Un libro sotto l’albero, i consigli della Gen Z

Lo sport, l’amore, il mistero. Ma anche grandi classici intramontabili. Ci sono tante sorprese nei consigli di lettura che abbiamo raccolto tra gli under 18. Lettori preziosi, se si considera che la quota maggiore di chi ha letto nell’ultimo anno almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali (il 57,1%), secondo la rilevazione pubblicata dall’Istat lo scorso maggio,  si concentra proprio tra i giovani fino a 24 anni, con punte più elevate tra gli 11 e i 14, e in particolare tra le ragazze (sei su dieci).

Anche NetRetail Books, il report di Netcomm (Consorzio per il commercio digitale italiano) realizzato col supporto di Amazon e basato su una ricerca di Human Highway su abitudini di lettura e acquisti digitali degli italiani, ha confermato la propensione alla lettura della Gen Z. Tra i lettori forti, gli Zeta superano di poco i Boomers e staccano notevolmente i Millennials. Merito anche dei book influencer che spopolano sui social, tanto per sfatare i pregiudizi che vogliono i giovanissimi rapiti solo da smartphone e musica.

Ecco i suggerimenti che abbiamo raccolto: sono scritti dai ragazzi, per i ragazzi. Perché un libro sotto l’albero di Natale è ancora uno dei regali migliori che si possa fare.

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“The Mamba mentality. Il mio basket” di Kobe Bryant (Rizzoli, 2018)
Matteo Agosti – 15 anni

Per il mio compleanno, il mio allenatore di nuoto Matteo Bianchi mi ha regalato il libro “The Mamba Mentality” di Kobe Bryant ed è il libro che sto attualmente leggendo. Kobe Bryant è l’atleta che più di ogni altro ha rivoluzionato il mondo della pallacanestro ed è considerato uno dei più grandi giocatori di basket di tutti i tempi. Bryant è entrato nell’NBA a soli 18 anni e questo lo ha reso uno dei giocatori più giovani ad aver giocato nella Lega. Solo due anni dopo è diventato un All-Star e da allora è rimasto ai vertici del basket per due decenni, diventando a tutti gli effetti una leggenda in questo sport.
Il basket è uno degli sport di squadra per eccellenza e allora cosa c’entra con chi, come me, pratica sport individuali? L’ho capito subito dalle prime pagine del libro dove non ci sono le istruzioni tecniche per fare un canestro perfetto, ma ci sono invece l’approccio e la mentalità per fare un canestro perfetto. E la mentalità con la quale affronti il canestro perfetto è la stessa con la quale affronti il tiro in porta perfetto, la sciata perfetta e anche la bracciata perfetta. Questo libro insegna a tutti noi sportivi come diventare la versione migliore di noi stessi, che non significa vincere le medaglie ma dedicarsi nel modo migliore a cioè che si fa e ciò che ci rende felici. Questo libro insegna un vero e proprio stile di vita, non solo sportiva. Ci insegna ad avere passione per i dettagli, impegno quando ci dedichiamo alla nostra attività, concentrazione, dedizione, determinazione e perseveranza. Ci insegna a concentraci sull’obiettivo senza perdere di vista il percorso che ci porta a raggiungerlo. Ci insegna ad essere soddisfatti della nostra fatica a fine allenamento e a cercare di raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi prendendo esempio dai migliori. Bryant racconta infatti che uno dei suoi miti dal quale ha imparato di più è Muhammad Alì che era un pugile ed è stato uno dei più grandi sportivi di sempre! Consiglio quindi questo libro a tutti, ma soprattutto agli sportivi che non vogliono arrendersi mai!

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“Persone normali” di Sally Rooney (Einaudi, 2020)
Giorgia Nicolai, 15 anni

“Marianne, io non sono credente, ogni tanto però penso che Dio ti abbia creata per me”
. “Persone Normali”, dell’autrice irlandese Sally Rooney, è un libro che tratta le storie di due adolescenti estremamente diversi ma ugualmente fragili: Connell e Marianne. I due frequentano la stessa scuola e si conoscono perché la madre di Connell fa le pulizie a casa di Marianne. Fra loro, inizialmente, non vi è un gran legame: mentre Connell a scuola riscontra molto successo, fra amicizie, sport e voti, Marianne, al contrario, si ritrova spesso isolata e presa di mira. Ma ben presto la loro relazione avrà una svolta sul piano amoroso. Durante il corso del libro, vediamo i due giovani crescere e affrontare numerosi problemi, l’uno aiutato dall’altro, ma anche per conto proprio. È in questa maniera che la Rooney dipinge ritratti realistici e completi dei nostri protagonisti e, allo stesso tempo, l’evoluzione dei loro caratteri. Vi rivedrete, in un punto o nell’altro, in ciascuno dei due protagonisti, perciò vi sentirete emotivamente connessi a loro, provando una forte empatia nei loro confronti.
Consiglio vivamente questo libro a tutti voi che leggete, perché è riuscito davvero ad entrare tra i miei pochi preferiti e a toccarmi nel profondo. Vi invito, inoltre, a leggerlo in lingua originale, dato che è davvero semplice, e a guardare la serie su Ray Play, anche quella meravigliosa.

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“Io prima di te” di Jojo Moyes (Mondadori, 2016, traduzione di Maria Carla Dallavalle)
Giulia Tomaiuolo – 13 anni

“Io prima di te” mi ha stupito.
Non ci sono le classiche scene romantiche che tutti si aspetterebbero in un libro romantico. Penso che in una storia d’amore non ci siano protagonisti migliori, è come quando si dice che gli opposti si attraggono. Una ragazza che ha scelto di vivere in un paesino senza il desiderio di viaggiare e girare il mondo, un ragazzo che ha conosciuto e amato la fama e i viaggi e ogni tipo di sport spericolato e avventuroso, bloccato su una sedia a rotelle. Lei credeva di essere stata assunta per tenergli compagnia, per poi scoprire la verità e decidere comunque di non andarsene; cosa che io ritengo bellissima: invece di arrendersi, ha lottato in tutti i modi per sostenerlo. Lei cercherà di tirargli su il morale e lui non sembrerà apprezzare tutti i suoi sforzi, cosa comprensibile nelle sue condizioni.
Una storia da cui non ci si riesce a staccare, sorprendendosi per il finale; almeno per me è stato cosi.

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“Omicidi per signorine” di Robin Stevens (Mondadori, 2017)
di Maria Rota – 11 anni

Quando la scolara Daisy Wells fonda una società investigativa con Hazel Wong, dei veri misteri che stava cercando non si vede neanche l’ombra (se non contate una cravatta smarrita!) ma quando Hazel trova il cadavere dell’insegnante di scienze in palestra, allora sì, iniziano davvero le indagini!
In questo libro troverete ciò che non trovate negli altri gialli per ragazzi, il misterioso intreccio di particolari delicati e apparentemente insignificanti vi terrà sempre con il fiato sospeso e la sintonia, tenacia e intelligenza dei personaggi vi vorrà farli conoscere sempre di più (cosa che potrete fare nella magnifica serie di libri che segue questo).
Questo stupendo, intelligente e delizioso libro soddisfa i desideri di un vero giallo di qualunque ragazza. Quindi fate presto, leggetelo ora!

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“Gente di Dublino” di James Joyce (Feltrinelli, 2013)
Francesco Mattia Venza – 13 anni

“Gente di Dublino”, “The Dubliners” nel titolo originale, è una raccolta di racconti scritta dall’irlandese James Joyce: si tratta di diverse storie tutte ambientate a Dublino. Ognuna ha un suo tema: la morte, la giovinezza, la vecchiaia. E i personaggi di ogni storia sono sempre più vecchi di quella precedente.
In ogni racconto ricorre l’idea di scappare, il desiderio di fuga, ma i tentativi sono destinati al fallimento. Ognuno ha le sue ragioni, ma per tutti Dublino non sembra la città ideale. Per esempio nel brano intitolato “Arabia” si parla di una sorta di fiera: non è un caso se la fiera richiama a un mondo totalmente diverso da Dublino. Joyce ci vuole far capire che i protagonisti sono attirati dal mondo “esterno” alla capitale irlandese.
È un libro che consiglio perché fa riflettere sul senso di paralisi che si prova davanti a vite che non riescono mai a cambiare.

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“Mosche, cavallette, scarafaggi e premio nobel” di Luigi Garlando (HarperCollins, 2019)

Marta Tasinazzo – 16 anni

Il libro ‘Mosche, cavallette, scarafaggi e premio nobel’ di Luigi Garlando parla della storia di un uomo che, lavorando nel laboratorio di Rita Levi Montalcini, la aiutò nella ricerca che le valse un premio Nobel per la Medicina. Il protagonista, Luigi detto Gigino, è il terzo figlio di una poverissima famiglia di pescatori e, fin da piccolo, ha sempre saputo di dover lavorare per aiutare i suoi parenti. Per questa ragione a sedici anni va a lavorare all’estero e finisce per lavorare in diversi laboratori come responsabile delle vasche prima delle cavallette all’università di Perugia e poi degli scarafaggi al Rebstock building dell’università di St.Louis, nel laboratorio della famosa scienziata. A St.Louis la professoressa lo prende sotto la propria ala e gli insegna alcune cose a proposito della ricerca che si svolgeva in quel laboratorio fino a farlo diventare il proprio assistente. Consiglio questo libro perché dimostra come dietro a ogni grande scoperta non c’è una sola persona, ma un gruppo, e perché mostra Rita Levi Montalcini da una prospettiva diversa, più vicina a lei.

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“Come uccidono le brave ragazze” di Holly Jackson (Rizzoli, 2021)

di Susanna Fortunato

“Come uccidono le brave ragazze” è un giallo avvincente che esplora in profondità il fenomeno sociale della conformità femminile. Attraverso storie coinvolgenti e analisi acuta, l’autore delinea come le aspettative culturali possano soffocare l’autenticità delle donne, spingendole verso ruoli predefiniti e limitanti. Il titolo stesso suggerisce una riflessione provocatoria su come, anche in buona fede, le donne possano essere intrappolate da aspettative sociali, soffocando la loro vera essenza.

L’autore evidenzia il prezzo emotivo e psicologico pagato da molte donne che si sforzano di essere “brave ragazze”, conformandosi a norme rigide. La narrazione tocca corde emotive profonde, stimolando una riflessione critica sulla società e sulle sue influenze sulle donne.

Consiglierei questo libro per la sua capacità di suscitare consapevolezza e dialogo sulle dinamiche di genere. Attraverso la narrazione coinvolgente, offre una prospettiva illuminante su come l’autoespressione femminile possa essere soppressa. È un invito alla riflessione su come possiamo collettivamente liberarci dalle catene delle aspettative culturali e abbracciare la diversità e l’autenticità, incoraggiando donne di tutte le età a sfidare questa situazione per abbracciare la propria unicità.

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“Innamorata di un angelo” di Federica Bosco (Newton Compton, 2011)
Virginia Venza – 15 anni

Serva me. Servabo te. “Salvami. Ti salverò”.
“Innamorata di un angelo” è la storia dell’adolescenza di Mia una ragazza ribelle, ironica, determinata, che impara ad essere sempre pronta ad affrontare con forza le incertezze della sua età. Mia insegue da sempre un grande e irrinunciabile sogno: entrare alla Royal Ballet School di Londra. A complicare la sua vita c’è l’amore profondo e segreto per Patrick, il fratello della sua migliore amica, Nina (“Nina era mia sorella, e io la sua. E questo ci bastava”) , un ragazzo così incantevole e unico secondo lei da sembrare un angelo, che però la considera solo una sorella minore.
“Certo, è vero che in fotografia finisci sempre per sorridere anche se preferiresti che ti sparassero”. Il libro affronta vari temi soffermandosi in particolare su quello dell’amore, dell’amore in famiglia, dell’amore tra amiche, dell’amore per uno sport e dell’amore intenso che sembra impossibile. Chissà se Mia riuscirà a tenere dentro di sé tutto questo amore.

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