Luisa Rosti

Nel ’68 ero studentessa di Economia all’Università di Pavia (la più vicina a casa), dove adesso sono professoressa ordinaria. Insegno Economia del Lavoro nella laurea triennale ed Economia del Personale e di Genere nella magistrale. Insegno in italiano (anche agli studenti cinesi) e sono una valutatrice indulgente (anche con me stessa). Nel secolo scorso ho pubblicato “Femina OEconomica”. Il mio ultimo saggio è sul gender pay gap (in Gender & Society). Scrivo di stereotipi e discriminazione, di talento e istruzione, di selezione del personale e carriere, di imprenditorialità femminile e politiche di conciliazione. Mi piace fare formazione agli adulti, e la faccio. Sotto la giacca indosso, quando è il caso, una maglietta rosa con la scritta: “I believe in science”.
18 Settembre 2023

Il gender pay gap diminuisce tra le giovani laureate

    Sempre più donne fra i laureati. Il Rapporto OCSE 2023, pubblicato proprio in questi giorni, evidenzia che la partecipazione delle donne a tutti i percorsi di laurea è aumentata negli ultimi anni e attualmente la componente femminile non è minoritaria in nessuno dei Paesi OCSE (58% in media). Le laureate pareggiano i laureati in Svizzera e Giappone, e li superano di pochissimo (51%) in Germania e Corea, ma si posizionano al 60% in Belgio, Stati Uniti, Slovenia e Repubblica Ceca, raggiungono il 65% in Lettonia e in Polonia, e toccano il massimo in Islanda (68%). In Italia la quota di laureate si posiziona al 58%, uguale...

31 Luglio 2023

Lavoro: la laurea serve (e si vede)

    Prof, è vero che la laurea non serve per trovare lavoro? No, non è quello che ci dicono i dati. Dal 2002 ad oggi tutto l’incremento di occupazione dei giovani con meno di 25 anni è dovuto alle laureate e ai laureati; i diplomati restano stabili, e i giovani senza diploma si riducono in misura consistente (Figura 1). La variazione più marcata si osserva per la componente femminile: le laureate sono aumentate del 400% mentre le giovani senza diploma si sono ridotte del 77%; in valori assoluti le laureate passano da 12.000 nel 2002 a 62.000 nel 2022, mentre le diplomate calano da 415.000 a 328.000. Anche la...

11 Luglio 2023

Università, la scelta del corso di studi è ancora condizionata dal genere?

        Le giovani donne che hanno intenzione di iscriversi all’università possono scegliere tra un centinaio di classi di laurea, ma le loro scelte si concentrano in un numero relativamente limitato di discipline invece di distribuirsi tra le varie alternative come quelle dei loro coetanei di genere maschile. Ad esempio, le principali[1] classi di laurea magistrale dove la presenza femminile è dominante sono: Scienze pedagogiche (2.253 laureati, 94% donne); Servizio sociale e politiche sociali (1.277 laureati, 92% donne); Lingue moderne per la comunicazione e la cooperazione internazionale (2.035 laureati, 88%...

05 Giugno 2023

Università, dove si infrange l'onda rosa delle laureate?

Fin dall'inizio di questo secolo, anno dopo anno, il numero delle neolaureate è stato nettamente superiore al numero dei neolaureati, sia in Italia sia in ognuno dei 27 Paesi europei. Nel 2021 le neolaureate sono state 136 per ogni 100 laureati di genere maschile in Italia, e 133 in Europa (Figura 1). Figura 1 – Neolaureate nel 2021 per ogni 100 neolaureati di genere maschile Questa maggioranza femminile tra i neolaureati si accumula nella popolazione, e si riversa sul mercato del lavoro, generando una prevalenza femminile altrettanto solida tra gli occupati con titolo di studio terziario. Le laureate sono in...

16 Maggio 2023

Neolaureati e neolaureate: a volte sono le donne che guadagnano di più

  Prof, ma in pratica c’è qualche caso in cui le donne guadagnano più degli uomini o questo evento è possibile solo in teoria? Questo evento si verifica anche nella realtà, qualche rara volta, e in tal caso si parla di reversal del gender pay gap. Ad esempio, succede che in alcune classi di laurea[1], al primo impiego, le neolaureate abbiano una retribuzione media mensile netta maggiore di quella dei neolaureati (Tabella 1), anche se per l’insieme degli occupati la differenza di retribuzione è del 13,8% a vantaggio della componente maschile. Tabella 1 – Numero di laureati, retribuzione media mensile netta e gender...

01 Maggio 2023

Neolaureati e lavoro all’estero: molti disponibili, pochi occupati

  Qual è la disponibilità dei nostri laureati a lavorare all’estero? E quanti di loro lavorano effettivamente fuori dal nostro Paese, un anno dopo la laurea? Quali percorsi formativi “esportano” più laureati? I dati Almalaurea ci dicono che quasi un laureato su due si dichiara “decisamente disponibile” a lavorare fuori dai confini nazionali (44,7%), ma di fatto meno di uno su dieci trova lavoro all’estero un anno dopo il conseguimento del titolo. Il confronto fra la disponibilità a lavorare all’estero espressa al momento della laurea con la condizione di occupato a un anno di distanza evidenzia che per...

23 Gennaio 2023

Chi sono i neolaureati in smart working?

  I neolaureati che lavorano da remoto non sono pochi, non guadagnano meno degli altri, e non sono prevalentemente donne. Secondo l’ultimo Rapporto Almalaurea (2022), a 5 anni dal conseguimento del titolo lavorano in smart working[1] il 21% dei laureati magistrali a ciclo unico[2] e il 41% dei laureati magistrali biennali[3]. Gli occupati in smart working sono prevalentemente di genere maschile, hanno un contratto a tempo indeterminato nel settore privato dell’economia, esercitano professioni intellettuali e di elevata specializzazione, e sono più numerosi nei settori dell’informatica, della comunicazione, del credito e...

09 Gennaio 2023

Si può mai essere “troppo” istruiti?

  Le statistiche sull’occupazione definiscono “troppo istruiti” (overeducated) gli individui abbinati a posti di lavoro nei quali l’attività svolta non è coerente con il titolo di studio (ad esempio, un laureato che fa l’operaio); la loro presenza è rilevata statisticamente perché evidenzia uno spreco di risorse nell’ambito della pubblica istruzione. Secondo l’Istat, gli individui “sovraistruiti” sono “gli occupati che possiedono un titolo di studio superiore a quello maggiormente posseduto per svolgere quella professione”[1], e la loro percentuale, sul totale degli occupati in età 25-34 anni, è pari...

19 Dicembre 2022

Quanti sono i neolaureati senza lavoro?

  Avere una laurea aumenta la probabilità di occupazione, e non di poco (figura 1), ma anche se questa probabilità è andata crescendo nel corso dell’ultimo decennio[1], i dati mostrano che nel passaggio tra la scuola e il lavoro ci sono ampi spazi di miglioramento anche per i giovani più istruiti. Alcuni neolaureati,[2] infatti, sono ancora disoccupati tre anni dopo il conseguimento del titolo, e in Italia sono molti di più rispetto agli altri Paesi europei (figura 2). Figura 1. Tasso di occupazione dei giovani in età 15-34 anni per titolo di studio (a 1-3 anni dal conseguimento del titolo), 2021.   La...

14 Novembre 2022

Nel sud Italia le donne guadagnano più degli uomini?

  Prof, ma è possibile che i dati Istat siano sbagliati? NO Ma al Sud mi viene un gender pay gap NEGATIVO … cioè le donne guadagnano più degli uomini! Il gender pay gap (GPG) indica solitamente la differenza di genere nella retribuzione media oraria espressa in percentuale della retribuzione media maschile, e la sua disaggregazione per ripartizione geografica mostra effettivamente un valore positivo al Centro-Nord e un valore negativo al Sud e nelle Isole (Figura 1, Fonte: ns. el. su dati Istat [1]). Per leggere correttamente questi dati dobbiamo tener conto del fatto che la retribuzione media oraria usata per calcolare il...