Come rendere sorprendenti le storie delle nostre vacanze

beach-blue-female-33622

Estate, tempo di etichette. Che li si chiami stereotipi (“immagini fisse”) oppure unconscious bias (pregiudizi inconsci), questi meccanismi della mente che associano automaticamente alcune caratteristiche ad altre sono il più potente strumento che abbiamo per risparmiare energie e sentirci al sicuro. Come lo fanno? Semplicemente, nel corso della nostra vita, grazie alle nostre esperienze ma anche alle immagini che ci trasmette la cultura a cui apparteniamo, accumuliamo una serie di associazioni automatiche tra le cose. Succede in un modo inconsapevole, che diventa consapevole quando “serve”: per esempio se vediamo un grosso cane nero e pensiamo che è pericoloso, e quindi giriamo alla larga. Questa attività associativa avviene in modo quotidiano e costante: micro associazioni guidano continuamente i nostri giudizi e le nostre decisioni senza che ve ne rendiamo conto.

99 volte su 100 andiamo avanti col pilota automatico, e a guidarci sono proprio le etichette.

adult-antioxidant-beach-1332194Le chiamo etichette perché così riconoscerle è più semplice. In effetti funzionano proprio come delle etichette, e in vacanza proliferano. Succede perché usciamo dalle solite routine, spesso ci troviamo in ambienti nuovi e con persone sconosciute, e allora più che mai è importante per il nostro cervello scansionare velocemente l’ambiente e verificare di essere al sicuro… proprio attraverso le etichette: quei segnali invisibili che ci confermano che siamo tra persone che hanno le nostre stesse intenzioni. Ovviamente, una volta stabilita la sicurezza dell’ambiente, le etichette fanno anche altro. Ci dicono per esempio che la famiglia tedesca dell’ombrellone accanto è maniaca dell’ordine – come pensavamo – che i francesi non danno confidenza, che quella coppia che legge tutto il tempo non è più innamorata, e così via.

Le etichette ci raccontano delle storie.

Possiamo accorgercene, controllarle, giocarci? Si, e le vacanze estive sono un momento d’oro per allenarsi a rompere gli stereotipi. Ecco come.

1) Il primo passo è sapere e accettare che l’etichettatura degli altri e delle situazioni è un meccanismo vitale, utile, necessario e inevitabile. Non possiamo giudicare noi stessi né gli altri se avviene: se non accadesse dovremmo usare energie infinite per verificare le reali intenzioni di tutti coloro che ci circondano, e non ne avremmo per affrontare reali situazioni di bisogno.

Quindi viva le etichette, per cominciare.

2) Il secondo passo è giocare ad accorgersi quando se ne sta usando una. Sdraiati in spiaggia o passeggiando in montagna, guardarsi intorno e allenare lo sguardo a riconoscere quella serie di strati aggiuntivi che mettiamo in automatico sulle cose. Una persona che non sorride ci sembra di cattivo umore? E’ una nostra etichetta. Una persona vestita con poca cura ci sembra maleducata? Altra etichetta tutta nostra. Dei bambini che piangono ci dicono che i genitori non li sanno educare? Etichetta!

Giocare a individuare le nostre storie, vedere come compongono cornici intorno alle storie degli altri, come ci informano ben oltre quella che è la realtà.

3) Infine, come si fa con le cipolle, toglierle a una a una. Allenare lo sguardo a un movimento di zoom “oltre le etichette”. Che cosa vedo? Se lo spoglio delle mie idee automatiche, chi è quel signore seduto davanti a me che guarda il mare? Che cosa vedo? Che cosa fa realmente quella famiglia rumorosa, che cosa vedo di diverso se tolgo la mia cornice? Vedrò “di meno”: meno storie, meno intuizioni e associazioni. Ma vedrò anche di più: cose nuove e diverse, che l’etichetta teneva nascoste. Ci sarà spazio per loro – che vi assicuro si sentiranno visti in modo diverso – per raccontarvi la loro storia.

E potrebbe essere sorprendente.

D’altra parte, spesso in vacanza facciamo proprio questo con noi stessi: smettiamo di essere quell’insieme di etichette che ci definisce durante il resto dell’anno, cambiamo tutte le abitudini e anche i vestiti che indossiamo, e scopriamo parti nuove di noi.

barefoot-beach-blur-296879

  • ROSSELLA |

    Grazie dell’interessante sfida lanciata… caccia a riconoscere le etichette utilizzate

  Post Precedente
Post Successivo