Gli Incredibili 2, un film per guardarti allo specchio e ridere di te

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“Devo trovare il modo di riuscire, così che anche lei possa riuscire”. La sfida di Bob Pass (alias Mister Incredible) questa volta non è trovare il punto debole del cattivo di turno per poterlo sconfiggere insieme alla compagna di vita e di giustizia, Helen Parr alias Elastigirl. gli-incredibili-2-1864x1048Questa volta il caro supereroe dalla forza incredibile dovrà usare la testa e cercare di venire a capo di una situazione ben più complessa: le crisi adolescenziali di Violetta con tanto di innamoramento non corrisposto (tagliamo corto e diciamola così!), le difficoltà scolastiche di Dash alle prese con nuovi metodi matematici, e l’armamentario di superpoteri naturali (devastanti) di Jack-Jack. E dovrà cavarsela da solo.

gli-incredibili-3Elasti, infatti, ha ricevuto un’offerta di lavoro a cui è difficile rinunciare e nonostante tutto parte lasciando tutto in mano al marito: “Non sarei qui se tu non avessi preso le redini di casa”. Ed è fatta, nel giro di pochi minuti Disney sovverte la normalità: lui a casa a cambiare pannolini e a dettare regole su tv, cibo e compiti di scuola; lei su un bolide a due ruote a rincorrere criminali e a partecipare a talk show grazie ai suoi successi. E il film lo fa non rappresentando un paradosso o una cosa futuribile, ma come fosse una “nuova normalità” che può accadere.

Quello dello scambio dei ruoli lavoro-famiglia fra i due sessi è solo uno degli ingredienti di un film che può essere letto a diversi livelli: far ridere per gag e battute esilaranti, rompere gli stereotipi, raccontare una storia ben calibrata (anche se diciamolo si capisce subito di chi è il cattivo e se non volete saperlo non leggete oltre perché per vedere il film nelle sale dovrete aspettare il 19 settembre), rappresentare la realtà della quotidianità con intelligenza, trasportare in un mondo di supereroi accessibili. Ingredienti che si intrecciano con maestria e senza cannibalizzarsi, andando oltre i cliché.

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Per Alley Oop, poi, sembra un concentrato dei temi a noi cari. A partire proprio dall’empowerment femminile (che brutta parola, ma rende l’idea): Elasti va, ha la tentazione di tornare a casa, ha paura che possano non farcela senza di lei, è combattuta, ma rassicurata da Mr Incredible resta e se la gode alla grande assaporando di nuovo l’adrenalina dell’azione, la fatica per raggiungere il risultato, lasoddisfazione del successo e la voglia di condividerlo con chi è rimasto a casa. Dal canto suo Mr Incredible è quel papà che non si è mai occupato dei figli ma che, dopo lo sbandamento iniziale, si guarda allo specchio e si dice che non può mollare e come tanti padri delle nuove generazioni non arretra davanti all’ennesimo disastro dei figli, si ingegna di fronte alla loro ingovernabilità e ci mette anche il cuore. Un modello di papà che già c’è e meritava di essere rappresentato.

Naturalmente il film prende le mosse dall’esclusione del diverso, i supereoi fuorilegge. Racconta l’esclusione, la diffidenza, l’intolleranza, ma anche le battaglie di persone illuminate, che non mancano anche nella politica (almeno nel film). E il diverso non è solo nella società, si ritrova pure in famiglia con un Jack-Jack che va molto oltre i limiti della fantasia dei suoi genitori.

Per non parlare del femminile, che si dipana in rivoli diversi e compositi. Elasti è l’incarnazione dalla donna talentuosa che si è messa da parte da sola per fare famiglia. In questa nuova avventura cerca il suo posto fra una dimensione intima e una sociale e scopre che né la prima né la seconda possono funzionare da sole per renderla (banalmente) felice. Ma se Elasti è il bene, il male in questo film è altrettanto donna. E non lo è con le sembianza e le motivazioni di chi è ai margini, poco dotato e rancoroso. Il male è una donna di somma intelligenza sia intellettiva sia emotiva, incarna la scoperta, il progresso, il futuro e l’innovazione. Perché l’identificazione donna-bene non sarebbe stata esaustiva e Disney ha imparato negli anni a disegnare cattive complesse e affascinanti (come Maleficent, ad esempio).

Le tre età dei figli, poi, offrono spunti infiniti per una genitorialità che deve imparare parametri di confronto nuovi e sempre più sfidanti: dall’adolescenza devastante ai primi anni di vita banco di prova per la tenuta di nervi e capacità fisiche.

Sarà per tutto questo o solo perché le famiglie tutte escono dal cinema ripetendosi le scene del film, ma dopo aver battuto il record del miglior esordio negli Stati Uniti di sempre per un film d’animazione (ed essere diventato il maggiore incasso di sempre per il cinema d’animazione negli USA, oltre che il primo film animato a superare il mezzo miliardo negli USA), Gli Incredibili 2 ieri ha superato il miliardo di dollari di incassi globali, diventando il quinto film animato della Disney a farlo. Quest’anno gli altri due titoli della casa di Topolino sopra il miliardo sono stati Black Panther e Avengers-Infinity War. Negli States il film a incassato finora 574 milioni di dollari, mentre nei mercati internazionali ha raggiunto i 430,9 miliardi di dollari dovendo uscire ancora in mercati chiave come Italia (19 settembre), Giappone, Spagna, Germania.

Insomma pare proprio che contenuti e forma possano andare di pari passo e fare anche guadagnare. Basti pensare che il film è costato “solo” 200milioni di dollari.