“Usciamo dalla bolla”, tre giorni di eventi con le donne al centro al WeWorld Festival a Milano

Annalaura Cattelan, "Dreaming of Zeno"

Annalaura Cattelan, “Dreaming of Zeno”

Passare il microfono a chi oggi è poco rappresentato e rappresentata per incontrare nuove persone e “uscire dalla bolla”. Questo l’obiettivo della 14esima edizione del WeWorld Festival, l’evento in programma il 17, 18 e 19 maggio a Base Milano per parlare della condizione delle donne in Italia e nel mondo e promosso da WeWorld, organizzazione indipendente attiva da oltre 50 anni in 27 Paesi, compresa l’Italia, per portare al centro chiunque sia ai margini, geografici e sociali, promuovendone lo sviluppo umano ed economico, perché possa diventare protagonista del proprio cambiamento. Un festival capace di espandersi, cambiare forma e insinuarsi nelle crepe con talk, musica, fotografia, film e performance – tutti ad accesso libero e gratuito – per portare un messaggio di parità tra i generi e superamento degli stereotipi. Un’edizione ricca di appuntamenti che segna un percorso in continuità – ma a tratti anche di rottura – con gli anni precedenti, in cui si parlerà di consenso, maternità, economia, femminismi e tanto altro.

Un festival a misura di famiglie

Novità di questa edizione è un festival a misura di famiglie che diventa “children and teens friendly”, con percorsi e laboratori dedicati per bambini, bambine e adolescenti, e uno spazio dove i bambini e le bambine potranno partecipare ad attività con educatori ed educatrici professioniste mentre i genitori assistono a talk e spettacoli. Per il secondo anno, invece, ritornano i servizi dedicati al benessere delle donne con gli appuntamenti di “Empowerment per te”: attività one to one o in piccoli gruppi pensati per mettere al centro l’importanza di prendersi cura di se stesse. Dallo Yoga in terrazza ai servizi dello Spazio Donna WeWorld, e le letture portfolio per le fotografe, in collaborazione con GRIN (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale APS-ETS).

Anche la violenza di genere tra i talk in programma

Al centro dei talk che si svolgeranno per tutto il week end (qui il programma completo con tutti gli ospiti del Festival) i temi dell’identità (quella che ci riconosciamo e quella che ci viene attribuita), della maternità (tra aspettative della società e scelte individuali), ma anche cambiamento climatico, soldi, lavoro e occupazione, empowerment femminile e nuovi femminismi, ma anche intelligenza artificiale e stereotipi di genere. Non mancherà lo spazio dedicato al tema della violenza sulle donne: se il femminicidio di Giulia Cecchettin ha portato a una maggiore consapevolezza nella narrazione della violenza di genere, cosa è davvero cambiato nel quotidiano delle donne che subiscono violenza? Quali tutele funzionano e quali invece i “buchi” nella rete? Il talk organizzato da Alley Oop, “Violenza sulle donne, perché parlarne ancora?” si terrà sabato 18 maggio alle ore 16 con Chiara di Cristofaro (Alley Oop – Il Sole 24 Ore); il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia, la professoressa di Scienza delle Finanze all’Università di Pavia Margherita Saraceno, l’illustratrice Stefania Spanò (Anarkikka) e Diana De Marchi, presidente della Commissione pari opportunità del Comune di Milano (qui il link per prenotare il proprio posto).

La musica di Chadia, reading, performance teatrali e workshop

Ma non saranno solo i talk i protagonisti: il programma prevede un fitto calendario di performance e workshop che culmineranno, nella serata di sabato, con la “guest star”, la cantante Chadia, che a marzo ha pubblicato il brano “Filo spinato – La Superbia”, con cui si è fatta sostenitrice di WeWorld per contrastare la violenza sulle donne. Il pezzo è dedicato a tutte le donne che subiscono abusi e violenza e vuole lanciare un messaggio di speranza: affrontare un percorso di guarigione è possibile. In calendario, tra gli altri appuntamenti “I corpi imprigionati delle donne”, un reading dell’attrice Euridice Axen; “Secret show” – The Period, un’esperienza a metà tra meme e Marina Abramovic con l’ironia e il sarcarsmo che contraddistingue la startup media femminista e con 7 donne che si esibiranno sul palco; il workshop interattivo “Design Your Life: come fare della tua vita un progetto meraviglioso” con Francesca Parviero; “Stand up Night” con la sceneggiatrice e stand-up comedian Giada Biaggi per ridere e riflettere su vecchi e nuovi stereotipi duri a morire. E ancora: la performance teatrale “Il costo di una buona educazione”, con Babi Campo Falcone (regia di Paola Ambini, drammaturgia di Maria Cristina Origlia), che vede al centro la vita e il pensiero di Alice Miller, psicoterapeuta che ha indagato le origini della violenza nell’uomo.

Due mostre fotografiche e il cinema da non perdere

Spazio anche alle mostre, con le fotografie di Annalaura Cattelan, vincitrice della menzione WeWorld al Premio Ponchielli, che al Festival porterà Dreaming of Zeno, un progetto che racconta il percorso difficile ma a lieto fine di due donne che hanno dovuto affrontare per diventare madri nonostante le barriere del nostro Paese. Del progetto si parlerà anche nel talk “Dreaming of Zeno. Sfide e sogni per le famiglie omogenitoriali” (sabato 18, ore 19). La fotografa Gaia Squarci, invece, porterà al Festival I Want You to Know, un toccante lavoro che racconta come le donne siano colpite in modo sproporzionato dalle sfide ambientali. Protagonista Sereti Nabaala, attivista keniota Maasai al fianco di WeWorld in Kenya nella lotta per i diritti delle donne. Approfondiremo il progetto fotografico domenica 19 alle 19 con Gaia squarci, Veronica Nicolardi (Direttrice del festival internazionale di fotografia Cortona on The Move) e Monica Weisz (WeWorld). Dopo entrambi i talk sarà possibile partecipare ad una visita guidata. Grandi protagonisti del Festival saranno anche i film italiani ed internazionali incentrati su stereotipi ed empowerment femminile in Italia e nel mondo, in una carrellata di titoli da non perdere che prenderà il via sabato 18 dalle 12.30.

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