Neolaureate STEM: poche, brave, e fanno le prof.

Anche quest’anno le neolaureate nelle discipline Stem sono in minor numero rispetto ai neolaureati di genere maschile: 15.381 contro 20.760, una quota pari al 43%. È questo l’unico ambito disciplinare in cui la componente femminile è minoritaria; nelle altre aree, invece, le laureate superano nettamente i laureati: sono infatti il 63% nell’area Economica, Giuridica e Sociale; il 60% dell’area Sanitaria e Agro-veterinaria, e l’80% dell’area Artistica, Letteraria ed Educazione.

Laureati di secondo livello per area disciplinare e genere in valori assoluti:

Nostra elaborazione su dati Almalaurea 2024 – condizione occupazionale dei laureati (2023)

La quota di donne nell’area STEM è stabile nel tempo

I dati della serie storica dal 2012 ai giorni nostri evidenziano inoltre che la scarsa presenza femminile nelle Stem resta invariata nel tempo invece di ridursi (Figura 2); la quota al 2023 è pari al 43%, la stessa percentuale del 2012. Anche per l’insieme delle aree disciplinari l’andamento della componente femminile risulta stabile nel tempo, mantenendosi però ad un livello costantemente superiore a quello della componente maschile (60%).

Laureati di secondo livello nell’area disciplinare STEM per genere dal 2012 al 2023 V.A.

Nostra elaborazione su dati Almalaurea 2024 – condizione occupazionale dei laureati (2023)

Le laureate STEM sono poche ma brave

 Le laureate Stem sono brave: concludono il loro percorso formativo con un voto più alto sia di quello delle laureate in altri ambiti disciplinari sia con riferimento ai laureati Stem di genere maschile (Figura 3). Il loro voto medio di laurea è infatti 108,7 contro 108 della media femminile generale e 107,3 della componente maschile; solo nell’area Artistica, Letteraria ed Educazione, dove la componente maschile è nettamente minoritaria (20%), il voto dei laureati supera quello delle laureate.

Voto medio dei laureati di secondo livello per area disciplinare e genere – 2023

Nostra elaborazione su dati Almalaurea 2024 – condizione occupazionale dei laureati (2023)

Il mercato del lavoro premia le laureate Stem

Come il voto di laurea, anche il posizionamento sul mercato del lavoro risulta premiante per le laureate Stem rispetto alle laureate delle altre aree disciplinari, ma non rispetto alla componente maschile della stessa area. A un anno del conseguimento del titolo, infatti, il tasso di occupazione delle laureate Stem (82%) è maggiore rispetto alle laureate delle aree Artistica, Letteraria ed Educazione (70%) ed Economica, Giuridica e Sociale (66%), ed è di un solo punto più basso rispetto a quello dell’area Sanitaria e Agro-Veterinaria (83%); ma resta molto al di sotto rispetto a quello della componente maschile della stessa area: 82% contro 88%.

In quale ramo di attività trovano lavoro le laureate Stem?

La destinazione prevalente delle laureate Stem è l’insegnamento. Più di una laureata su quattro è infatti occupata nel settore dell’istruzione, che assorbe da solo il 29% della componente femminile contro il 20% della componente maschile. Al secondo posto si posizionano le attività di consulenza (15% delle laureate contro 13% dei laureati), e al terzo posto si classifica settore chimico-energetico, dove la componente femminile batte quella maschie: 11% contro 9%; segue poi la dispersione delle laureate STEM nei restanti settori, tutti con quote al di sotto del 10%.

Anche per l’insieme delle aree disciplinari la graduatoria vede ai primi due posti il settore dell’istruzione, che occupa il 27% delle laureate contro il 18% dei laureati, e le attività di consulenza (13% contro il 16%); al terzo posto si colloca invece il settore sanitario, che occupa il 13% delle laureate e l’11% dei laureati. Le quote degli altri settori sono tutte più basse, per entrambi i generi

Il gender pay gap nelle STEM si attesta al 12%

La retribuzione delle laureate Stem è di 1.426 euro mensili (Figura 3), al secondo posto dopo quella delle laureate dell’area Sanitaria e Agro-Veterinaria (1.552 euro), ma inferiore di quasi 200 euro rispetto a quella maschile della stessa area. Il gender pay gap, che per l’aggregato è pari al 13%, sale al 14% nell’area Economica, Giuridica e Sociale e si attesta al 12% nell’area Stem, mentre scende notevolmente nelle aree Sanitaria e Agro-Veterinaria (5%) e Artistica, Letteraria ed Educazione (2%).

Retribuzione media mensile netta dei laureati di secondo livello per area disciplinare e genere – 2023

Nostra elaborazione su dati Almalaurea 2024 – condizione occupazionale dei laureati (2023)

Perché scelgono l’insegnamento?

La scelta del percorso formativo porta dunque un vantaggio competitivo alle laureate STEM rispetto a quelle di altre aree, ma non rispetto alla componente maschile della stessa area.

Le laureate Stem sono mediamente più brave delle loro colleghe di altri ambiti disciplinari, e anche sul mercato del lavoro ricevono un trattamento migliore: trovano lavoro più facilmente, e sono al secondo posto nella graduatoria delle retribuzioni dopo le laureate dell’area Sanitaria e Agro-veterinaria.

Le laureate Stem sono anche più brave dei colleghi di genere maschile dello stesso ambito disciplinare, ma sul mercato del lavoro ricevono un trattamento peggiore: trovano occupazione meno facilmente, e fin dal primo stipendio guadagnano circa 200 euro al mese meno di loro.

Questo può dipendere, in qualche misura, dal fatto che l’insegnamento, la professione che occupa la quota più consistente delle laureate Stem, offre una retribuzione che in molti casi è inferiore a quella ricevuta in media dai laureati STEM occupati in professioni diverse da quella di insegnante. Ad esempio, i professori di scienze matematiche, fisiche e chimiche nella scuola secondaria superiore hanno una retribuzione mensile netta di 1.392 euro, decisamente inferiore a quella media dei laureati in Matematica (1.836 euro, 1.970 M, 1729 F); e i professori di scienze dell’informazione hanno una retribuzione di 1.391 euro, anche in questo caso molto inferiore a quella media dei laureati in Informatica (2.110 euro, 2.161 M, 1.887 F). (Almalaurea Professioni 2024, valori medi in euro rivalutati in base agli indici Istat dei prezzi al consumo).

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