Calcio, cosa abbiamo da imparare dalla Spagna dopo il caso Hermoso

La Spagna del calcio femminile vince la prima coppa del mondo nella sua storia. Le calciatrici salgono a ritirare le medaglie. La numero 11, Jenni Hermoso, arriva davanti al presidente della Federazione calcio spagnola e si abbracciano esultando e scambiano poche parole, poi Luis Rubiales prende fra le mani il viso della calciatrice e le stampa un bacio sulle labbra.

Il riassunto è a beneficio di quanti non abbiano seguito finora la vicenda, che comunque ha surclassato di molto l’eco della coppa riportata dall’Australia (sede dei mondiali) dalle calciatrici spagnole. In breve anche le posizioni: Rubiales ha dichiarato che il bacio era consensuale e che non ha intenzione di dimettersi; Hermoso ha detto di non aver mai acconsentito al bacio.

Le dichiarazioni di Hermoso

“Preciso che in nessun momento ha avuto luogo la conversazione cui fa riferimento il signor Luis Rubiales e che tantomeno il suo bacio è stato consensuale. Allo stesso modo voglio ribadire come feci allora che questo gesto non era stato di mio gradimento.
La situazione mi ha provocato uno shock per il contesto della celebrazione, e con il passare del tempo e dopo aver approfondito un po’ quelle prime sensazioni, sento il bisogno di denunciare questo fatto poiché ritengo che nessuna persona, in nessun ambito lavorativo, sportivo o sociale, debba essere vittima di questo tipo di comportamenti non consensuali. Mi sono sentita vulnerabile e vittima di un’aggressione, un atto impulsivo, machista, fuori luogo e senza alcun tipo di consenso da parte mia.
Semplicemente non sono stata rispettata”.
Alla calciatrice la Federazione aveva chiesto un comunicato congiunto per porre fine alle polemiche, che fin da subito si sono accese a livello internazionale. Hermoso ha invece preferito tacere nei giorni della vittoria e uscire con una propria dichiarazione in seguito, in cui sottolinea:
“Non spetta a me valutare le pratiche di comunicazione e integrità, ma sono sicura che come Nazionale Campione del Mondo non meriti una cultura così manipolativa, ostile e di controllo. Questo tipo di incidenti si aggiunge a una lunga lista di situazioni che noi giocatrici abbiamo denunciato negli ultimi anni, quindi questo fatto, in cui sono stata coinvolta, è solo la goccia che fa traboccare il vaso e tutti hanno potuto vederlo, ma atteggiamenti come questo fanno parte ormai da anni della vita quotidiana del nostro team”.

Una squadra non solo in campo

Hermoso non è stata lasciata sola. Come lei tutte le 23 giocatrici campionesse del mondo hanno deciso di non giocare più per la nazionale fino a quando non cambieranno i vertici della Federazione. E a loro si sono unite altre 80 calciatrici spagnole attraverso il sindacato Futpro.

Una compattezza che ha portato la questione da un livello eprsonale a un livello di cultura del calcio, dello sport e del Paese. tanto che è intervenuto il governo spagnolo per sospendere Rubiales e allo stesso tempo la Fifa ha deciso di sospenderlo per 3 mesi in attesa dell’esito dell’indagine che è stata aperta.
Il presidente, però, non intende proprio fare un passo indietro e continua a ribadire che il bacio era consensuale. Così le compagne di Hermoso hanno sentito il dovere di intervenire anche individualmente: “Questo è inaccettabile. È finita“ ha scritto sui propri social Alexia Putellas, centrocampista del Barcellona e della Nazionale spagnola e due volte pallone d’oro, aggiungendo: “Con te, compagna Jenni Hermoso”.

“Con te più che mai, Jenni Hermoso, basta bugie, non sei sola”, le parole del portiere della Nazionale della Spagna, María Isabel, Misa, Rodríguez Rivero. Irene Paredes scrive: “Tutti hanno visto quello che è successo. La vittima sei tu. Sono al tuo fianco, Jenni Hermoso”. Mentre Mapi León scrive: “Le immagini parlano da sole e non credo che ci sia molto altro da aggiungere. È inaccettabile. Per tutte le donne, con te Jenni Hermoso”.

Per le campionesse, deve dare le dimissioni anche il Commissario Tecnico Jorge Vilda, che è stato accusato già un anno fa di “abusi psicologici” da parte di 15 giocatrici del gruppo della Nazionale spagnola. Lo stesso Vilda, ora, è accusato di molestie, dopo che le immagini della finale lo hanno mostrato toccare il seno dell’assistente Monserrat Tomè

Ci hanno messo la faccia, non si sono tirate indietro, non hanno lasciato da sola la compagna. Gesti non scontati.

Il calcio maschile si schiera con Hermoso

Così come non era scontato che il calcio maschile battesse un colpo. E invece non sono mancati i gesti espliciti e pubblici di solidarietà. Il Sevilla è sceso in campo con una maglietta con la scritta “Se acabò” (è finita), in sostegno della decisione delle colleghe di protestare contro i vertici della Federazione.

La prima squadra maschile a esprimere sostegno alle campionesse del mondo è stato il Cadice con uno striscione: “Siamo tutti Jenni”. Dagli spalti in tanti hanno urlato: “Rubiales, dimettiti”.

Xavi Hernandez, allenatore del Barcellona, ha invece espresso il suo supporto “incondizionato” a Hermoso neella conferenza stampa pre partita contro il Vila Real, condannando come “inaccettabile” il comportamento di Rubiales.

Intanto la maggioranza dello staff della nazionale femminile di calcio spagnola (11 persone in tutto) ha deciso di rassegnare le dimissioni. Così come Paraltro Rafael del Amo, presidente della Commissione calcio femminile spagnola, e il presidente del calcio a 5 spagnolo, che dopo l’assemblea in cui Rubiales ha tuonato di non avere alcuna intenzione di dimettersi.

Fuori dal campo

Non è rimasto solo un caso legato al mondo calcistico. La questione è diventata innanzitutto politica e ha visto lo schierarsi di diversi ministri non che dell’opposizione nel chiedere una presa di posizione forte contro Rubiales. «Per quel bacio Luis Rubiales deve chiedere scusa alle calciatrici: questo è il Me Too spagnolo» è l’accusa del segretario allo sport Victor Francos.

Pilar Calvo, segretaria generale dell’Associazione spagnola per le donne nello sport professionista, ha rincarato la dose: «Luis Rubiales è stato vergognoso. Spero nella sua squalifica e nelle sanzioni dalla Fifa. Se la facesse franca sarebbe un pessimo messaggio per tutti gli uomini che si trovano in una posizione simile alla sua. Perché penserebbero di poter fare quello che vogliono e questo sarebbe molto pericoloso».

E dal mondo della musica intervengono anche le cantanti come Lola Indigo:

Le critiche e le proteste non restano chiuse fra un titolo di giornale e un tweet. Rubiales avrebbe dovuto giocare una partitella con i suoi vecchi compagni di squadra al suo paese natale. Il comune ha cancellato l’evento: era già pronta una copiosa manifestazione contro di lui.

E in Italia cosa avremmo fatto?

La Spagna non ci sta a dimenticare. Il Paese, in cui nel 2007 è stata approvata la legge per la parità effettiva fra uomini e donne e ancor prima nel 2004 la legge di protezione integrale contro la violenza di genere, ha dal 2022 la “legge del solo sì è sì” (o di “garanzia integrale della libertà sessuale”), che ha modificato il paradigma giuridico del delitto di stupro. La legge infatti mette al centro di qualsiasi classificazione dei delitti sessuali il consenso esplicito e introduce un unico delitto: l’aggressione sessuale.

La politica e la cultura del Paese stanno andando di pari passo. E quando, come nel caso Hermoso, non si lasciano sole le vittime di abusi si è già fatto un gran passo avanti. Cosa che manca ancora in Italia, dove si esaurisce l’indignazione a suon di post sui social e si pensa così di aver fatto il proprio dovere per costruire una società migliore e più paritaria. A volte, invece, bisogna saper dire no ad un posto in Nazionale per fare la differenza. Da noi in quanti e in quante lo farebbero?

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