Gender gap, cosa possono fare le imprese?

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Amplio ottimismo sulla parità di genere per il futuro, ma ancora  forti disparità tra colleghi sul lavoro e un un percepito molto diverso – tra uomini e donne – su cosa freni la carriera al femminile. E’ quanto emerge dalla ricerca “Donne & Lavoro – Il lato positivo” che sarà presentata oggi da Adecco Group Italia e che Alley Oop vi anticipa.

La ricerca, che ha coinvolto oltre 20 mila lavoratori e più di 500 aziende, ha l’’obiettivo di individuare le principali sfide e criticità che le donne incontrano nella loro vita professionale, sia quelle che secondo l’opinione pubblica sono le prospettive future per le donne nel mondo del lavoro. Un primo dato positivo é che per la grande maggioranza dei lavoratori (85%) e delle aziende (95%)  le donne nei prossimi anni avranno ruoli sempre più di primo piano, in particolare – ne è convinto un lavoratore su cinque – in ruoli di top management. E, secondo spunto positivo, ormai sia aziende (70%) che professionisti (60%) sono convinti che la parità di genere abbia un impatto molto positivo sulle performance aziendali, smarcando questo tema dalla logica della giustizia sociale o delle pari opportunità.

Interessante l’analisi sulle cause di questo divario di genere, che rivela invece realtà e percezioni molto diverse per uomini e donne. Per esempio per quasi la metà delle donne (40%) la possibilità di conciliare la vita famigliare e il lavoro è prioritaria nella scelta di un lavoro, un dato doppio rispetto ai colleghi (20%), che invece pongono un’attenzione maggiore allo stipendio (36%) rispetto alle colleghe (25%). E se gli uomini tendono a sottostimare l’importanza del work life balance sulla carriera al femminile, danno un maggior peso al tema della discriminazione sessuale. Quanto alla ridotta presenza femminile in alcuni settori, mentre per i colleghi questo divario è attribuibile sopratutto a passioni diverse tra uomini e donne (41%), queste ultime sono più consapevoli (43% v. 35%) che la cultura e i condizionamenti famigliari possono giocare un ruolo cruciale nella scelta.

Quanto alle misure da mettere in campo per superare le disparità di genere, l’equità salariale e le politiche di welfare strutturate per un corretto work-life balance sono  le aree individuate trasversalmente sia da lavoratori che da aziende. Interessante notare che cresce l’importanza attribuita al congedo di paternità nelle generazioni più giovani, al 13% per la Gen Z e 12% per i Millenials, il doppio rispetto agli over 40.I giovani sono più attenti a superare gli stereotipi di genere nei ruoli famigliari e per questo sono anche molto più attenti, rispetto alle generazioni precedenti, al ruolo del sistema educativo (circa il 20% in più rispetto alle altre generazioni).

La formazione e l’educazione possono giocare un ruolo fondamentale nel superamento degli stereotipi di genere, ma sembrano ancora sottovalutate (<10% di rilevanza per aziende e professionisti) – spiega Monica Magri, Group HR & Organization Director di The Adecco Group Italia – Dal nostro osservatorio vediamo però che un numero sempre maggiore di aziende stanno creando percorsi di Academy per il reskilling e upskilling su competenze fortemente richieste dal mercato e che vedono un’altissima adesione delle ragazze anche in ambito STEM“.

Insomma, consapevolezza e positività rispetto alla parità di genere ormai sono condivise tra aziende e lavoratori, ora resta tanta strada da fare per superare le disparità con attività concrete, rendicontabili e misurabili. “Questa sarà senz’altro la prossima sfida – concorda Monica Magri – oggi è il tempo di misurare l’efficacia delle politiche di D&I in azienda, senza smettere di investire nel rafforzare in una cultura inclusiva ed equa”.

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