Fondo femminista Semia, al via il primo bando con contributi fino a 15.000 euro

Arriva il primo bando di Semia Fondo delle donne, nato a dicembre scorso per sostenere le organizzazioni, i gruppi, i collettivi, le attiviste e gli attivisti impegnati ogni giorno per l’uguaglianza di genere. In palio ci sono contributi fino a 15mila euro e un programma di formazione. Il bando rimarrà aperto dal 27 settembre al 31 ottobre 2024.

Si punta a sostenere le realtà medio-piccole

Alla luce dell’estrema frammentazione dell’associazionismo per i diritti delle donne e della comunità Lgbtqia+ evidenziato dalla mappatura effettuata dal Fondo, l’intento di Semia è raggiungere le entità medio-piccole che, per dimensione, tematica o collocazione geografica incontrano maggiori difficoltà a reperire finanziamenti, ma che hanno il potenziale per crescere. Destinatarie del bando sono dunque tutte le organizzazioni del terzo settore, formali e informali, che lavorano nelle tre macroaree programmatiche dell’autodeterminazione e difesa del diritto di scelta; del lavoro, indipendenza e giustizia economica; dell’educazione alla consapevolezza e supporto all’attivismo. Indispensabili l’approccio femminista e la prospettiva intersezionale, orientata lungo le diverse direttrici di discriminazione tra cui identità, razza, classe, orientamento sessuale, età, provenienza geografica e abilità.

I criteri minimi di ammissione

Possono partecipare al bando di erogazione dei contributi organizzazioni del terzo settore, riconosciute e non riconosciute, registrate legalmente in una delle forme previste dall’ordinamento italiano, che svolgano attività senza fini di lucro e che possiedano i titoli legali ed amministrativi necessari a ricevere i fondi. Al bando di formazione – articolato su sei aree: amministrazione, strategia interna, comunicazione, fundraising, advocacy, “monitoraggio, valutazione e apprendimento” – possono invece prendere parte le organizzazioni che non abbiano partecipato all’altro, nonché i collettivi, i gruppi, i movimenti e altre organizzazioni informali le cui attività siano senza fine di lucro.

Minimo tre persone, leadership per il 70% a donne e trans

Le organizzazioni devono essere composte da un minimo di tre persone fisiche e devono essere in maggioranza donne, persone trans e non binarie. La leadership deve essere composta almeno per il 70% da donne, persone trans e non binarie. L’organizzazione deve avere uno scopo sociale coerente con gli obiettivi del movimento femminista e di uguaglianza di genere, deve avere sede e svolgere le attività sul territorio nazionale. Sono escluse, oltre a università e centri di ricerca e consulenza, quelle con un bilancio 2023 superiore a 80mila euro, quelle a titolo individuale, quelle legate a partiti, agenzie governative e istituzioni religiose e le trans-escludenti o lesive dei diritti umani.

I contributi offerti

La richiesta di fondi potrà essere avanzata per qualsiasi necessità dell’organizzazione: un progetto specifico, il supporto ai costi di struttura (del personale, amministrativi, di formazione, di digitalizzazione etc.) o per entrambi. Le proposte dovranno avere una durata massima di 12 mesi. L’ammontare del contributo deve essere commisurato al bilancio dell’anno precedente: 5mila euro per un bilancio fino a 25mila; 10mila per un bilancio da 25mila a 50mila euro; fino a 15mila euro per un bilancio da 50mila a 80mila euro. Le risorse possono essere integrate da Semia con attività di accompagnamento, formazione, potenziamento delle capacità e mentoring.

Due webinar per informarsi

C’è tempo per inviare le richieste entro le ore 23.59 del 31 ottobre tramite la piattaforma Idea360. I formati per la partecipazione al bando di erogazione contributi o al bando di formazione saranno disponibili sulla piattaforma dopo aver completato la registrazione online al seguente indirizzo: https://fondosemia.apply-idea360.com/
Sono stati previsti due webinar per le organizzazioni che necessitano di chiarimenti: lunedì 14 ottobre alle 17 per il bando di erogazione contributi; martedì 15 ottobre alle 17 per quello formazione. Le organizzazioni vincitrici dovranno esibire subito, pena l’esclusione, questi documenti: atto costitutivo e statuto del soggetto proponente nella forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata o registrata; certificato di attribuzione del codice fiscale o partita Iva del soggetto proponente; eventuale iscrizione alla Camera di commercio; eventuale iscrizione al Runts; Modello Eas, se presentato); nomina rappresentante legale; conto bancario intestato all’ente.

I criteri di valutazione delle proposte

La valutazione delle proposte sarà affidata a un gruppo di esperte composto da professioniste del terzo settore, specialiste nei diritti di genere e attiviste femministe e avverrà secondo quattro criteri: coerenza tra contesto, missione e obiettivi, attività e budget richiesto; area geografica e comunità beneficiarie; rilevanza tematica; approccio intersezionale. Le organizzazioni assegnatarie saranno contattate via e-mail subito prima della pubblicazione dei risultati sul sito web di Semia Fondo delle Donne, prevista per il 16 dicembre. La finalizzazione degli accordi e il finanziamento sono fissati per il mese di gennaio 2025. «Una bella notizia per il mondo femminista», commenta Maura Cossutta, presidente della Casa intertnazionale delle donne di Roma. «Il bando di Semia non serve solo a finanziare progetti, sempre importanti, ma per sostenere esperienze, realtà, collettivi e organizzazioni femministe. Un riconoscimento del loro valore e del loro ruolo insostituibile per la promozione dei diritti e delle libertà delle donne».

Il nuovo advisory board

Tra le nuove componenti del board di Semia, pilastro per le future azioni del Fondo, figurano esperte come la ginecologa Lisa Canitano, pioniera nella difesa della salute riproduttiva e nell’applicazione della legge 194, l’economista Azzurra Rinaldi, l’attivista transgender Asia Cione, le esperte di filantropia Giovanna Castagna, direttrice della Fondazione Deloitte, e Chiara De Luca, la fondatrice del Non Profit Women Camp Federica Maltese, la vicedirettrice della fondazione francese Mediterranean Women’s Fund Marion Duquesne, la presidente di Civilità laica Aps Silvia Menecali, la sociologa e giornalista Eleonora de Nardis, la consulente di comunicazione Sambu Buffa.

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