mariani, autore principale del lavoro insieme a Berkay Özcan e Alice Goisis. Inoltre, spiega, “uno dei contributi della nostra ricerca è di portare all’attenzione il fatto che la storia familiare e non solo la struttura familiare è importante per capire lo sviluppo dei bambini”.
E nell’ambito della storia familiare, lo studio conferma che una situazione stabile gioca un ruolo importante nel benessere dei figli: bambini che hanno un patrigno, per esempio, non sembrano ottenere benefici dalla nuova situazione familiare rispetto a bambini che hanno sempre vissuto solo con la madre. I benefici diventano visibili però se ad unirsi alla famiglia è il padre biologico. “Gli effetti comunque sono abbastanza modesti – fa notare Mariani – e secondo alcuni aspetti (per esempio problemi comportamentali) i bambini in queste famiglie rimangono svantaggiati rispetto a bambini che hanno vissuto con i genitori biologici fin dalla nascita”. In più, sempre in termini di instabilità, se il padre biologico si allontana nuovamente dal nucleo familiare i benefici sono minori, e per alcuni tratti, questi bambini sono anche svantaggiati rispetto a bambini che hanno sempre vissuti solo con la madre. “Pensiamo che questo sia dovuto allo stress del cambiamento – spiega l’autrice dello studio – che probabilmente compensa i benefici iniziali dell’arrivo del papà nel nucleo familiare”.
Nel caso dell’arrivo di una nuova figura maschile, che non sia il padre biologico, i bambini hanno mostrato livelli di salute e capacità cognitive simili a quelli che vivono con una madre single. “Ci sono poche differenze – spiega Elena Mariani – l’unico tratto in cui vediamo che i bambini che vivono con un patrigno hanno più difficoltà dei bambini che hanno sempre vissuto solo con la madre è nella capacità di riconoscere parole: sembra che questi bambini abbiano più difficoltà con la lettura che bambini che vivono solo con la madre”.
Lo studio è stato pubblicato nello European Journal of Population Studies ed è basato su un dataset di famiglie nel Regno Unito che hanno avuto un bambino tra il 2000 e il 2001. L’autrice, Elena Mariani, laureata alla Bocconi nel 2010, dopo esperienze negli Stati Uniti e in Francia è dottoranda in demografia alla London School of Economics. Le famiglie (7330) sono state seguite dalla nascita del bambino fino all’età di circa 7 anni. Di queste, 1169 erano famiglie in cui la madre era single al momento della nascita del bambino e 6161 erano nuclei familiari dove la madre e il padre biologico vivevano assieme (non necessariamente sposati) quando il bambino è nato e non si sono separati durante la durata dello studio. In 522 casi il papà biologico è andato a vivere con la famiglia e, tra questi, in 152 casi il papà si è allontanato nuovamente. In 113 casi è arrivato un patrigno.